di Silvana LAZZARINO
“Io sono Tu sei”, opere invitano a riflettere sulla centralità dell’immagine nella nostra epoca
Riconoscersi e essere riconosciuti dall’altro grazie al potere dell’immagine attraverso cui mostrare e veicolare la propria identità, sta diventando un bisogno irrinunciabile in particolare per quanti trascorrono la maggior parte del tempo sui social per comunicare e condividere idee, riflessioni, ma anche per il puro piacere di farsi vedere. A restituire potere all’immagine nelle sue diverse sfaccettature sono stati in questi ultimi 17 anni proprio i social a partire da Facebook giunto in Italia nel 2008 fino ad arrivare ad instagram e TikTok, dove in diversi casi le stesse immagini, non rispondendo alla realtà, hanno restituito messaggi forvianti e spesso dannosi.
Un invito a riflettere sul ruolo dell’immagine vista entro un contesto individuale e insieme sociale, attraverso un riconoscimento interiore e poi esterno, prendendo in considerazione come i social giochino un ruolo importante nella definizione di identità alterate, viene proposto dalla mostra “Io sono Tu sei” con protagonisti: Cinzia Bevilacqua e Ferdinando Fedele artisti di straordinario talento le cui opere sono messe a confronto in un’ottica di arricchimento e interazione visivo emozionale. Molto apprezzate da critica e pubblico, le loro opere sono visibili a Roma dal 18 luglio 2025 presso la Galleria La Pigna negli spazi del Palazzo Maffei Marescotti, in via della Pigna 13°, noto edificio seicentesco vicino alla Chiesa delle Santissime Stimmate di San Francesco.
Diversi per stile e linguaggi, ma con la stessa preparazione accademica i due artisti di talento, ex studenti negli anni ‘80 all’Accademia di Belle Arti di Firenze, rispettivamente attraverso dipinti ed installazioni, hanno dato vita ad un dialogo spontaneo con cui far emergere una nuova idea di immagine nella società di oggi soffermandosi sul rapporto tra identità, percezione del sé e dell’altro da sé, tenendo conto del cambiamento a livello di comunicazione e di pensiero. Vi è in questo un invito a recuperare l’importanza della persona nella sua unicità che si realizza anche con gli altri e grazie agli altri. Non vi è un io senza un tu e viceversa.
Curata da Claudio Strinati, l’esposizione, “Io sono Tu sei” vuole essere un faccia a faccia sorprendente tra i due artisti che pur mediante linguaggi diversi hanno restituito un dialogo spontaneo e capace di creare interessanti combinazioni a livello di visione attraverso la pittura da una parte e la performance dall’altra, soffermandosi su tematiche attuali legate ad esempio all’ansia da prestazione o all’estremo bisogno di essere accettati e quindi propensi a non perdere occasione per mettersi in mostra sui social. Se Cinzia Bevilacqua predilige la pittura per parlare della realtà comunicando il suo sentire ad un pubblico sempre più vasto che coglie il profondo respiro emozionale presente nei suoi dipinti, Ferdinando Fedele sceglie la performance, l’incisione e la grafica – e derivati di indagine sulla fotocalcografia, sull’offset e sulla cianotipia, nonché approcci verso la stampa digitale e lo stencil – per far comprendere la sua ricerca artistica a chi guarda creando una nuova prospettiva a livello di sguardi.
Queste le parole che ha rilasciato alla stampa Claudio Strinati, esperto di chiara fama, saggista, organizzatore e curatore di innumerevoli mostre di grande rilievo nazionale ed internazionale:
“Il fil rouge che unisce la mostra di Cinzia Bevilacqua e la performance di Ferdinando Fedele è la riflessione sul mito di Narciso, che trova una nuova risonanza nella nostra contemporaneità, segnata dall’uso ossessivo dei social network”.
Inoltre nel sottolineare come l’identità individuale sia legata all’immagine ha aggiunto:
“In una società in cui l’approvazione degli altri si misura in like, l’identità individuale sembra sempre più legata all’immagine che proiettiamo e modifichiamo per ottenere conferme. La continua ricerca di consensi virtuali amplifica il bisogno di riconoscimento e approvazione, trasformando il mito antico in una narrazione moderna e ancora più pervasiva”.
