Il Nuovo progetto di Daniel Gonzàlez “#Whatsupargentina mi Casa tu Casa” a Buenos Aires (dal 3 gennaio)

di Silvana LAZZARINO

Architettura effimera installazione site-specific che recupera pensieri e sogni di un intero Paese.

La mostra è inziata il 3 gennaio 2019 negli spazi del Museo de Arte Contemporáneo Buenos Aires (MAR) di Mar del Plata. Un progetto in cui ad ogni argentino è stata data la possibilità di reinventare la propria quotidianità ripensando ogni gesto in modo creativo, risemantizzando le azioni e decontestualizzando le relazioni.

MAR Museo, Frente museo con playa, courtesy MAR Museo

Entro i ritmi di forme e colore dove si definiscono architetture effimere a suggerire possibili rispondenze tra quotidiano e extraquotidiano, con stile immediato e incisivo Daniel Gonzàlez dà vita a progetti e opere monumentali dove il visitatore può ritrovare aspetti del proprio vissuto vicino e lontano, possibile e sognato.

Designer, installazionista di fama internazionale, nato a Buenos Aires nel 1963, egli nelle sue performance artistiche, dove crea rispondenze tra semplicità e complessità, ordinario e straordinario, coinvolge il pubblico rendendolo partecipe e protagonista al tempo stesso, con l’obiettivo di amplificare il concetto di realtà oltre il suo significato quotidiano al fine di decontestualizzare aspetti e logiche in cui l’individuo si ritrova ad agire e muoversi.

I progetti e le architetture di ampio respiro da lui sviluppati nell’ambito di spazi cittadini, strade, ambienti interni cui restituisce nuovo spessore visivo con cui interagire, gli hanno permesso di ridefinirei il rapporto che l’individuo ha con gli spazi e gli ambienti vissuti  e in cui vive, giocando sul concetto di trasformazione e cambiamento che apre all’adattamento.

Basato sul rito della celebrazione e proiettato verso uno sconfinamento tra categorie,

il suo lavoro riferito alle architetture effimere da vita a mondi deliranti, ricchi di energia e spazi in piena libertà, dove non esistono più convenzioni.

Riguardo le sue architetture si può accennare alla realizzazione della sua prima opera pop up con il “Pop-Up Building” per il Witte de With Festival di Rotterdam nel 2010, con cui ha coperto una chiesa storica con cartone intagliato, come un libro pop-up gigante. A questa nel 2011 è seguita l’opera “Pop-Up Museo Disco Club”, scultura-installazione che trasformava la facciata del museo in occasione della Biennale al Museo del Barrio di New York.

Al progetto “architettura effimera” Imaginary Country del settembre 2017 installazione appositamente realizzata per le vie di Lambrate (Milano) con cui i passanti erano invitati ad immaginare una nuova dimensione per il proprio quartiere, è seguito il lavoro alle Fiere di Design Ventura Projects a Milano con Mylar Wall, un progetto tra arte e design che interagisce con gli spazi e gli ambienti di interni, dove alla carta da parati in 3D realizzata con la tecnica di collage in Mylar, si affiancano portafiori concepiti come packaging unici in paillettes cucite a mano, per piante in vaso, oppure appese alle pareti.

Dopo il successo al Concorso berlinese “Art in Architecture“ organizzato dalla Federal Office for Building and Regional Planning, che lo ha visto tra i finalisti per la progettazione di un’opera site specific per il foyer del Humboldt Forum – Castello di Berlino (di cui si è occupata About Art cfr https://www.aboutartonline.com/forme-colori-e-architetture-daniel-gonzalez-finalista-al-concorso-berlinese-art-in-architecture-per-il-fregio-del-humboldt-forum-castello-di-berlino/) e dopo quello con la mostra “Present Monuments” in corso a Trento presso la galleria Boccanera in cui reinterpreta le funzioni del monumento storico creando un memoriale alla quotidianità rispondente ad esigenze semplici, Daniel González ha realizzato per la sua terra natia un progetto con la mostra “#WhatsupArgentina Mi Casa Tu Casa”, inaugurata il 3 gennaio 2019.  Curata da Micaela Saconi, direttrice del Museo di Mar del Plata, la mostra patrocinata dalla Provincia di Buenos Aires. è la più grande raccolta di architetture effimere con installazione site-specific dell’artista argentino nel suo paese d’origine.

