Grande folla alla inaugurazione della mostra “Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte (Palazzo Barberini, fino al 6 gennaio 2019)

di Silvana LAZZARINO

L’eredità di Michelangelo: le sue idee fonte di ispirazione per molti artisti del XVI secolo raccontate nella mostra “Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte” inaugurata l’11 ottobre a Roma negli spazi di Palazzo Barberini fino al 6 gennaio 2019

 

 

Attraversando quasi un secolo di storia, Michelangelo Buonarroti (Caprese Arezzo 1475- Roma 1564) figura tra le più interessanti nel panorama artistico del Rinascimento nella cui arte di scultore, pittore, architetto, si coniugano genio e sregolatezza, cari ai romantici, è al centro della mostra “Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte”, a cura di Francesca Parrilla e Massimo Pirondini, con il coordinamento scientifico di Yuri Primarosa, che apre a Roma l’11 ottobre 2019 presso Palazzo Barberini, sede delle Gallerie Nazionali di Arte Antica,

Un percorso artistico intenso sempre in divenire, quello di Michelangelo, che lo ha visto passare dall’ambiente di Lorenzo il Magnifico a quello romano di Giulio II, Leone X e Paolo III, assistendo ai cambiamenti politici che hanno segnato la storia d’’Italia dalla caduta e rinascita della Signoria medicea in Firenze alle guerre tra Francia e Spagna per il predominio sull’Italia.

Scultore per eccellenza per aver saputo restituire la plasticità dei movimenti, donando alle figure potenza e bellezza, ma anche armonia e quel senso del non finito, attraverso cui far vivere lo spirito dalla materia, Michelangelo è stato anche perfetto nel disegno, attraverso il quale non solo ha studiato in modo inocomparabile la figura umana in tutti i suoi aspetti, ma ha potuto ideare importanti progetti architettonici e di fortificazioni.

E’ proprio la sua attività legata al disegno, meno conosciuta rispetto agli affreschi della Cappella Sistina o ai capolavori scultorei tra cui il David, La Pietà e Il Mosè, ad essere messa in relazione con le opere di artisti suoi seguaci, proprio con questa esposizione la cui anteprima per la stampa si è svolta il 10 ottobre, davanti a decine di giornalisti e numerosi studiosi, introdotta da Flaminia Gennari Santori, Direttrice Gallerie Nazionali di Arte Antica, con interventi di Yuri Primarosa coordinatore scientifico della mostra e la visita guidata con i curatori Francesca Parrilla e Massimo Pirondini.

Attraverso l’esposizione delle riproduzioni di una serie di disegni di Michelangelo e una selezione di dipinti di alcuni dei suoi più importanti seguaci, il percorso della mostra intende mettere a fuoco quanto le idee del maestro toscano siano state principale fonte d’ispirazione per molti artisti durante il XVI secolo.  Viene sottolineato lo stretto legame esistente tra le opere in mostra, messe a confronto tra loro per la prima volta con i disegni del grande artista toscano esposti in riproduzione.

La tavola con “l’Annunciazione” di Lelio Orsi, autentico capolavoro proveniente dal museo Gonzaga di Novellara,

con alle spalle un’avvincente storia collezionistica, ripercorsa dal Prof. Pirondini, grande esperto dell’artista novellarese, viene accostata all’ ”Annunciazione” di Marcello Venusti della Galleria Corsini,

tra le più importanti testimonianze della perduta pala che il pittore lombardo aveva dipinto – a partire da un disegno di Michelangelo – per la cappella Cesi di Santa Maria della Pace. Due tavole de “l’ Orazione nell’orto” di Venusti, realizzate in periodi diversi sono state tratte da un disegno di Michelangelo conservato agli Uffizi. Il tradurre in pittura i disegni di Michelangelo per il Venusti -come ha rilevato la dott.ssa Francesca Parrilla, da tempo attenta studiosa della figura e dell’opera di questo artista-  fu particolarmente vantaggioso trovando numerosi consensi, testimoniati dalla presenza dei suoi dipinti nelle collezioni aristocratiche della penisola e nelle cappelle gentilizie di numerose chiese romane (Santa Maria Sopra Minerva e Santa Maria della Pace, solo per citarne alcune).

Riguardo la “Crocifissione” del Venusti il riferimento è a tre disegni importanti di Michelangelo: “il Cristo vivo sulla croce”, realizzato per la marchesa Vittoria Colonna e oggi al British Museum di Londra, ed i due fogli raffiguranti la “Madonna e il San Giovanni dolente ai piedi della croce pervasi di misticismo, conservati al Museo del Louvre a Parigi. Delle varianti dipinte dal Venusti in mostra è presente la versione della “Crocifissione” con l’inserimento di Maria Maddalena ai piedi della croce, proveniente da una collezione privata romana. Di Marco Pino in mostra si può notare il “Cristo vivo sulla croce” proveniente da una collezione privata londinese e mai esposto al pubblico, con chiari richiami michelangioleschi.

Visitatori davanti alla Deposizione di Jacopino del Conte

A Marcello Venusti e a Prospero Scavezzi detto il Bresciano è attribuita la “Madonna del Silenzio” eseguita sulla base di un’invenzione formulata da Michelangelo per Vittoria Colonna, la marchesa di Pescara, che com’è noto,  fu una delle sue ammiratrici più affezionate oltre che autentica intellettuale con idee molto affini a quelle del grande artista, spesso in odore di eterodossia. L’opera, dopo un’attenta analisi da parte dei curatori, viene fatta risalire all’ambito o alla bottega di Marcello Venusti. Quest’ultimo è anche autore della “Deposizione” collocata accanto alla grande “Deposizione” di Jacopino del Conte della collezione Barberini nelle quali sono presenti rimandi allo stile del grande maestro. Si tratta di due capolavori del Cinquecento romano restaurati per l’occasione.

Ad arricchire l’esposizione quattro visite gratuite con Francesca Parrilla, co-curatore della mostra, in programma sabato 19 ottobre, 16 novembre, 30 novembre, 14 dicembre, alle ore 17.00.

Sono previsti nell’ambito della mostra a partire da domenica 13 ottobre dei laboratori didattici per bambini dai 5 ai 10 anni per guidare i partecipanti alla scoperta del percorso espositivo e dei capolavori della collezione permanente (fino al 29 dicembre, escluse le prime domeniche del mese a partire dalle ore 11.30, quando il museo sarà gratuito).

Ad accompagnare l’esposizione un  catalogo con saggi dei curatori e schede critiche delle opere esposte.

Silvana LAZZARINO     Roma 12 ottobre 2019

Michelangelo a colori. Marcello Venusti, Lelio Orsi, Marco Pino, Jacopino del Conte

Curatori: Francesca Parrilla e Massimo Pirondini, coordinamento scientifico Yuri Primarosa.

Roma, Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane, 13 11 ottobre 2019 – 6 gennaio 2020

Orario: martedì/domenica 8.30- 19.00. La biglietteria chiude alle 18.00. Chiuso il lunedì, e 25 dicembre e 1 gennaio

Attività didattiche  su prenotazione all’indirizzo: http://didattica@barberinicorsini.org.  Appuntamento davanti alla biglietteria. Tutte le attività sono gratuite. Per due accompagnatori è prevista una riduzione sul costo del biglietto a 6 euro.