Carolina Lombardi “Ricamando … dal Caos al Cosmos” (Museo Hendrik Christian Andersen, 22 Novembre – 16 Febbraio).

di Carla GUIDI

Dal 22 novembre 2023 al 16 febbraio 2024 si può visitare la mostra Ricamando il caos, opere di Carolina Lombardi, a cura di Maria Giuseppina Di Monte e Gabriele Simongini, negli spazi del Museo Hendrik Christian Andersen afferente alla Direzione Musei statali della città di Roma, diretta da Massimo Osanna.

Inaugurazione: mercoledì 22 novembre 2023, ore 17.00 – Museo Hendrik Christian Andersen, via Pasquale Stanislao Mancini 20, Roma – Ingresso libero

1 Carolina Lombardi nel suo studio

Intervengono: Maria Giuseppina Di Monte, Direttrice del Museo Hendrik Christian Andersen e Curatrice della mostra insieme a Gabriele Simongini. Sarà presente l’artista.

Partiamo direttamente da quanto scrive sul suo lavoro questa interessante artista -diplomata all’Accademia di Belle Arti di Roma e all’Istituto Centrale per il Restauro di Roma (ICR) e che ha lavorato per alcuni anni nel campo della conservazione di dipinti murali e dipinti su tavola/tela (Padova, Cappella degli Scrovegni, Giotto; Roma, La Farnesina, Raffaello; Bassano Romano, Palazzo Odescalchi, Domenichino; Roma, Basilica di S. Clemente, Masolino da Panicale) la cui tesi di laurea presso l’ICR è stata presentata nel 1998 al Louvre e pubblicata in abstract sulla rivista del Louvre: “Techne – Art&Chimie au Louvre”.

Le opere del progetto indagano le correlazioni tra testo e mondo. Riflettendo sul significato etimologico della parola testo, che deriva dal latino: Textus/Tessuto, ho realizzato tessuti di luce, ricami testuali, trame visive il cui filo è un testo scritto. Come il testo vive di una molteplicità di parole che acquistano valore e significato solo nel loro stare armoniosamente insieme, costituendo la trama di un tessuto costantemente ampliabile, modificabile, così la luce filtra attraverso le parole ricamando immagini rizomatiche, aggrovigliate, che rispecchiano la complessità dell’universo.(…) Ricamando il caos’ allude ai sistemi complessi, non lineari, dinamici. Rimane in bilico tra ordine e disordine. Si fa ponte, soglia, confine. Tra organizzazione e caos, tra struttura e cambiamento di fase, tra singolare e plurale. Crea reti che nel medesimo tempo uniscono e dividono lo spazio. Tesse trame, parole, tessuti che rispecchiano la molteplicità del mondo permeando il linguaggio, il testo scritto e le sue infinite narrazioni. L’energia incessante che anima la vita non è forse essa stessa un ricamo, un tessuto, una rete costituita da migliaia di connessioni in continua evoluzione?

Se ne deduce che l’analisi morfologica e microscopica dei materiali, approfondita nel corso dei suoi studi sul restauro, e l’osservazione empirica delle strutture naturali, ordinate nel loro disordine secondo una geometria frattale, confluiscono nella sua ricerca artistica in senso transdisciplinare. Le trame, con chiara allusione alle dinamiche relazionali, inizialmente impresse su imprimitura in argilla o realizzate con filati di vario tipo, evolvono oggi in installazioni luminose.

Carolina Lombardi, Discursus_Narrazione 2, cm 170 x 250, Plexiglass e retroilluminazione con luci a led, 2023
Carolina Lombardi, Testo 11, 150 x 100, Plexiglass e retroilluminazione con luci a led, 2021

Il suo lavoro sperimenta quindi diversi media, dal tessile al video, dalla luce all’installazione site specific. Si è inoltre dedicata ad iniziative di carattere sociale e di sensibilizzazione ambientale, affrontando tematiche cruciali quali l’inquinamento da microplastiche, la violenza sulle donne e l’assistenza umanitaria ai più vulnerabili e ai migranti.

Queste notizie fanno di lei un personaggio tecnicamente ed umanamente notevole, non solo artista e scrittrice, ma anche studiosa e ricercatrice della biologia e dei linguaggi dell’arte, in quell’umiltà che gli umani dovrebbero dimostrare nella consapevolezza dell’appartenenza al grande disegno della Natura.

Il percorso dell’esposizione si snoda nelle sale dei due piani del Museo attraverso una ventina di opere di luce in Plexiglass retroilluminate a led nelle quali il filo luminoso che compone le immagini crea trame e merletti intessuti di luce ed è costituito da un testo scritto da cui filtra selettivamente la luce, generando forme reticolari che ricordano strutture naturali, barriere coralline, reti neurali, reticoli sarcoplasmatici nonché la grande ragnatela cosmica.

