Un’unica unità architettonica: il Palazzo Reale di Madrid e la Cattedrale di S. Maria di Almudena

di Francesco MONTUORI

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M.Martini e F. Montuori

Lettera da Madrid n.6.

Il Palazzo Reale dei Re spagnoli e la Cattedrale di Santa Maria di Almudena costituiscono il cuore monumentale della città di Madrid e, sul piano simbolico, rappresentano nella loro grandezza il potere politico e religioso della nazione spagnola.

Posti l’uno di fronte all’altra costituiscono un’unica unità architettonica ed urbana e delimitano due lati della grande Piazza dell’Armeria su cui si affacciano, negli altri due lati, i volumi dalla Farmacia Reale e la Real Armeria, la collezione delle armi reali (fig.1).

Fig.1 Il Palazzo Reale e la Cattedrale Santa Maria di Almudena

Il Palazzo Reale fu costruito nello stesso luogo dove sorgeva la fortezza mussulmana dell’Alcazar, edificata nel IX secolo su disposizione dell’emiro Mohamed I per difendersi dall’avanzata dei cristiani. Nel XVI secolo, dopo la decisione di stabilire a Madrid la capitale dell’Impero spagnolo, divenne sede dei reali di Spagna. Madrid fu dunque una città capitale relativamente recente, rispetto alle altre capitali europee.

Nel 1734, ai tempi di Filippo V, il Palazzo Reale fu distrutto da un devastante incendio; la ricostruzione avvenne sotto la reggenza di Filippo V medesimo il quale ordinò che il Palazzo fosse ricostruito nello stesso luogo ma in pietra, non più il legno. L’incarico venne affidato all’architetto all’italiano Filippo Juvarra e sarà completato da Giovan Battista Sacchetti, anch’egli italiano, dopo la morte di Juvarra (fig.2).

Fig.2 Il Palazzo Reale sulla Plaza de Armeria

Il primo sovrano a stabilirsi nel Palazzo ricostruito fu Carlo III nel 1764.

Il Palazzo Reale è un massiccio edificio settecentesco in pietra chiara di due tonalità, costruito in stile tardo barocco a impianto pressocchè quadrato, con un vasto cortile all’interno. Dall’ alto basamento in pietra bugnata si innalza un partito di semicolonne ioniche aggettanti, uno centrale e due laterali, che articolano il grande volume e definiscono gli spazi della grandi finestre; nelle due parti incassate il colonnato si trasforma, secondo le regole dell’architettura barocca, in  lesene con semplici capitelli dorici. Nella parte centrale un portico a colonne definisce i grandi ingressi vetrati; sopra al grande volume un orologio è contenuto in un’altana centrale (fig.3).

Fig.3 Il Palazzo Reale, gli ingressi

La grande piazza è delimitata da due ali porticate ed è conclusa frontalmente da una poderosa cancellata.

Si accede alle Sale del Palazzo Reale attraverso uno scalone principale marmoreo, adiacente ad una statua di Carlo III nelle vesti di imperatore romano, scalone che permette di raggiungere il piano nobile. Venne progettato dall’architetto italiano Francesco  Sabatini, trasferitosi in Spagna al servizio della casa reale; nella volta presenta un affresco del pittore italiano Corrado Giaquinto raffigurante La monarchia spagnola che rende omaggio alla Religione (fig.4).

Fig.4 Il Salòn de Columnas

Al suo interno, di grande rilievo è il Salon de Columnas dove sono esposti gli arazzi tessuti a Bruxelles su cartoni di Raffaello raffiguranti gli Atti degli Apostoli. E’ questa la sala che ha fatto da scenario di importanti avvenimenti, tra cui la firma dell’Atto di adesione della Spagna alla Comunità Economica Europea nel 1986.

