Una vile provocazione al Museo Novecento di Firenze

redazione

Rinvenuta una svastica incisa sui gradini del Museo Novecento nei pressi della lapide che ricorda le deportazioni nazifasciste

IL vile atto intimidatorio è avvenuto ieri, lunedì 9 novembre. Sui gradini di accesso al Museo Novecento, nei pressi della lapide che ricorda le tragiche giornate della dittatura nazifascista è stata rinvenuta un’incisione con una svastica.

“Non può mai essere incosciente e quindi tollerato l’uso di simboli come questi, ovunque essi siano collocati e ancor più in luoghi che ricordano la sofferenza e il dolore di tante vittime innocenti, perseguitate da una dittatura infame come quella nazifascista”,

ha commentato il direttore artistico del Museo Novecento, Sergio Risaliti. Si ricorda infatti che il complesso delle ex Leopoldine è uno dei luoghi della memoria della città di Firenze. Nel 1944, in seguito allo sciopero generale dei primi di marzo indetto dal CNL in tutta l’Italia centro-settentrionale, un numero ingente di persone, arrestate dai militi della Repubblica Sociale Italiana in città e in provincia, furono rinchiusi negli spazi oggi occupati dal museo, registrate ed interrogate dai nazifascisti. 338 uomini furono portati alla vicina stazione ferroviaria di Santa Maria Novella e avviati, con il trasporto dell’8 marzo 1944, alla deportazione nel lager nazista di Mauthausen e nei suoi sottocampi. Di quei 338 uomini sopravvissero solo in 64.