Carolina Lombardi, Testo 3, cm 100 x 100, Plexiglass e retroilluminazione con luci a led, 2018

Il significato dei testi perde di importanza trasformandosi in un “nonsense” mentre la suggestione visiva riporta alle strutture naturali. Reti e trame guidano lo spettatore verso la teoria della complessità e del caos: da qui il titolo della mostra Ricamando il caos.

Carolina Lombardi, Trame testuali, 4 opere, cm 30 x 30 ciascuno, Plexiglass e retroilluminazione con luci a led, 2017

Oltre alle opere di luce, di cui alcune di grandi dimensioni, sarà presentata al pubblico la video installazione “Physarum Polycephalum” che riprende la crescita e l’espansione di un particolare organismo unicellulare, il Physarum Polycephalum. Non ha un cervello né un sistema nervoso ma è in grado di eseguire calcoli computazionali, prendere decisioni, conservare memoria delle proprie azioni e uscire da un labirinto per la via più breve. La melma policefala, attraverso il flusso di spola, ricama anch’essa strutture reticolari che ci restituiscono una visione interconnessa della realtà.

Melma Policefala

Un esemplare di Melma Policefala sarà eccezionalmente esposto solo il 22 novembre.

          Come scrive Maria Giuseppina Di Monte, Direttrice del Museo:

(…) Come le grandi tele di Jackson Pollock quelle della Lombardi esprimono lo slancio verso il sublime, quel senso di stupore e terrore insieme di fronte alla grandezza, potenza e imprevedibilità della natura. Probabilmente solo l’esperienza estetica può fornire una chiave ed è precisamente ciò che fa Carolina Lombardi con i suoi corpi luminosi in cui natura e cultura, come lei dice, e aggiungerei tecnologia, si uniscono e diventano lo spartito non musicale ma visivo che ci irretisce e seduce con le sue sincronie, i suoi accenti brillanti e le sue pause meditative. (…)
Carolina Lombardi, Testo 5, cm 100 x 100, Plexiglass e retroilluminazione con luci a led, 2021

Anche Gabriele Simongini, co-curatore della mostra, sottolinea come l’artista sia al contempo artista e poetessa visiva, nutrita anche da precisi interessi scientifici e nel suo testo, dal titolo – “Nell’immenso tappeto della vita tessuto all’eterno filatoio” – sottolinea le connessioni trovate dall’artista tra Natura e Cultura:

(…) Carolina Lombardi, tessitrice paziente e sensibile, connette la scienza con l’ecologia e con l’attenzione laicamente spirituale verso la riscoperta di un’umanità che non tenda ad affermarsi come tirannica dominatrice e predatrice ma come semplice coabitante del pianeta Terra, per sentirsi parte integrante di un universo in cui ricercare una nuova armonia. (…) Così, per capire meglio quella sorta di poesia scientifica e gnoseologica che innerva la ricerca della nostra artista, è opportuno guardare attentamente il suo video intitolato “Physarum polycephalum” (Melma Policefala), in cui, come ci ha spiegato Carolina, migliaia di fotogrammi montati in time-lapse riprendono la crescita e l’espansione di questo particolare organismo unicellulare (coltivato pazientemente per alcuni giorni in ambiente umido e quasi privo di luce) dotato di una sua particolare intelligenza e di innumerevoli nuclei e capace di prendere decisioni, eseguire calcoli computazionali, uscire da un labirinto per la via più breve e conservare memoria delle proprie azioni. (…) L’eccesso di “realtà” che ci sopravanza, prodotto sempre più in questi ultimi anni dal susseguirsi sterminato di immagini insignificanti a scopo consumistico, sta letteralmente deforestando l’immaginario, mentre la visione dell’arte proposta dalla Lombardi è quella di aprire una prospettiva verso l’infinito interiore …

Quando Carolina Lombardi dice

Potrei dire che la mia è un’arte che riscatta “gli ultimi del pianeta”: ragni, batteri, reti neurali, piante, fiori, nervature d’ali, insetti, minerali, reticoli sarcoplasmatici, membrane cellulari. Ricamano e sono ricamati incessantemente nel loro aggrovigliarsi relazionale –

e cita Braidotti in “Il postumano” – fondato sull’idea che la materia non sia dialetticamente opposta alla cultura né alla mediazione tecnologica, ma sia attigua a esse – Ebbene a qualcuno potrebbe venire in mente, a proposito del Physarum polycephalum ovvero Blob (la melma policefala che fa impazzire gli scienziati) – il secondo episodio di Ghostbusters (II). Questo è stato un film del 1989 diretto da Ivan Reitman, il seguito di Ghostbusters (I), campione d’incassi del 1984, ma anch’esso molto apprezzato dal pubblico, a testimoniare quanto il nostro legame con l’ambiente e le sue emozioni siano parametri fondamentali per la sopravvivenza ed il benessere di tutti, se questo ha un senso non solo spirituale, come evoluzione delle coscienze.

