Dal Centro Italiano per la Fotografia, al Castello Estense, dal Palladio Museum alla Gypsotheca Antonio Canova percorsi online da non perdere

di Silvana LAZZARINO

Aspettando che riaprano Musei e gallerie ancora percorsi on line e sui social dedicati all’arte

Ad accompagnare  l’entusiasmo per la prossima riapertura delle mostre a partire dal 18 maggio 2020 da parte di organizzatori ed istituzioni, c’è una certa preoccupazione per quegli aspetti critici che potrebbero presentarsi; intanto proseguono con grande successo le attività legate al web  finalizzate a offrire  percorsi d’ arte online attraverso visite guidate, descrizioni in sintesi di mostre, opere d’arte e collezioni anche con l’obiettivo di allargare il più possibile il numero dei contatti presenti sul social.

In attesa di interfacciarsi con le bellezze artistiche direttamente dal vivo, proponiamo una carrellata di alcune città che hanno messo in campo importanti azioni al fine di garantire la possibilità di apprezzare percorsi d’ arte attraverso la rete.

A Torino CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, ha da subito messo a disposizione il suo spazio virtuale di racconto e condivisione proponendo video, immagini, storie, curiosità pubblicate sui canali social sotto il cappello dell’hashtag #CAMERAonair: il palinsesto di rubriche online di e sulla fotografia “made in CAMERA”.  Attorno a questo palinsesto gravitano curatori e  grandi professionisti della fotografia, gli artisti e molto altro. Su #CAMERAonair, quasi quotidianamente viene proposto un originale palinsesto di rubriche e iniziative che si sono meritate un ampio seguito. Ricordiamo “Foto Note” con il direttore di Camera Walter Guadagnini, che  dal suo studio di casa descrive per il pubblico a casa alcuni dei passaggi salienti della storia della fotografia italiana e internazionale partendo da un fotografo o da una fotografia in mostra. Procede nel suo racconto partendo da un grande fotografo quale fu Capa di cui sottolinea la capacità di cogliere il momento cruciale dell’azione, per passare poi al periodo della  Dolce Vita e i suoi Paparazzi.

Il suo discorso si sposta poi ad illustrare l’America anni ’30 della leggendaria campagna fotografica Farm Security Administration, per rimmergersi nella mondanità emergente di quella che sarà la Milano da bere riflessa nelle immagini di Carla Cerati. E infine spazio all’opera di Mimmo Jodice che, sottolineando il valore simbolico dell’immagine, indaga livello urbano, paesaggio e patrimonio culturale tipici dell’area mediterranea.

Sale Reali, Museo Correr

A Venezia i Musei Civici in attesa della riapertura  hanno ampliato e rafforzato l’offerta on line, sia mediante una capillare azione su Fb, Twitter, Instagram, YouTube, sia attraverso il potenziamento di una newsletter dedicata, con contenuti originali e accattivanti recapitata a migliaia di persone. Nell’ambito di “Citizen Science”, sorta di scienza partecipata, dove i cittadini possono diventare parte integrante del processo scientifico, sono state attivate azioni interattive. E’ stata potenziata anche la presenza in Google Arts & Culture di Palazzo Ducale e Ca’ Rezzonico Museo del Settecento veneziano, interamente percorribili e visitabili, e di Museo Correr, Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Palazzo Fortuny, Museo del Vetro di Murano, Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue, Museo di Palazzo Mocenigo Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo, dei quali è possibile esplorare i percorsi museali e ammirare le opere più rappresentative delle rispettive collezioni.

Per quanto riguarda il percorso del Museo di Palazzo Mocenigo che si sviluppa lungo venti sale al primo piano nobile, e il cui allestimento è stato curato dal famoso architetto, regista e scenografo Pier Luigi Pizzi, di grande raffinatezza sono gli arredi e i dipinti del palazzo , a completamento dei quali è un gran numero di opere provenienti da diversi settori e depositi dei Musei Civici di Venezia tra tele e pastelli, suppellettili e vetri. Queste contribuiscono a restituire un’ambiente che  evoca nel suo insieme diversi aspetti della vita e delle attività del patriziato veneziano tra XVII e XVIII secolo. Ad esempio preziosi abiti e accessori antichi indossati da manichini, realizzati in tessuti operati, impreziositi da ricami e merletti, stanno a documentare la perizia degli artigiani del tempo e l’eleganza raffinata e lussuosa per la quale i veneziani erano famosi, ma allo  stesso tempo invitano ad apprezzare la specificità del museo riguardo alla storia della moda e delle sue continue declinazioni evolutive sia per il tessile, sia per l’abbigliamento.

Non poteva mancare la sezione dedicata al profumo, aspetto particolare della storia del costume veneziano, sì da dare risalto al ruolo fondamentale della città nelle origini di questa tradizione estetica, cosmetica e imprenditoriale. La sezione dedicata al profumo suddivisa in cinque sale,  accanto a strumenti multimediali ed esperienze sensoriali offre un percorso inedito di informazione, emozione e approfondimento. Ad esempio un video illustra il ruolo di Venezia nella storia del profumo, una sala evoca il laboratorio di un profumiere cinquecentesco (muschiere); sono poi esposti e vengono illustrate le materie prime ed i procedimenti, mentre una mappa olfattiva descrive le “Vie delle Spezie” percorse dagli antichi veneziani. Non manca poi una straordinaria collezione di flaconi e boccette porta-profumo della ditta tedesca Drom, comprendente diversi materiali databili dal medioevo ai giorni nostri, concessa per l’occasione in deposito a lungo termine al museo.