Fig.5 Il Salòn del Trono

Le sale che portano agli appartamenti di Carlo III prendono il nome da Mattia Gasparini, l’artista napoletano che ne curò la decorazione. Carlo III si servì della grandiosa Saleta Gasparini come sala da pranzo; subito dopo è possibile ammirare la sala di Goya, con quattro grandi ritratti dove il grande artista ritrasse Carlo IV e Maria Luisa d’Austria. Il Salon del Trono conserva ancora l’arredamento voluto da Carlo III con mobili dorati in stile rococò, realizzati a Napoli, pareti rivestite da velluto e orologi di fattura inglese e svizzera; quattro Leoni dorati difendono i due troni color oro e scarlatto (fig.5).

Di grande rilevanza sono le due sale con gli affreschi di Giovanni Battista Tiepolo: l’Anticamera della Regina o Sala degli Alabareros con l’Apoteosi di Enea (fig.6) e la sala del Trono con l’affresco della Gloria di Spagna (fig.7).

Fig.6 Giovan Battista Tiepolo. L’Apoteosi di Enea. 1764-66

Carlo III di Borbone, lasciato il Regno di Napoli al figlio, sta ridisegnando  il piano urbano della nuova capitale e ricostruendo il Palazzo Reale.

Tiepolo giunge a Madrid nel 1762, già famoso, accompagnato dai figli Lorenzo e Giandomenico; rimarrà in Spagna fino alla fine della sua vita. L’impresa che deve assolvere è vasta e non consiste solamente nella decorazione dei soffitti voltati del Palazzo Reale ma anche di una serie di commesse per le chiese importanti delle città spagnole. Lavorò per Carlo III alle decorazioni del Palazzo Reale aiutato in larga parte dai suoi figli a causa della sua salute malferma e da una “gotta insolentissima”.

Nel 1767 riceverà l’incarico di realizzare le pale d’altare destinata alle chiese reali di Aranjurez che terminerà nel 1769, poco prima di morire il 27 marzo del 1770.

Fig.7 Giovan Battista Tiepolo. Sala del Trono, La Gloria di Spagna. 1764-66

Come ci ricorda Philippe Daverio Giovanni Battista Tiepolo fece ciò che fanno i grandi artisti:

“prese da tutti e fece l’opposto di tutti lasciando esplodere un proprio firmamento roccocò carico di immaginazioni libere e di visioni sognate” .

Sul lato opposto del Palazzo Reale chiude la piazza dell’Armeria la Cattedrale di Santa Maria di Almudena (fig.8)

Fig.8 La piazza dell’Almeira e la Cattedrale di Almudena

Per tutto il 1500 i Re Cattolici non riuscirono a scalfire l’opposizione degli ecclesiasti di Toledo che contrastarono con tutte le forze la costruzione della nuova Cattedrale. I lavori iniziarono soltanto nel 1624, sotto il regno di Filippo IV e con la ferma volontà  di sua moglie Isabella di Borbone. Il progetto originario si deve agli architetti Giovan Battista Sacchetti e Francisco de Cubas y Gonzales-Montes, noto come il Marchese de Cubas.

La costruzione inizia nel 1883 per volere del re Alfonso XII, nell’area opposta al Palazzo Reale. Il marchese de Cubas si ispirò a Viollet-le-Duc e progettò un’opera monumentale in stile neo-gotico secondo i dettami del manierismo dominante (fig.9). Nel 1911 fu realizzata la cripta in stile neoromanico. I lavori ripresero nel 1950 sotto la direzione di Fernando Chueca e Carlos Sidro che sull’esempio delle grandi capitali europee – Berlino, Vienna, Praga – optarono per gli esterni per lo stile neoclassico pur mantenendo all’interno della Cattedrale lo stile neogotico.

Fig.9 La Cattedrale di Almudena

Il fronte principale, verso il Palazzo Reale è caratterizzato da un porticato in ordine dorico e da una loggia sovrastante in ordine ionico delimitati da due campanili simmetrici; la facciata, fortemente chiaroscurata, aggetta rispetto al lungo edificio della canonica in stile neoclassico; una lunga cancellata separa la Cattedrale dalla piazza su cui si affaccia il Palazzo Reale. L’imponente dimensione dello spazio pavimentato fra il Palazzo Reale e la Cattedrale di Almudena prevale decisamente, mettendo in secondo piano le incertezze stilistiche dell’architettura adottata.

