Architettura, Natura e Costruzioni: se le contraddizioni urbanistiche si scaricano in tensioni sociali. Il ‘caso’ di Hong Kong

di Franco LUCCICHENTI

Hong Kong, foresta pluviale e foresta antropica due realtà e due tensioni  a confronto

Sono tornato dopo molti anni ad Hong Kong. Nuove inquietudini abitano la selva di grattacieli che strutturano gran parte della città, i giovani cinesi che ci vivono sognano un diverso futuro. Inutile ricordare che la fortuna economica del luogo è dipesa dalla conformazione di parte della baia che ha permesso agli Inglesi di farne  un porto ideale per l’ormeggio e il riparo di navi mercantili.

Attrarre e distribuire merci significa attrarre e distribuire ricchezza.

La foresta di grattacieli in pochi decenni è stata modellata dalla forza dell’economia senza apparentemente seguire regola urbanistica alcuna.

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Per il turista il risultato  estetico ossevando dall’alto o dalla baia è sorprendente.  

Se si sale con la cremagliera che  porta a Victoria Peak quasi in cima alla Hong Kong island, la foresta antropica incontra una porzione di foresta pluviale. Il confine è netto, due forze si fronteggiano  quella della natura e e quella dell’economia.

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La prima cosa che emerge nel confronto tra la foresta e i grattacieli è che la prima appare in una forma indefinita e indefinibile, la seconda al contrario segue geometrie semplici per lo più ortogonali i volumi si ripetono quasi uguali alti con monotona regolarità tranne alcune importanti realizzazioni famose nel mondo dell’architettura.

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La foresta sembra custodire innumerevoli configurazioni per la maggior parte nascoste. La forza della natura si rivela in forme complesse, dinamiche oltre ogni possibile geometria descrittiva.

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la forza dell’economia riguardo il costruire, semplifica, razionalizza e si stabilizza spesso nell’insignificanza formale.

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La mente dell’architetto  tende a semplificare la complessità della forma e dei processi che la strutturano per controllare meglio il risultato  del suo lavoro. Negli  ultimi decenni al contrario abbiamo visto costruire edifici che seguono complicate geometrie, progettati per destare meraviglia. Forse gli archistar hanno subito la suggestione delle ipergeometrie della natura e ascoltato un misterioso richiamo della foresta.

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La foresta pluviale è abitata da innumerevoli specie viventi, la foresta antropica quasi solo da uomini che vivono e lavorano.

Tornando a parlare di Hong Kong vorrei fare un  singolare confronto tra le  tensioni che esistono nelle  due foreste, quella del mondo animale che  per nutrirsi uccide i suoi simili e la tensione che abita tra i grattacieli  dove i giovani che vivono  nella città rischiano la vita e la prigione manifestando da mesi per un futuro migliore. Alla elementare geometria della città non corrisponde una semplice geometria della vita.

Stranamente la forma della folla tra i grattacieli è dinamica e di difficile definizione quasi come quella della foresta pluviale.

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Franco LUCCICHENTI         Roma   12 ottobre 2019