Al Museo di Roma in mostra il volto della Roma medievale. Fino al 5 febbraio continua la grande esposizione a Palazzo Braschi

di Claudia ZACCAGNINI

L’autunno romano porta nuovi, interessanti frutti, nella programmazione espositiva della città. A Palazzo Braschi, sede del Museo di Roma, importante centro museale in cui si può ripercorrere l’immagine della città nelle testimonianze dei molti artisti italiani e stranieri che hanno avuto, nei secoli passati, stretto rapporto con i luoghi dell’urbe, si è inaugurata la mostra “Roma Medievale. Il volto perduto della città”.

L’esposizione, curata da Anna Maria D’Achille e Marina Righetti, promossa dalla Soprintendenza Capitolina e dall’Università “Sapienza” di Roma – Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo, già segnalata su About Art (Cfr. https://www.aboutartonline.com/roma-medievale-il-volto-perduto-della-citta-la-grande-mostra-a-palazzo-braschi/ ) intende offrire al pubblico l’immagine della Roma medievale, gravemente cancellato nelle trasformazioni urbanistiche successive, spesso poco conosciuto dal grande pubblico o confinato nelle stanze del sapere specialistico.

L’importante evento, che ha coinvolto numerosi prestatori tra musei, enti religiosi e istituzioni pubbliche e private, è stato scientificamente concepito in un arco temporale che si dipana dal VI al XIV secolo, dall’epoca di papa Gregorio Magno all’indizione del Giubileo del 1300, sotto Bonifacio VIII.

1 Custodia cruciforme di papa Pasquale I, argento, 817-824

Riscoprire il volto medievale di Roma, all’epoca centro nevralgico della Cristianità ma anche degli intrecci della politica europea, altresì luogo di cultura sincretico che accolse ed elaborò le sollecitazioni provenienti dal bacino del Mediterraneo, dal Vicino Oriente e dal nord dell’Europa, è il precipuo scopo che si sono prefissati i curatori.

2 Giacomo Grimaldi, Bonifacio VIII nella loggia delle benedizioni del Laterano, 1590

L’incipit dell’esposizione, articolata in nove sezioni tematiche, è offerto dalle immagini e dagli oggetti devozionali che caratterizzavano i pellegrini i quali, dopo un lungo viaggio da vari siti europei o mediterranei, giungevano sulla collina di Monte Mario e, con grande sorpresa, si presentava alla loro vista la Roma dei papi, tra antichità romane e nuovi edifici. Grazie all’esposizione di oltre centosessanta opere tra codici antichi, mosaici, frammenti di affreschi, monete, oggetti ceramici, devozionali ma anche della vita quotidiana, il visitatore è coinvolto in un’esperienza visiva e conoscitiva dalla forte connotazione storico-artistica. Nei mille anni di testimonianze proposte.

Lastra di vetro liturgico, marmo bianco, meta del IX secolo

La Roma medievale e quello che oggi di essa è giunto fino a noi, permettono una riflessione sulla grandezza di questo luogo e sulle importanti “presenze” che coinvolgevano i viaggiatori che la visitavano: dalle reliquie dei martiri cristiani alle quattro grandi basiliche che costituivano meta di un percorso di pellegrinaggio e che mostravano in tutta la loro bellezza l’importanza della committenza pontificia e cardinalizia dell’epoca, purtroppo oggi visibile in poche testimonianze di mosaici e lacerti di affreschi, alcuni dei quali di grande rilevanza presenti in mostra.

