La creatività attuale di Giacomo Balla. Una nota dopo l’esposizione alla Galleria Russo

di Irene CINELLI

Una settimana fa si è conclusa alla Galleria Russo di Roma una mostra dedicata a Giacomo Balla dal titolo Dal primo autoritratto alle ultime rose, curata da Fabio Benzi (cfr. https://www.aboutartonline.com/giacomo-balla-dal-primo-autoritratto-alle-ultime-rose-importante-retrospettiva-alla-galleria-russo/  )

Giacomo Balla, Pianticella delicata, 1937

Come lo stesso Benzi  afferma l’esposizione è stata un’occasione per ripercorrere l’intera carriera dell’artista, attraverso dipinti, ma soprattutto disegni e bozzetti, molti dei quali inediti,  provenienti dagli eredi del ramo Marcucci. La mostra apre la strada alla prossima aperura al pubblico della casa dell’artista, ubicata in via Oslavia 39B, dimora dove egli abitò dal 1929 alla morte,  sopraggiunta nel 1958 , e dove espresse la sua concezione di opera d’arte futurista totale, e ad un progetto che verrà ospitato nella Galleria 5 al  Maxxi  a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Domitilla Dardi nel quale la personalità dell’artista verrà rivisitata e interpretata  dai colleghi contemporanei.

Oltre ai  suggestivi  Autoritratto giovanile, e alle sperimentazioni divisioniste come La signora Crisafi al balcone,  colpiscono le bellissime interpretazioni Colorluce,  Pianticella delicata che raffigurano  Luce ed Elica, chiamate con nomi allusivi al movimento futurista, ma ritratte con l’amore, l’orgoglio di un padre che presenta le figlie come le dive di Holliwood, in un tripudio di colori, dove la luce gioca sempre un ruolo determinante così come la linea, sinuosa nel caso di Elica, che posò per il papà su un piede solo in modo da riprodurre la flessuosità della pianta che teneva in mano.

Giacomo Balla, Studio per sciarpa, linee di forza, 1923-25, matita su carta, mm. 190×540

Ma la ricerca continua sul movimento e sui colori, ispirata dall’osservazione attenta della natura  si evidenzia in particolare nella tempera su carta Linee forza di mare, accompagnata da una scritta di Elica

«Passava delle ore fermo sul molo prendendo appunti sui suoi taccuini … e quei piccolissimi segni erano la chiave con la quale lui solo sapeva aprire la visione di nuove opere ispirate al mare»

ed è perfettamente intuibile  nello studio del volo degli uccelli o quello della pallina in un campo  da tennis.

Il concetto di opera d’arte totale emerge soprattutto nel coloratissimo Studio per un soffitto e  nei disegni a matita Motivo per sciarpa floreale, Motivo per sciarpa con linee di forza, Motivo per cuscino e ancora nella tempera Sbandieramento, che denotano un artista a 360 gradi, attento alla moda, desideroso di invadere con le sue scoperte e la sua fantasia anche le carte da parati, le stoffe, che siano destinate ad abiti, o alla biancheria di casa.

Non è un caso,  se Laura Biagiotti ha disegnato una capsule collection ispirandosi proprio a Balla, di cui tra l’altro è una fervente ammiratrice e collezionista.

Le creazioni di Balla, la sua vivace cromia, le linee dinamiche, la sua visione ottimistica del futuro sono quanto mai attuali e soprattutto rappresentano un messaggio di speranza, in un momento in cui comincia ad intravedersi una luce nel tunnel della pandemia.

Irene CINELLI   Roma  16 maggio 2021