Arte e Collezionismo a Roma; a Palazzo Brancaccio la scommessa per il rilancio del grande collezionismo nella Capitale.

redazione

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Chiude Lunedì 2 ottobre la mostra sul collezionismo e la grande arte apertasi lo scorso 28 Settembre a Palazzo Brancaccio.

In realtà si è trattato di una vera e propria scommessa lanciata dai promotori, Bruno Botticelli, il Presidente dell’Associazione antiquari d’Italia, e Alessandra Di Castro, Vice presidente, e raccolta da importanti espositori -specialisti di arte antica, moderna e contemporanea- di riconosciuto prestigio, attivi da tempo a livello internazionale, per la ripresa e il rilancio del mercato dell’arte nella Capitale. Com’è noto la Biennale Antiquaria a Roma si era interrotta dopo il clamoroso abbandono del Presidente Cesare Lampronti seguito all’insanabile contrasto sorto con la Direttrice di Palazzo Venezia, tradizionale location dell’evento, circa l’utilizzo delle sale del Palazzo stesso. Solo il tempo dirà se la scommessa, lanciata da Galleristi italiani e internazionali tra i più noti come si è detto, provenienti  da Roma, Milano, Firenze, Bologna e Napoli, ma anche da Londra e New York, è stata vinta. Certo, a vedere l’ attenzione e la partecipazione del pubblico affluito numeroso nel corso delle giornate espositive, si dovrebbe essere ottimisti.

Ma è un fatto – e non ci si può esimere dal rilevarlo- che, come spesso accade in circostanze del genere, è soprattutto il pubblico degli addetti ai lavori, mercanti, studiosi d’arte, raffinati collezionisti a girare per gli stand, mentre soprattutto i giovani è molto difficile che intervengano; questo nonostante siano state previste iniziative ed eventi collaterali, come seminari e workshop sui temi legati al mercato dell’arte e alle normative in materia, oltre ad approfondimenti sulla filiera delle professioni e dei mestieri. Una serie di eventi certamente lodevoli, come quello di promuovere la formazione e la partecipazione di studenti ed esperti, che tuttavia sembrano marginalizzati: una questione che i promotori e non solo loro dovrebbero alla fine cercare di affrontare se davvero si vuole dare un futuro a manifestazioni del genere.

Lascia ben sperare  tuttavia il livello di molte delle opere presenti negli stand. Si parla di artisti quali Giorgio Morandi e Giorgio De Chirico, Lorenzo Sabatini, Bartolomeo Passarotti, Giovanni Lanfranco e Simon Vouet, Ippolito Caffi e Gaetano Gandolfi, oltre alle grandi Nature morte di Brueghel e Baciccio.

Tra le opere protagoniste di questa prima edizione di Arte e Collezionismo a Roma colpisce poi una sensazionale riscoperta presentata dalla Galleria Antonacci Lapiccirella Fine Art | Via Margutta 54, 00187 Roma, da sempre in grado di unire alla sensibilità mercantile, se si può dire così, una starordinaria capacità di ricerca che non da ieri ha consentito ai due titolari, Francesca Antonacci e Damiano Lapiccirella, di recuperare e presentare veri capolavori. Come l’Orazio Coclite, uno dei dipinti più importanti e rappresentativi del pittore italiano neoclassico Vincenzo CAMUCCINI (Roma, 1771-1844), opera scomparsa dopo il 1815 e considerata perduta, riemersa dopo oltre 200 anni in una collezione privata danese e riportata in Italia, a Roma.

AL Fine Art – Camuccini, Orazio Coclite

Il dipinto vanta una committenza d’eccezione, lo spagnolo Manuel Godoy, principe della Pace, già potente primo ministro del re di Spagna Carlo IV di Borbone e grande collezionista di opere d’arte tra cui alcuni capolavori di Francisco Goya.

Accanto a Vincenzo Camuccini protagonista indiscusso del neoclassicismo, la Galleria presenta opere di suo figlio Giovanni Battista CAMUCCINI, interprete sensibile del paesaggio romantico en plein air, già presente nei più grandi musei esteri grazie all’impegno della galleria Antonacci Lapiccirella Fine Art, le sue opere sono recentemente entrate a far parte delle collezioni del Toledo Art Museum e della parigina Fondation Custodia.

AL Fine Art – Camuccini GB, San Paolo in Albano dal convento dei Cappuccini
AL Fine Art – FUNI, Sposa Araba

Nello stand è presentata l’opera Sposa araba, di Achille FUNI, uno dei principali artisti italiano e fra gli iniziatori del movimento artistico del Novecento nel 1922 a Milano.

Si tratta di un dipinto che Funi espone nel 1943 alla IV Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma.

Roma 1 Ottobre 2023