Architettura residenziale e il VUOTO. Dov’è finita la “ragazza della porta accanto”?

di Franco LUCCICHENTI

Architettura residenziale e il VUOTO

Nella città dove abito, Roma, un segno architettonico residenziale moderno è la palazzina.

Originata dal villino (fig1) aumenta, a parità di consumo del territorio, il numero degli abitanti.

fig. 1

Il passaggio dal villino alla palazzina avviene con la nascita del movimento moderno tra le due guerre mondiali e libera la borghesia da nostalgie aristocratiche. Si va a vivere in “condomini” che all’inizio costituivano  un nucleo plurifamiliare. La “ragazza della porta accanto” talvolta diventava moglie del ” ragazzo della porta accanto”.

La forma architettonica a volte è interessante e significativa (fig.2).

fig. 2

Le piante degli appartamenti erano e sono nei casi migliori il risultato di attente analisi sulle modalità dell’abitare (fig.3).

fig. 3

L’abitazione che ha remote origini nei grandi rifugi/caverne del paleolitico diventa magicamente in poche decine di metriquadri il luogo interno dell’esistere oggi. Ho lavorato diversi anni da mio zio Ugo Luccichenti e non dimenticherò mai la scorrevole sapienza che aveva nel disegnare su quella che si chiamava carta cipolla piante irreprensibili di lussuosi e normali appartamenti senza staccare mai la matita a punta tenera 2B dal foglio. Il disegno al computer era lontano oltre l’orizzonte e il gesto accompagnava elegante l’idea che si formava nella mente.

Oggi accade una fenomeno imprevedibile fino a qualche diecina di anni fa. A casa di giorno non abita NESSUNO. Il lavoro femminile e maschile è per lo più fuori, i ragazzini sono a scuola fino a pomeriggio inoltrato, solo qualche studente e collaboratrice domestica fanno eccezione.  L’abitazione rimane VUOTA. La ragazza della porta accanto non esiste più. Palazzine, palazzi non sono dimore ma luoghi deserti. Soltanto la notte ritorna la vita. Ma per poco, dopo la cena e la tv dove si vedono le vite degli altri si va a dormire in camera da letto, solo luogo dell’appartamento che da quel momento assolve una funzione.  Ma, iniziato il sonno dall’oscurità interiore emerge il sogno governato, come dicevano i Greci da Ipno figlio della notte. Le vicende che abitano i sogni non vivono certo negli appartamenti. La città residenziale oggi è vuota abitata dal VUOTO (fig.4).

fig. 4

Solo le facciate assolvono il compito di DISEGNARE lo spazio urbano abitato da innumerevoli automobilisti che guardano SOLO la strada.

Franco LUCCICHENTI Roma 29 Ottobre 2023