Parole e testo, vita e natura, sono quindi facce poliedriche dello stesso universo, per citare Gregory Bateson – “trasformazione di materiale di messaggio”

I bambini […] imparano in tenera età che una cosa la si definisce mediante ciò che, si suppone, essa è in sé, e non mediante le sue relazioni con le altre cose. […] Oggi tutto ciò andrebbe cambiato: ai bambini si potrebbe dire che un sostantivo è una parola che sta in una certa relazione con un predicato, che un verbo sta in una certa relazione con un sostantivo, il suo soggetto e così via. Alla base della definizione potrebbe stare la relazione. […] Pensare come pensano i poeti […] Non fissarsi sui significati letterale delle parole, ma coltivare le ambivalenze simboliche.

Vogliamo aggiungere a queste citazioni un cenno agli studi dell’ormai famoso Stefano Mancuso che – avendo tratto ispirazione dalle ricerche di George Washington Carver, Ephraim Wales Bull e Charles Harrison Blackley, dai naturalisti Charles Darwin e Gregor Johann Mendel – con i suoi libri, ha messo in luce che le piante hanno, non solo capacità “sociali”, ma una forma di intelligenza che fino ad allora non era stata mai immaginata. Un esperimento con la sua partecipazione, The Florence Experiment, si era svolto a Firenze nel 2018 dove, attraverso due monumentali scivoli a disposizione del pubblico, si saliva portando con sé una pianta di fagiolo, per consegnarla poi ad un team di scienziati che ne avrebbe analizzato i parametri fotosintetici e le molecole emesse come reazione all’umana paura o divertimento dei soggetti accompagnatori.

Viene spontaneo quindi, attraverso artisti e ricercatori, riflettere collettivamente, sul concetto di ecologia e sul rapporto Uomo/Natura, cercando di creare nuove consapevolezze e nuove forme di comunicazione, ma anche salvare la bellezza, come scritto nel suo ultimo libro da Philippe Daverio, poiché la bellezza porta con sé non solo un aspetto estetico, ma anche un imprescindibile valore etico. Senza il quale non potremmo salvare noi stessi e la nostra civiltà.

Carolina Lombardi, Testi 17_16_18, trittico, cm 120 x 60 ciascuno, Plexiglass e retroilluminazione con luci a led, 2017

Di Carolina Lombardi si segnalano al riguardo le mostre: 2022, Palermo (Terrasini), Museo di Palazzo d’Aumale: “Tra-mare/Dalla trama del mare al tessuto degli uomini”; 2019, Sciacca, Museo Diffuso dei Cinque Sensi per la Notte Europea dei Musei: “Tra tradizione e innovazione”; 2017, Eraclea Minoa/Agrigento, istallazione presso la foce del fiume Platani; 2014, Roma, Casa Internazionale delle Donne: “Io scelgo noi”, contro la violenza sulle donne; 2009, Roma, Scuderie di Palazzo Ruspoli, “Della stessa sostanza degli ultimi”, a favore degli aiuti umanitari ai più deboli. Ha preso parte nel 2023 alla performance “Ecce Dominus. Caro Pierpaolo” presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma, a cura di Laura VdB Facchini e Wild Mill no profit organisation. Dal 2000 al 2008 ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero collaborando con la galleria La Borgognona di Roma, con la Galleria Monte-Carlo Art Gallery di Milano e con la Galleria Cortese&Lisanti di Roma. La sua attività si estende in ambito letterario con la pubblicazione di sillogi poetiche (“Elegia del vuoto”, 2018, edito dalla Fondazione Mario Luzi; “Danza di luci e ombre”, 2021, edito da Transeuropa Edizioni; “Quaderno di poesie”, 2022 e 2023 editi da Robin Edizioni) e la partecipazione a numerosi readings poetici presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma, giardini pubblici di Roma e il carcere di Regina Coeli, su tematiche sociali, ambientali e sulla scrittura pasoliniana (pubblicazioni in: “Telling Roma”, 2020; “Donne in azioni e parole”, 2019; “Parole d’acciaio”, 2019; “Break point poetry/Città poetica”, 2018/2019 e su riviste letterarie).

Carla GUIDI  Roma 19 Novembre 2023

Museo Hendrik Christian Andersen, via Pasquale Stanislao Mancini 20, 00196 Roma

Curatori: Maria Giuseppina Di Monte, Gabriele Simongini

Periodo: 22 novembre 2023 – 16 febbraio 2024 – Catalogo: De Luca Editori d’Arte con testi di Maria Giuseppina Di Monte, Gabriele Simongini, Valerio Eletti, Carolina Lombardi

Orari: dal martedì alla domenica ore 9.00 – 19.00; ultimo ingresso ore 18.30. Chiuso il lunedì – Info: Museo Hendrik Christian Andersen | tel. +39 06 3219089 | dms-rm.museoandersen@cultura.gov.it