Sul lato occidentale della grande platea Filippo IV volle un grande spazio verdeggiante, il Campo di Moro; vi fece piantare almeno 70 specie diverse di alberi, con fontane e ruscelli. Filippo V chiamò a lavorare diversi architetti paesaggisti che trasformarono il Campo di Moro in piacevoli giardini; così, nel XIX secolo, durante il regno di Isabella, lo spazio verde venne utilizzato come parco giochi per i bambini di sangue reale (fig.10).

Fig.10 Il Parco di Campo de Moro

Davanti al fronte settentrionale del Palazzo Reale, i Jardines Sabatini costituiscono un secondo parco monumentale. Realizzati negli anni trenta del XX secolo, nel luogo precedentemente occupato dalle stalle erette dall’architetto italiano Francesco Sabatini, i Jardines, nobilitati dalla Fontane dei Tritoni, furono realizzati da Fernando Mercandai, autore del progetto vincitore del concorso del 1933 (fig.11).

Fig.11 I Giardini Sabatini

Nella prima metà dell’Ottocento si realizza un nuovo arricchimento del grande spazio con l’apertura della Plaza de Oriente. Mentre la cattedrale di Almudena ed il Palazzo Reale sono organizzati lungo un asse longitudinale che attraversa la piazza dell’Armeria, la Plaza de Oriente è dislocata ed est del Palazzo Reale sul lato opposto dei giardini del Capo di Moro, tra due degli edifici più importanti della città, il Palazzo Reale e il Teatro.

Fig.12 Plaza de Oriente

La plaza de Oriente ospita diversi giardini ed un imponente gruppo scultoreo; al centro della piazza si innalza si innalza la statua equestre di Filippo IV, inaugurata nel novembre del 1843 (fig.12). Fu per decisione della regina Isabella che il monumento di Filippo IV trovò il suo piedestallo sulla piazza: furono realizzati i quattro leoni di bronzo e la base sul quale poggia la statua decorato da bassorilievi. Nella plaza de Oriente hanno trovato posto le sculture di ben venti re spagnoli che originariamente dovevano decorare il Palazzo Reale. La piazza, progettata nel 1844 dall’architetto Narciso Pascual y Colomer, fu costruita per ordine del re Giuseppe Bonaparte dopo la demolizione di un quartiere case medioevali. La piazza era separata dal Palazzo Reale dal calle de Bailèu; in seguito nel 1996, con l’interramento della via, si è venuta a creare una nuova assialità ortogonale e la piazza è divenuta organicamente parte del complesso del Palazzo Reale.

Come coronamento della cornice del complesso del Palazzo Reale e della Cattedrale de la Almudena nel 2016 è stato realizzato il Museo delle Collezioni Reali. Il nuovo museo si apre sui giardini del campo di Moro ed ha rappresentato l’occasione per la diffusione della conoscenza delle Collezioni Reali; esso è accessibile sia dalla piazza dell’Almudena che dai Giardini del Campo di Moro (fig.13). Il nuovo museo dispone di una vasta superficie distribuita su sei piani con spazi per le sale espositive, magazzini, uffici; si sviluppa linearmente in un percorso che parte dall’ingresso situato tra il Palazzo Reale e la Cattedrale di Almudena e perviene, ad un livello più basso, ai giardini del Campo di Moro, inserendosi in tal modo nel vasto palinsesto che ha il suo centro nel Palazzo Reale e nella Cattedrale di Almudena.

Fig.13 Veduta del complesso con il Museo delle Collezioni reali

La concentrazione intorno al grande spazio della Piazza de Almeira del Palazzo Reale, della Cattedrale di Almudena, dei Jardines di Sabatini, del Museo delle Collezioni Reali definisce ad una scala opportuna il centro politico, culturale ed amministrativo della città di Madrid, caratterizzandola come una delle grandi capitali europee (fig.14).

Fig.14 La città tra il Palazzo Reale e il Parco del Retiro

Francesco MONTUORI   Madrid  21 novembre 2021