Roma e i varchi del “metaverso”, dove la realtà virtuale immersiva è sempre esistita.

di Franco LUCCICHENTI

Il termine metaverso compare per la prima volta nel romanzo di Neal Stephenson “Snow Crash” del 1992 come combinazione dei termini meta e universo.

La parola meta nasce dalla metafisica di Aristotele che tratta il mondo che trascende i principi della fisica (fig.1).

Fig. 1

Roma  tardo pomeriggio di un giorno di festa, in una breve passeggiata al centro storico ti accorgi che sei entrato in un “intreccio” di spazio e di tempo sorprendente e meraviglioso. Come in un romanzo di fantascienza attraverso alcuni varchi temporali invisibili, e la coscienza riflette le cose al contorno perturbate da una apparente sincronicità.

In realtà la luce filtrata dell’ora illumina manufatti risalenti a epoche lontane tra loro, remote nel tempo vicine nello spazio miscelate dalla storia (fig.2).

Fig. 2

L’alchemico composto è progettato dal tempo e dalla storia. Il teatro di Marcello, ad esempio (13 a.c) ha una corona di Baldassarre Peruzzi (1535), i possenti contrafforti in muratura sono di epoca moderna.fig3

Fig. 3

In lontananza il biancore sommitale del Vittoriano (1911) ormai metabolizzato nonostante l’incredibile intrusione della sua forma aliena. Sul retro vicinissima, S Maria in Ara Coeli (dal VI a.c. al XVIII). Materia antica e contemporanea (ascensore esterno del Vittoriano) danno accesso, da un luogo preciso dello spazio a un tempo lungo che emerge e ci permette di VEDERE passato remoto, presente e scorgere il futuro (fig.4).

Fig. 4

Fermo in un punto al centro di Roma sono connesso a un metaverso, strumento non la rete, ma la mente. Il secondo principio della termodinamica (degrado entropico), mi rivela l’usura del tempo sui marmi lavorati, le pietre, i mattoni, i capitelli consunti, le colonne consumate dalle intemperie di secoli (fig.5).

Fig. 5

Come in un romanzo di fantascienza sto fermo in un punto dello spazio ma viaggio nel tempo. L’intreccio temporale si scioglie e si dispiega aprendo alla metafisica. Salgo sulla terrazza Caffarelli, tre cupole si disegnano verso l’orizzonte, da secoli si condensano nell’emisfero sommitale i desideri dei credenti (fig.69.

Fig. 6

Fisica e metafisica coesistono nella città di Roma e il metaverso qui è sempre esistito.

Franco LUCCICHENTI  Roma 8 Gennaio 2023