Questa architettura effimera che verrà presentata negli spazi del Museo de Arte Contemporáneo Buenos Aires (MAR) di Mar del Plata in Argentina dove resterà visibile fino a dicembre 2019, è stata creata attraverso l’app di messaggistica WhatsApp, destinata ad un pubblico reale e virtuale chiamato a partecipare all’intero processo creativo per la realizzazione dell’opera per il Museo argentino.

Il MAR Museo infatti supporta la ricerca artistica di González sulle installazioni ad alto coinvolgimento del pubblico, sviluppata da più di 12 anni in spazi pubblici e privati. Il progetto che ruota intorno ad un libero processo sul piano creativo in cui trova ampio spazio la partecipazione pro-attiva del pubblico segue due direzioni legate alla disseminazione virtuale e alla ricerca del materiale in loco.

E’ stato chiesto al pubblico – tra residenti e visitatori del Museo-  di restituire la propria immagine della casa de sogni attraverso parole, immagini, video o messaggi vocali inviati al numero Whatsapp del museo. A questi input raccolti e inclusi nella progettazione dell’opera, hanno fatto seguito diversi oggetti comuni raccolti nello spazio del Museo dove trova fisicamente forma la prima casa dei sogni collettiva” mai realizzata nelle sale di un Museo pubblico.  Tutti i messaggi e gli oggetti ricevuti sono stati trasformati dall’artista in opera d’arte e inclusi nelle architetture effimere in mostra.

Daniel González Mi Casa Tu Casa 2018 (ph Andrea Trimarchi)

Quanti hanno contribuito virtualmente e concretamente alla realizzazione di questo progetto sono co-autori dell’opera con l’artista Daniel González. In quanto progettazione architettonica senza soluzione di continuità, ispirata al modello paesaggistico sudamericano come le tipiche favelas, “#WhatsupArgentina Mi Casa Tu Casa”, riunisce diversi stati d’animo tra sogni e libertà.

Daniel González, La casa de la mudanza 2019 in #WhatsupArgentina Mar Museo

Scegliendo liberamente e istintivamente gli oggetti per costruire questa casa dei sogni, è stato restituito un modello abitativo rispondente ai bisogni immediati ed estemporanei senza stare dietro a precisi canoni architettonici definiti. Emerge il carattere del popolo argentino sostenuto da una grande capacità di adattamento e spirito di improvvisazione per rispondere alle necessità: ogni argentino ha avuto la possibilità di reinventare la propria quotidianità ripensando ogni gesto in modo creativo, risemantizzando le azioni e decontestualizzando le relazioni, rendendo impossibile una lettura univoca e lineare della propria personalità.

Daniel González, Mi Casa Tu Casa, 2018 (ph Andrea Trimarchi)

A tutti gli argentini González ha fatto inserire il profilo “artista” nella propria personalità e interpretare l’idea di casa/spazio abitativo nel modo più argentino possibile.

Le opere di Daniel González sono presenti in diverse collezioni private, tra cui ricordiamo Zabludowicz Collection (Londra), Fondation pour l’art contemporain Claudine et Jean-Marc Salomon (Francia), Luciano Benetton (Venezia) e Patrizia Pepe (Prato).

Silvana LAZZARINO     Roma Gennaio 2019

Daniel González

“#WhatsupArgentina Mi Casa Tu Casa”

architettura effimera installazione site-specific a cura di Micaela Saconi

Museo de Arte Contemporáneo Buenos Aires (MAR) di Mar del Plata, Argentina. Apertura giovedì 3 gennaio 2019 dalle ore 19.00, dal 3 gennaio a fine dicembre 2019