Concepire un rapporto Arte-Scienza affinchè l’energia si trasformi in concetto. Una riflessione

di Franco LUCCICHENTI

L’artista è un corpo fisico dotato di coscienza (creativa).

L’energia imprigionata dalla materia è quantificata dalla celebre equazione  di Einstein che chiarisce che ogni uomo è portatore di una dose incredibile di energia : E=Peso x trecentomila al quadrato.

L’artista è tradizionalmente un trasformatore di energia in valori simbolici, culturali, estetici,

lo strumento è in sintesi la mente. Il problema è che l’energia trasformata attraverso il processo creativo, è da un punto di vista termodinamico INSIGNIFICANTE prossima allo zero.

La mente utilizza forme nascoste di energia o l’arte è soltanto una illusione consolatoria.  Cosa accade all’artista quando crea e al fruitore quando vede o sente? Ho riletto tempo fa il celebre best seller di BaumannModernità Liquida“.  Mandelbrot nel ’79 scopre che i contorni delle cose in natura si manifestano sotto forma di geometria frattale strumento indispensabile allo studio della dinamica complessa dei fenomeni dei corpi fluidi.

Da molti decenni parte dell’arte figurativa e parte dell’architettura  si sono destrutturate

assumendo forme come fossero colte in un momento di trasformazione associato ad uno stato dell’esistere FLUIDO, attimale, dinamico. Fissare l’istante di un processo creativo su un supporto materiale solidifica un evento  di difficile definizione. Spazio e tempo vengono sconnessi mediante un agire che ricorda un processo alchemico.  L’idea immateriale si sostanzia nell’immagine e trascendendo l’attimo fuggente si proietta nel futuro. L’osservatore percepisce l’ ISTANTE di una ricerca formale fluida in divenire.  Nell’arte antica si fissavano quasi sempre nell’opera  vicende umane sacre, profane, miti, paesaggi, cose solide, ferme, definite.

L’arte informale, astratta, concettuale, le installazioni, talvolta anche l’architettura sembrano obbedire al principio di indeterminazione della meccanica quantistica, alle intuizioni di Baumann, di Mandelbrot al mondo dinamico della RETE.  Il fare arte (vera) è anche assorbire, metabolizzare le intuizioni della scienza e comunicarle sotto forma di emozione estetica e culturale.  Il cervello dell’uomo è un trasformatore  estremamente efficiente  di energia fisica in energia concettuale.

Franco LUCCICHENTI   marzo 2019