A Lodi la 10° edizione del  Festival Fotografia Etica ha dato spazio al concorso World Report Award 2020 rivolto a tutti i fotografi italiani e stranieri, professionisti e non , attraverso cui rafforzare l’impegno  sociale svolto dalla fotografia. I nomi dei finalisti per ciascuna delle categorie verranno comunicati il 18 giugno prossimo. Quest’anno è stata introdotta una nuova categoria: “Madre Terra Award”, dedicata al pianeta in cui viviamo.

A Ferrara il Comune e la Fondazione Ferrara Arte hanno aderito alla campagna #iorestoacasa con le proposte didattiche e culturali fruibili a distanza dedicate alla mostra “Tra simbolismo e futurismo. Gaetano Previati”, inaugurata l’8 febbraio scorso al Castello Estense, nuovamente accessibile attraverso i media digitali. Grazie al sostegno di Eni, è nata la pagina web “Viaggio nell’azzurro” dove i ragazzi dai 6 ai 13 anni, con l’ausilio delle famiglie o le indicazioni dei loro insegnanti, possono vivere un’esperienza virtuale di visita e di laboratorio sull’arte di Previati. Una serie di brevi video “Sulle ali dell’immaginazione” dedicati a visite guidate attraverso le sale della mostra offrono ai più giovani cinque proposte di lettura portando la loro attenzione sulla tecnica pittorica divisionista di Previati, sulla sua capacità di interpretare le emozioni con il colore e la linea, sulla sconfinata immaginazione del pittore ferrarese.

Attraverso le schede scaricabili abbinate ai video, successivamente i ragazzi potranno dedicarsi a semplici attività di laboratorio per scoprire alcuni dei segreti dell’arte di Previati e rielaborare a livello personale l’esperienza della visita. Sono anche presenti iniziative rivolte agli adulti e ad un pubblico con disabilità linguistica e comunicativa. Tutto questo accedendo al sito di Castello Estense: www.castelloestense.it e di Palazzo dei Diamanti www.palazzodiamanti.it.

A Vicenza il Palladio Museum si è appoggiato per tutte le sue attività alle piattaforme Facebook, Instagram e Youtube: agli appuntamenti classici (focus Alessandro Papafava (1784-1861) architetto padovano cresciuto in tempi difficili ma fervidi di passioni all’indomani della caduta della Serenissima. di giovedì; Pillole palladiane di venerdì) è stata prodotta una prima serie di uscite dedicata a presentazioni di libri antichi, di modelli conservati nel museo e di aspetti della vita di Palladio, affiancata dalla rubrica quotidiana “Palladio dalla A alla Z”.

E’ stata poi lanciata dallo scorso 13 aprile una seconda serie di uscite – “Home sweet home” in cui studiosi palladiani di fama internazionale si alternano nel racconto di quello che è il loro edificio di Palladio preferito e a partire dal 28 aprile, la rubrica “In mostra” che racconta le mostre curate dal CISA Andrea Palladio negli ultimi 20 anni. Per i più giovani al fine di divulgare la conoscenza e la coscienza architettonica in modo divertente e allo stesso tempo scientificamente rigoroso e far conoscere Palladio, è stato realizzato un  programma specifico con la rubrica domenicale “Palladio Museum kids” con attività e laboratori tematici legati all’architettura da svolgere a casa. Questo incremento delle attività online ha comportato l’aumento dei followers in questi mesi sulle piattaforme social con un incremento del +5% su Facebook e del +20% su instagram.

Ala Ottocentesca, Gypshotheca

A Possagno (Treviso) vi è la Gypsotheca Antonio Canova voluta dal fratellastro del grande scultore il vescovo di Mindo Giovanni Battista Sartori per riunire  tutti i modelli in gesso che si trovavano nello Studio romano alla morte dell’artista. Progettata dall’architetto veneto Francesco Lazzari e realizzata sotto la direzione di G,  Zardo nel 1834, la Gypsotheca Antonio Canova, rappresenta la più grande Gypsotheca monografica d’Europa che nonostante le variazioni dovute ai danni causati dai due conflitti mondiali e all’ampliamento ad opera di Carlo Scarpa nel 1957, ha conservato lo spirito museologico voluto da Giovanni Battista Sartori.

In questo periodo in attesa della apertura dei musei la Fondazione Canova di Possagno (Tv) propone il 3D Virtual Tour della Gypsotheca e della Casa natale di Antonio Canova (Canova Experience www.canovaexperience.com)  attraverso cui ripercorrere a distanza l’esperienza della visita reale al museo e osservare le sculture in 3D e scoprirne tutti i dettagli grazie anche alle descrizioni di ciascuna opera. E’ poi la volta delle stanze della casa settecentesca di Canova in cui è vissuto dove, accanto ai pochi mobili originali tra cui tavoli, credenze, specchiere e lo stenditoio per i panni di lana, sono anche dipinti, incisioni, disegni, alcuni marmi, e gli strumenti da lavoro compresi alcuni vestiti dell’artista. E poi la stanza dove è nato Antonio Canova, il seminterrato della casa in cui è allestito lo studio di scultura, la torretta arredata a biblioteca dove lo scultore dipinse la grande Pala della “Deposizione di Cristo” ultimata nel 1922, oggi nel Tempio di Possagno.

Da seguire anche i Laboratori online e gli appuntamenti con #ParolaDiEsperto: dirette proposte sul profilo Facebook del Museo Canova con diversi professionisti del settore: restauratori, ricercatori e curatori che condividono la loro esperienza in relazione al lavoro di Antonio Canova. Durante la mezz’ora di diretta chi lo desidera può intervenire con domande, curiosità e osservazioni trasformando così l’intervento in un vero e proprio dialogo con il pubblico. In programma il 13 maggio è l’appuntamento con il Professor Gianluca Frediani, alle ore 17,30 che presenterà l’intervento di Carlo Scarpa in Gypsotheca.

Silvana LAZZARINO   Roma 10 maggio 2020