Parole d’Ordine: un murales IED racconta la sessualità con le parole della Gen Z

redazione

Nel mese del Pride, studenti e studentesse hanno preso parte a un workshop con Karma B per ripensare il linguaggio della sessualità in modo più libero, inclusivo e vicino alla loro esperienza

Workshop IED Parole d’ordine Murales

L’opera, realizzata dall’artista visivo Patrizio Anastasi, è ispirata ai loro contributi, così come ai colori della bandiera LGBTQIA+, per dare forma a una riflessione collettiva su desiderio, identità e autodeterminazione 

Un murales che racconta la sessualità come spazio di espressione, libertà e pluralità. È l’esito condiviso di “Parole d’Ordine”, un progetto curato dall’Istituto Europeo di Design di Roma che intreccia arte pubblica, partecipazione e riflessione sul linguaggio. L’opera, realizzata nel giardino della sede di Testaccio e visibile dall’esterno, è firmata dall’artista visivo Patrizio Anastasi e ispirata dai contributi di venti studenti e studentesse coinvolti in un workshop intensivo con le Karma B, performer e attiviste tra le voci più autorevoli della cultura drag italiana.

Workshop IED Parole d’ordine Murales

A partire dalla domanda “Come parliamo di sessualità?”, il workshop ha generato un percorso collettivo di ricerca linguistica ed espressiva. Le ragazze e i ragazzi coinvolti hanno discusso e selezionato parole chiave che raccontano la sessualità come esperienza complessa, intrecciata a emozioni, relazioni, rappresentazioni culturali e forme di appartenenza.

Workshop IED_Parole d’ordine Karma

Sono emerse parole come sessualità, limite, libertà, pornografia, emozioni, relazioni, connessione, anestesia, empatia, appartenenza, self. Alcune denunciano una perdita di senso, come “pornografia” o “anestesia”, associate alla spettacolarizzazione e alla rimozione del sentire. Altre esprimono un bisogno di riscrittura, come “relazioni”, “empatia”, “connessione”: vocaboli da recuperare nella loro profondità.

Il murales traduce questi contenuti in forma visiva, astratta e simbolica. Le sue forme geometriche e modulari suggeriscono un linguaggio in trasformazione, che si adatta, si sposta, cambia significato a seconda del contesto in cui si trova. L’opera si sviluppa da sinistra verso destra come un racconto fluido e stratificato: dall’equilibrio dinamico tra figure differenti, che rappresentano la coesistenza delle diversità, si passa a una sezione dove mani e frammenti corporei evocano un corpo smembrato, oggettificato e ricomposto. È il corpo visto come territorio di negoziazione tra visibilità e invisibilità, tra sessualità espressa e censurata, tra intimità e sguardo sociale.

Nel cuore dell’opera, il disordine apparente dato da linee spezzate e campiture sovrapposte lascia intravedere un ordine altro, non definibile ma coerente: è il linguaggio della collettività, della trasformazione, dell’interpretazione soggettiva. Due cerchi pieni alludono alla Luna e al Sole, che simboleggiano maschile e femminile, la coesistenza degli opposti, in alchimia l’oro e l’argento.

L’opera si conclude con un grande segno arcobaleno, ispirato alla bandiera del Pride ma rielaborato in sfumature che richiamano le molteplici identità della comunità LGBTQIA+. In questa chiusura visiva si condensa il senso più profondo del progetto: ogni soggettività prende forma in relazione alle altre, si perde e si ricompone nel tessuto collettivo, lasciando un segno.

La palette di colori dell’opera è ispirata alla bandiera arcobaleno. Realizzato nel mese del Pride, in un momento in cui il dibattito sull’educazione sessuale torna a farsi urgente, il murales “Parole d’Ordine” nasce proprio per offrire uno spazio in cui i giovani possano esplorare il linguaggio come strumento di consapevolezza, rispetto, inclusione. Non solo per parlare di sesso, ma per nominare sé stessi e le proprie esperienze, senza censura né vergogna.

“Per l’Istituto Europeo di Design di Roma, il murales è anche un modo per riaffermare il proprio impegno in favore di un’educazione libera da tabù, che metta al centro le soggettività, la creatività e il confronto aperto”, commenta Laura Negrini, direttrice IED Roma. “Insieme alle Karma B e a Patrizio Anastasi, la scuola ha costruito un’occasione concreta in cui arte, attivismo e formazione si intrecciano per lasciare un segno dentro e fuori le mura dell’Istituto”.

Roma  22 Giugno 2025