Così la Bevilacqua attraverso il linguaggio figurativo propone un racconto per immagini i cui temi spaziano dalla famiglia alla natura morta, dalle figure al ritratto, compreso il tema legato al mito di Narciso e l’ossessione contemporanea per l’immagine di sé, che lei analizza indagando l’identità sia interiore sia esteriore. Protagonista delle sue opere è il colore, che diventa il mezzo espressivo attraverso cui plasma emozioni e forme, trasformando la realtà e offrendo una riflessione profonda sull’evoluzione dell’essenza umana.
Accanto a queste opere è la performance interattiva proposta da Fedele con cui gli stessi visitatori sono invitati a partecipare per diventare essi stessi parte integrante dell’opera prendendo parte attiva all’evento. Il pubblico ha così l’opportunità di fotografare e farsi fotografare, e questo permette di giungere ad una riflessione sulla distorsione dell’immagine e sul ruolo centrale che i social media hanno assunto nella costruzione di identità alterate. Mediante questa performance Fedele sovverte l’idea tradizionale di Narciso l’affascinante figlio della ninfa Liriope e del dio fluviale Cefiso: così lo specchio da superficie atta a riflettere la propria immagine, diventa lo sguardo dell’altro, ovvero come gli altri ci vedono. Da qui la dinamica del selfie diventa lo sguardo dell’altro nel passare da una modalità con cui riprendere se stessi al farsi ritrarre da qualcuno, ribaltando così il rapporto con l’immagine personale e introducendo un dialogo tra la propria percezione e la visione altrui.
Attraverso il linguaggio prettamente figurativo Cinzia Bevilacqua grazie all’uso del colore dà vita a forme e rappresentazioni di grande impatto emotivo volte a coinvolgere chi osserva proprio per la profonda sensibilità introspettiva ed un’avvolgente vena narrativa. Nell’esplorare diversi linguaggi e tecniche tra cui pittura su materiali diversi, scultura, installazioni, incisioni e fotocalcografie Ferdinando Fedele mediante una ricerca concettuale intende ridefinire il rapporto tra l’opera e lo spettatore.
L’occasione di realizzare questa esposizione- -come afferma Valentina Pedrali, assistente alla curatela:
“nasce dall’incontro tra due ex studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, che negli anni ’80 hanno condiviso il percorso artistico sotto la guida del Maestro Goffredo Trovarelli”,
ed aggiunge:
“Questo legame ha lasciato un segno profondo nelle loro carriere, influenzando il loro approccio all’arte nonostante le evoluzioni personali e stilistiche sviluppate nel corso degli anni. Pur avendo una formazione artistica comune, Cinzia e Ferdinando hanno intrapreso strade differenti, maturando linguaggi espressivi autonomi. Le loro opere, pur diverse, condividono una radice di ricerca artistica che si intreccia con le esperienze di vita e con un continuo dialogo con il loro passato formativo”.
Entrambi i due artisti esplorano il potere evocativo, comunicativo dell’immagine, tra luci e ombre, e come sostiene ancora Claudio Strinati
“Io sono tu sei offre un’esplorazione di due linguaggi artistici differenti che, pur nascendo da una base comune, si sono sviluppati in direzioni originali. In questa mostra l’Arte diviene mezzo di riflessione: l’osservatore viene stimolato a una valutazione sulla centralità dell’immagine nella società contemporanea, esplorando il legame tra identità, percezione e rappresentazione”.
Ad introdurre il vernissage in programma il 18 luglio alle 17.30 è Valentina Pedrali che interverrà a più riprese, insieme al curatore Prof. Claudio Strinati e al Dott. don Giuseppe Fusari, sacerdote, scrittore e storico dell’arte. Per l’occasione la pianista Daniela Reboldi esegue dei brani musicali. L’esposizione -aperta fino al 31 luglio e poi nuovamente dal 1 all’8 settembre- è ad ingresso libero.
Silvana LAZZARINO Roma 6 Luglio 2025
“Io sono Tu sei”
Cinzia Bevilacqua e Ferdinando Fedele
a cura di Claudio Strinati, assistente alla curatela: Valentina Pedrali
Galleria La Pigna, via della Pigna 13° (Palazzo Maffei Marescotti) Roma
Vernissage: 18 luglio 2025 ore 17.30
dal 18 luglio al 31 luglio 2025 / dal 1 all’8 settembre 2025
Ingresso: Libero
Per ulteriori informazioni contattare la Galleria alla mail info@gallerialapigna.net