“Conversation Piece Part VI”; le nuove sinergie dell’arte a confronto, alla Fondazione Memmo (fino al 22 marzo)

di Silvana LAZZARINO

Alla Fondazione Memmo a Roma le nuove sinergie dell’arte contemporanea a confronto e in dialogo con il progetto Conversation Piece Part VI, a cura di Marcello Smarrelli, dedicate agli artisti italiani e stranieri temporaneamente presenti a Roma. Nell’ambito del progetto la mostra “La realtà è ciò che non scompare quando smetti di crederci” aperta fino al 22 marzo 2020 con opere di Philippe Rahm, Rolf Sachs e Corinna Gosmaro
Nel restituire aspetti legati al quotidiano di una società con le sue contraddizioni, lo scenario dell’arte contemporanea viene riproposto dalla Fondazione Memmo facendo riferimento all’attività delle Accademie ed istituti di cultura stranieri a Roma dando così spazio al lavoro di giovani artisti provenienti da tutto il mondo che proprio presso queste istituzioni approfondiscono e completano la loro formazione. Si tratta del progetto “Conversation Piece Part VI”,nuovo appuntamento del ciclo di mostre, a cura di Marcello Smarrelli, dedicate agli artisti italiani e stranieri temporaneamente presenti a Roma. presso la Fondazione Memmo (a Roma Via Fontanella Borghese, 56b).
In questo appuntamento la mostra con sottotitolo “ La realtà è ciò che non scompare quando smetti di crederci” vede quali protagonisti i tre artisti Corinna Gosmaro (artista, CRT Italian Fellowship in Visual Arts presso l’American Academy in Rome), Philippe Rahm (architetto, borsista presso l’Accademia di Francia – Villa Medici nel 1999/2000 e attualmente residente a Roma) e Rolf Sachs (artista e designer svizzero, che ha da poco stabilito il proprio studio a Roma).
Nel rappresentare un’occasione di confronto e di dialogo con Roma, la mostra si propone come momento di discussione tra personalità artistiche differenti tra loro nell’intento di far convergere energie, saperi e metodi diversi in un unico evento espositivo.
Philippe Rahm

A dare l’idea per la realizzazione di questo percorso espositivo sono state sia la ricerca tra architettura, arte e design volta al “nuovo realismo” portata avanti dall’artista Philippe Rahm (Pully – Svizzera, 1967) sia alcune sue conversazioni inerenti questo aspetto legato alla visione positivista del reale ancorata alla concretezza degli oggetti come sottolineato dallo scrittore Philip K. Dick, nel suo saggio “Come costruire un universo che non cada a pezzi dopo due giorni” (1978-1985). Entro una visione in cui agli oggetti viene restituita una certa influenza nel cambiamento, si collocano i messaggi contenuti nelle opere in mostra che tra scultura, installazione, pittura e design, restituiscono fiducia negli stessi oggetti anche quelli di uso più comune, capaci di incidere sul reale attraverso l’uso di tecnologie e diverse lavorazioni e assemblaggio di materiali.

Rolf Sachs

Se Philippe Rahm, noto per le sue innovative teorie sull’architettura, in linea con i principi della termodinamica, con l’opera “ Climatic Apparel ”, testimonia come si possa incidere sul reale attraverso l’unione di tecnologie, studio dei materiali e formalizzazione estetica, Corinna Gosmaro (Savigliano – Italia, 1987) attraverso l’installazione “Aria calda”, dimostra come il dato reale possa costituire il senso più profondo di un’opera d’arte, e ancora Rolf Sachs (Losanna – Svizzera, 1955), restituisce importanza alla componente manuale e alla sperimentazione sui materiali a partire da oggetti di uso quotidiano o elementi naturali trasformati o risassemblati.

Climatic Apparel” due capi d’abbigliamento unisex, realizzati da Philippe Rahm in collaborazione con la socia Irene D’Agostino e con il brand francese About a Worker, progettati in modo tale da essere in grado di reagire alle condizioni atmosferiche, richiamano il tema dei cambiamenti climatici, campo di ricerca dell’artista da diversi anni. In questa opera vengono esaltate le proprietà tecniche dei tessuti entro un set che riproduce la variazione di luce stagionale – invernale ed estiva, come sottolineato dalla sfilata performance con due modelli svoltasi durante l’inaugurazione lo scorso 14 gennaio.
​Attraverso l’installazione “Aria calda” di Corinna Gosmaro, viene dimostrato come il dato reale sia il senso più profondo di un’opera d’arte.
Corinna Gosmaro
Corinna Gosmaro

L’opera formata da dipinti realizzati su filtri per l’aria e sculture prodotte con dei corrimani in ottone, fa riferimento a oggetti di uso comune caratterizzati dalla concretezza. Se i dipinti utilizzando le caratteristiche dei filtri restituiscono vaghi ricordi di paesaggi come ripresi da un mezzo in movimento, le sculture in ottone creano architetture ascensionali con cui il pubblico può interagire.

Partendo da oggetti presi dalla quotidianità e dal reale, l’opera trattiene riferimenti connessi al loro essere in uno spazio fisico, in particolare il passaggio dell’aria e delle persone.
Oggetti di uso quotidiano ed elementi naturali, trasformati e risassemblati sono alla base del lavoro di Rolf Sachs volto alla manualità e alla sperimentazione sui materiali.
Rolf Sachs
Aspetti questi di cui ha dato dimostrazione durante l’inaugurazione allestendo un temporaneo studio fotografico dove ha realizzato ritratti dei visitatori, subito stampati e appesi a parete, sì da renderli artefici e partecipi quale soggetto della stessa opera d’arte. All’ingresso i container colorati sembrano invitare chi entra a liberarsi di stati d’animo negativi attraverso il gesto del gettare negli stessi un rifiuto.
Sono diverse le attività previste nell’ambito della mostra come quella che si è svolta all’Istituto Svizzero di Roma lo scorso 15 gennaio 2020 alle ore 18.00 dove l’artista Philippe Rahm e il filosofo Maurizio Ferraris si sono confrontati proprio sui temi della mostra e dell’installazione di Rahm. Inoltre sono previsti laboratoricreativi rivolti ai  bambini dai 4 agli 11 anni, il cui ricavato sarà interamente devoluto alla Fondazione
Theodora Onlus.
Silvana LAZZARINO     Roma 2 febbraio 2020
Conversation Piece, Part VI
La realtà è ciò che non scompare quando smetti di crederci
Corinna Gosmaro, Philippe Rahm, Rolf Sachs
Curatore: Marcello Smarrelli
Assistente curatore: Saverio Verini
Fondazione Memmo,Via Fontanella Borghese 56/b, 00186 Roma. Orario: tutti i giorni dalle 11.00 alle 18.00 (martedì chiuso). Fino al 22 marzo 2020 Ingresso libero