Mr. Arbitrium all’esterno della Basilica. Il gruppo scultoreo “I Sospesi” nel chiostro del Complesso monumentale

redazione

Basilica di San Lorenzo, Piazza di San Lorenzo, Firenze 1 SETTEMBRE – 31 OTTOBRE 2022

Mr. Arbitrium, la scultura monumentale di Emanuele Giannelli, è stata accolta con grande entusiasmo dalla città di Firenze, dove rimarrà installata fino al 31 ottobre sul lato sinistro all’esterno della Basilica di San Lorenzo, al contempo, nel chiostro del complesso architettonico Laurenziano si trova il gruppo scultoreo “I Sospesi”.

 

 

Con Mr. Arbitrium, intento a sostenere San Lorenzo, si apre il dibattito sull’arbitrio, messaggio intrinseco dell’opera: sorreggere o spingere la religione, le tradizioni e il passato.

Fortemente voluta, promossa e realizzata dall’Opera Medicea Laurenziana, dal suo Presidente Dott. Paolo Padoin e da Monsignor Marco Domenico Viola, Priore della Basilica di San Lorenzo, l’installazione di Mr. Arbitrium a Firenze, unitamente all’installazione de “I Sospesi” nel chiostro interno, è sostenuta, inoltre, dalla Città di Seravezza e dalla Fondazione Terre Medicee.

Lo spazio dove Mr. Arbitrium è installata a San Lorenzo corrisponde, secondo le indicazioni degli storici e del Vasari, al luogo dove è stata sotterrata nel 1600 – dopo essere stata abbandonata per lungo tempo all’esterno dell’edificio – l’unica colonna in marmo che Michelangelo riuscì a portare a Firenze dalle cave di marmo di Seravezza di proprietà della Famiglia dei Medici per la facciata di San Lorenzo, rimasta incompiuta.

La Basilica di San Lorenzo è indissolubilmente legata alla dinastia dei Medici, così come la città di Seravezza è indissolubilmente legata a San Lorenzo, a Michelangelo e alla famiglia dei Medici.

Emanuele Giannelli, che ha scelto di vivere e lavorare a Seravezza, nell’esporre e raccontare le sue opere e quanto rappresentano alla città di Firenze, ha chiesto all’Opera Medicea Laurenziana, alla Città di Seravezza e alla Fondazione Terre Medicee che gestisce il Palazzo Mediceo fatto costruire da Cosimo I Medici e oggi Patrimonio Unesco, di poter porre in evidenza in quest’occasione la storia che unisce Firenze e San Lorenzo alla sua città d’adozione: uno dei più affascinanti tratti di storia toscana.

  1. ARBITRIUM E I SOSPESI

Con gli agili “Sospesi” e il gigante di sei metri Mr. Arbitrium, Giannelli porta la sua opera nel cuore di Firenze. In particolare, Mr. Arbitrium, pensata con tutta la muscolatura in tensione e intenta a sorreggere l’edificio o a spingerlo via in maniera decisa, è la scultura che rappresenta il gioco ambivalente su cui Giannelli ha inteso condurre il proprio lavoro: il duplice significato che caratterizza concettualmente l’opera, tra spingere o sostenere.

Lo scultore si chiede se in un momento storico come l’attuale, segnato da grandi cambiamenti e da ritmi serrati e alienanti non vi sia la necessità di rispondere, arbitrariamente, al dilemma che si impone circa la necessità, l’opportunità e la volontà di scegliere tra spazzare via la Chiesa con i suoi edifici simbolici, storici, culturali e sociali dove si sono radicate le nostre tradizioni, oppure sostenere e difendere la Chiesa, la storia millenaria dei popoli cristiani e i simboli e la cultura dell’Occidente.

Secondo Giannelli nei prossimi decenni, ma a cominciare già da oggi, occorre scegliere il percorso da intraprendere per il futuro. Un futuro già molto vicino: dove la scienza ogni giorno e da molto tempo parla di robotica, neurotecnologie, cellule staminali, clonazione, società digitali controllate. Un progresso tecnologico sulla via del postumanesimo per il quale ognuno sarà chiamato a decidere quale dei due diversi sentieri di vita, tra spingere o sostenere, desidera intraprendere. Nel dubbio su quale direzione, filosofica e culturale, percorrere, ognuno metterà in campo il proprio “io”, agendo secondo le proprie capacità e la propria coscienza.

È qui che nasce l’idea che il soggetto protagonista non sia più la scultura, ma noi stessi, l’umanità tutta. Tanti “io” portati a prendere decisioni complesse, difficili, controverse, simili o distanti, e dove i fraintendimenti, i malintesi e gli errori di valutazione saranno l’ombra di ogni decisione. “Il futuro e l’uomo passeranno da qui, almeno nella mia visione”, dice Giannelli.

EMANUELE GIANNELLI

Nato a Roma nel 1962, da ragazzo si trasferì a Carrara per studiare il marmo e indagare la scultura, partendo da basi classiche che presto si trasformeranno in temi contemporanei. Negli anni ’90, in particolare, Giannelli incontra il post-human, il cyber-punk, la musica industrial, la letteratura e l’illustrazione alternativa: linguaggi che ispirano le sue invenzioni tridimensionali dove il corpo è sempre protagonista, a incarnare le ossessioni di una generazione vicina alle ansie del nuovo millennio. Dal decennio successivo la sua poetica giunge a piena maturazione, lo confermano diverse mostre in gallerie e spazi pubblici curate da Luca Beatrice, Martina Cavallarin, Gianluca Marziani. Sempre più complessi e articolati gli interventi nei palazzi aulici (Palazzo Taverna, Roma, Palazzo Collicola, Spoleto) e nell’arredo urbano, a Seravezza, Carrara, Viareggio, Lucca, Pietrasanta.