Giambattista Maganza il Giovane. Pittore vicentino della Controriforma. Catalogo delle opere.

di Francesco CARACCIOLO

Dopo un anno di trepidante attesa, finalmente il 7 aprile 2024 sarà in uscita il nuovo volume che s’incentra ancora una volta sull’affascinante famiglia dei pittori Maganza, artisti molto prolifici ed attivi in Veneto, segnatamente nel comprensorio vicentino, tra il tardo Rinascimento e il periodo barocco. Rispetto alla monografia dedicata al padre Alessandro, molto succinta ma abbastanza completa nel voler ricostruire l’iter artistico del più importante esponente di questa industriosa famiglia di pittori, il nuovo saggio si concentra esclusivamente sulla figura di Giambattista Maganza il Giovane (1577-1617), i cui contorni sono ancora purtroppo poco delineati e chiari, ma di cui lo scrivente ha tentato di tracciare, in base ai pochi documenti rintracciati e successivamente scandagliati, un profilo esaustivo come non era stato fatto finora.

fig. 1 : incisione di Carlo Gregori tratta dall’autoritratto di Giambattista Maganza il Giovane, Firenze 1790 ( da Wikimedia Commons, archivio di immagini prive di copyright)

Per le mie ricerche sono partito dal testo di Carlo Ridolfi, pubblicato nel 1648, il quale ha dedicato un breve approfondimento sull’esistenza di Giambattista (fig. 1), riuscendo a ricavare solamente pochi ma importanti dati sulla sua biografia.

Nel corso del XX secolo l’opera pittorica di Giambattista Maganza il Giovane è stata oggetto di studi più o meno approfonditi – a volte fin troppo superficiali – che hanno purtroppo penalizzato la sua figura artistica , relegandola solamente al ruolo di una mera attività di collaborazione col padre Alessandro.

Diversamente dal contributo di alcuni tra i più importanti critici del ‘900, tra cui spiccano il Pallucchini e Sgarbi, lo scrivente ha deciso di dedicare un intero volume ( fig. 2) alla figura di un artista che ha lavorato tantissimo, nonostante la sua non lunghissima vita, producendo una straordinaria mole di pale d’altare, dipinti allegorici, mitologici e ritratti, anche se per quest’ultima attività non abbiamo molta contezza.

2) copertina del volume “Giambattista Maganza il Giovane Pittore vicentino della Controriforma, Catalogo delle Opere, Vivi Edizioni, Vicenza, 2024;

Analizzerò innanzitutto lo stile del pittore vicentino partendo dall’influenza esercitata dal padre Alessandro, che lo coinvolgerà nei numerosi cantieri aperti a Vicenza durante il fervore del rinnovamento religioso operato dal vescovo Matteo Priuli (1528-1595) e dal nipote Michele (1547-1603), fino ad un cambiamento repentino della sensibilità dell’artista del quale si noterà l’impiego di un luminismo intenso di gusto bassanesco accanto ad un progressivo incupimento dell’intonazione cromatica complessiva.

Di Giambattista Maganza il Giovane è documentata finanche una vasta produzione grafica che si traduce nella realizzazione di schizzi e di disegni preparatori di grande efficacia narrativa nel solco della produzione paterna da cui si distaccherà ben presto per operare in autonomia nel contesto molto fecondo della produzione di pale d’altare, legate sia alle confraternite religiose che alle comunità monastiche, protagoniste incontrastate del rinnovamento religioso nella Vicenza a cavallo tra il Rinascimento ed il nuovo fervore dell’epoca barocca. Nella trattazione del pittore vicentino farò riferimento solamente ad un corpus di opere che la tradizione ha assegnato alla sua mano, sospendendo l’analisi dei dipinti la cui attribuzione è ancora incerta oppure non ampiamente documentata: delle opere che prenderò in esame redigerò un catalogo ragionato corredato di schede descrittive, nonché di immagini a colori che possano farci comprendere quanto egli fosse abile nel maneggiare il pennello, ma anche di realizzare composizioni ben calibrate e simmetriche, in linea con i precetti della Controriforma che stabiliva delle regole rigide e precise in materia di immagini sacre.

Il volume, provvisto di un catalogo ragionato in cui si analizzano oltre 70 opere dell’artista vicentino, è arricchito da numerose tavole a colori che illustrano la sua evoluzione artistica e i contatti che egli ha stabilito con le tendenze artistiche più in voga a quell’epoca, dalla pittura di Paolo Veronese, allo Zelotti e persino con Palma il Giovane. Il volume, edito da Vivi Edizioni di Vicenza, ha 198 pagine ed è inserito nella Collana di Storie Vicentine. In copertina  una scena della Passione, tratta da un dipinto di Giambattista “l’Incoronazione di spine”, che si conserva nel Museo Diocesano di Vicenza , dipinto (fig. 3) scelto soprattutto per il suo carattere prettamente controriformistico e per l’utilizzo molto accentuato del chiaroscuro che prelude alla pittura di Caravaggio, laddove la figura di Gesù Cristo, intrisa della luce della Grazia divina, contrasta con il buio del Male, incarnato dagli aguzzini, in una straordinaria soluzione compositiva che segna il passaggio dall’ultimo Tiziano all’arte per l’appunto di Caravaggio.

3) G.B. Maganza il Giovane, Incoronazione di Spine, inizi XVII secolo, Vicenza, Museo Diocesano ( su concessione dell’Ufficio dei Beni Culturali della Curia vescovile di Vicenza)

Alla produzione dell’estrema maturità del pittore, i cui dipinti si trovano a Brescia, Firenze, Padova, Perugia, oltre che a Vicenza, assegno la famosa pala con la “Visione di Vincenza Pasini a cui appare la Vergine a Monte Berico”, unanimemente riconosciuta come la sua opera più celeberrima (fig. 4).

4) G.B. Maganza il Giovane, Visione di Vincenza Pasini, Vicenza, chiesa di S. Giorgio in Gogna ( immagine da wikimedia commons)

Infine  vorrei ricordare che il volume è provvisto di un’ampia bibliografia, di 4 pagine, per consentire agli studiosi di poter risalire alle fonti da cui ho attinto informazioni molto preziose per la ricostruzione della vita del pittore vicentino al quale sicuramente devo dei mesi intensi di studio e di ricerca che spero possano finalmente contribuire alla riscoperta di un artista ormai quasi dimenticato ma che fu tra i protagonisti della Controriforma  a Vicenza .

Francesco CARACCIOLO Vicenza, 3 Aprile 2024