4 Oreste Riccieri, Calco del San Simone dalla decorazione musiva absidale di San Giovanni in Laterano, post 1876

Ancora il ruolo politico e religioso di alcune delle figure più illustri di pontefici, quali Gregorio Magno (590-604) che consolidò il ruolo guida della cristianità di Roma e la sua centralità nell’occidente medievale, Giovanni VII (705-707) che nonostante la brevità del suo pontificato fu un attivo committente artistico, di cui si ricordano le numerose campagne di restauro architettonico ma soprattutto l’erezione del perduto oratorio, consacrato alla Vergine Maria, nella navata settentrionale di San Pietro in Vaticano e la decorazione pittorica della chiesa di S. Maria Antiqua al foro romano, luogo le cui pareti palinsesto costituiscono una testimonianza importantissima della storia della pittura nella città eterna dal VI al IX secolo. Di pari passo vengono evidenziati i cambiamenti storici e il rapporto con le figure del potere temporale, primo fra tutti quel Carlo Magno che, affascinato dalla grandezza della Roma antica e cristiana ma anche dall’idea del potere imperiale, si fece incoronare imperatore del Sacro Romano Impero nel Natale dell’800 da papa Leone III nella basilica di San Pietro. L’epoca carolingia, infatti, è segnata da grandi rinnovamenti, testimoniati durante i pontificati di Adriano I (772-795), Leone III (795-816) e Pasquale I (817-824) da un’intensa attività costruttiva e restaurativa di luoghi di culto che modificano, abbellendolo, il volto della città. Tali attività furono rese possibili anche grazie ai munifici donativi dei numerosi sovrani che si succedettero nel tempo. Tra le pregevoli opere esposte si segnala la Bibbia di San Paolo fuori le mura, prezioso codice miniato prodotto in Francia e probabilmente donato da Carlo il Calvo a papa Giovanni VIII, che lo incoronò imperatore nel Natale dell’875 e la Stauroteca cruciforme, in argento sbalzato dorato e inciso, di Pasquale I, attualmente conservata ai Musei Vaticani.

5 Reliquiario di Sant Elena; legno di sandalo intagliato e dipinto con gemme, metà del XII secolo

Una particolare attenzione è stata riservata alle figure e al ruolo di committenti dell’abate Desiderio di Montecassino (1058-1086), di papa Innocenzo III e di papa Bonifacio VIII (1294-1303), il cui magnifico piviale con grifi, pappagalli ed aquile a due teste intessuto con filo d’oro proveniente da Cipro, testimonia della raffinatezza della produzione dei tessuti anche nei laboratori della corte pontificia.

6 Santo papa; pittura murale da S. Saba, 731-741

Una riflessione scientifica è stata dedicata dai curatori allo spazio sacro e liturgico, per far comprendere la ricchezza e la raffinatezza delle produzioni scultoree quali amboni, recinsioni, parti di cibori, purtroppo solo relitti frammenti di antiche chiese, ritrovati nei numerosi sterri per la riapertura di Via del Mare (1936).

Non mancano gli esempi legati al culto dei santi e a quello mariano, particolarmente sentito a Roma in epoca medioevale. San Saba, San Lorenzo fuori le mura, San Nicola in Carcere, San Basilio ai Pantani sono un esempio di attenzione alla rappresentazione dell’immagine sacra nelle varie declinazioni linguistico-artistiche. Per apprezzare appieno l’immagine della città che un visitatore medievale poteva trovarsi di fronte, assai diversa dall’attuale, alcune incisioni, disegni e dipinti restituiscono il volto dei luoghi.

7 Vergine Maria della Natività, mosaico, 705-706

L’esposizione Roma medievale. Il volto perduto della città è stata anche l’occasione per mettere in evidenza l’aggiornamento scientifico degli studi sull’arte medioevale di cui, da oltre un quarantennio, si occupano gli studiosi dell’Università “Sapienza”, in linea con i principi della Terza Missione promossa dall’ateneo romano.

Claduia ZACCAGNINI  Roma 6 novembre 2022

Museo di Roma- Palazzo Braschi. P.zza San Pantaleo, 10

dal 21 ottobre 2022 al 5 febbraio 2023; orari: 10,00-19,00.Chiuso lunedì

Organizzazione: Zetema Progetto Cultura

Catalogo De Luca Editori d’Arte