La religione e il rito ai tempi del conclave: riflessioni di un agnostico.

di Franco LUCCICHENTI

Pensieri di un agnostico

Nei giorni che hanno accompagnato e che ora seguono la elezione del nuovo Papa, la comunicazione mediatica è invasa dal sacro e dalle sue rappresentazioni (fig. 1)

Palma il Giovane, Pasquale Cicogna alla messa celebrata nell’Oratorio dei Crociferi, Venezia, Ospedaletto dei Crociferi

Il rito sacro è sempre affascinante, anche per un non credente, perchè ha origini antiche che abitano le profondità dell’animo umano, è sontuoso, luminoso,  misterioso.  Il tempo del rito diventa spazio che custodisce la fede e le sue magiche funzioni.

Gli esseri umani, anche gli atei, non possono ignorare il meraviglioso universo che li ospita dalle foreste alle motagne innevate alle più lontane galassie (fig. 2).

Le religionie i loro riti nascono dalla NECESSITA’ di dare senso al meraviglioso per non pensare che sia frutto del CASO. Il MONDO non esisterebbe  se non ci fosse un osservatore dotato di coscienza e di sensi. La cosa è inspiegabile  da un punto di vista STATISTICO. La PROBABILITA’ che esseri umani dopo 14 miliardi di anni dal Big Bang siano emersi dal nulla delle origini sono praticamente pari a zero (fig. 3)

Un impulso nascosto nelle viscere del divenire ha permesso questo. Da agnostico dico che questo impulso è uno degli aspetti di DIO (fig. 4).

DIO non è un ESSERE ma un processo che, dispiegandosi nel tempo, ha permesso a organismi coscienti di conoscere la BELLEZZA del mondo.

Franco LUCCICHENTI  Roma 25 Maggio 2025