“Conversations with Blue Gold” di Giacomo ‘JACK’ Braglia a Grosseto.

di Rita RANDOLFI

Può una fotografia trasformarsi in  una scultura?

Giacomo Jack Braglia, Foto profilo 3, Ph Giorgia Panzera
Giacomo Jack Braglia, Foto profilo 1, Ph Giorgia Panzera

L’artista e fotografo svizzero Jack Braglia lo ha fatto grazie all’impiego dell’innovativa  tecnica del wrapping, al fine di raccontare l’emergenza idrica e sensibilizzare il pubblico sull’importanza di risparmiare  l’acqua potabile.

Le foto-sculture  di Braglia sono esposte in una mostra,  che non a caso si intitolaConversations with Blue Gold”, curata da Beatrice Audrito,  ospitata nei centri nevralgici  del centro storico di Grosseto, tra Piazza Dante e il Giardino dell’Archeologia: i passanti, cittadini e turisti, sono invitati a riflettere sullo spreco di un bene così prezioso come l’acqua in un momento storico difficile, in cui sembra che il pianeta terra non riesca più a sopportare i soprusi e le manipolazioni dell’uomo che genera soltanto inquinamento.

Grosseto per l’occasione è diventata un museo diffuso, visitabile e aperto a  tutti. Il progetto, pensato alcuni anni fa,  dopo che Braglia aveva deciso di donare alcuni dei suoi lavori a Legambiente in favore  dell’associazione TartaLove, che si occupa del salvataggio delle tartarughe marine  e del recupero e riciclo della plastica, è stato voluto e realizzato sotto il patrocinio  della Regione Toscana, del Comune della cittadina e della Fondazione Gabriele e Anna Braglia.

Giacomo “Jack” -già protagonista della cinquantottesima Biennale di Venezia con la mostra #MayYouLiveToHelpWalkers –  ha  creato delle installazioni tridimensionali. Utilizzando dei supporti insoliti con forme che ricordano  la cultura classica come i  busti in gesso, gli scudi o Braglia ha applicato le immagini fotografiche   che in tal modo  hanno sorprendentemente conquistato la terza dimensione. La “doppia piramide”  è  costituita da due piramidi unite per la punta: in quella sottostante si vedono immagini di sorgenti d’acqua, in quella superiore invece il risultato delle operazioni sbagliate dell’uomo, la desertificazione.

Fountain of life è un inno alla potenza generatrice dell’acqua cui fa da contraltare Eartht’s tears. Entrambe le opere hanno la forma di una bocca chiusa, ma mentre dalla prima sgorga acqua in abbondanza, la seconda rappresenta il pianto della natura, la foto è stata infatti scattata dall’interno di un autoveicolo, con il finestrino alzato durante un temporale. Oltre alle sei sculture sono esposte anche tredici fotografie. Braglia stesso si autoritrae dietro vetri bagnati, in cui le goccioline riflettono luci e immagini all’infinito.

L’artista mette  a punto una nuova narrazione visiva condotta con medium diversi come la fotografia, la scultura, il colore. Un invito a riflettere sul rapporto uomo-natura, sui  comportamenti quotidiani e sulla necessità di abbracciare uno stile di vita più sostenibile.

Del resto  l’indagine dell’artista fotografo volge proprio in direzione delle tematiche  ambientaliste di cui  si occupa da sempre,  evidenziando le contraddizioni del nostro  tempo, grazie ad una ricerca al confine tra fotografia e scultura. Conversations with Blue Gold arriva, infatti, dopo Conversations with Emotional Journeys presso Il Battistero di Velate (Varese) e l’ADI Design Museum di Milano (2022), Conversations with Sustainability, in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2021, e Conversations with a Changing World a Lugano e Forte dei Marmi (2020).

Una riflessione urgente, oggi più che mai di grande attualità, che pone l’attenzione sul nostro presente: un momento storico senza precedenti in cui la siccità ha messo in ginocchio il pianeta.

La mostra rimarrà a Grosseto fino al 15 novembre 2023.

Info su: http://www.giacomobraglia.com

Rita RANDOLFI  Roma 3 Settembre 2023