Un Presepe diverso in una miniatura antica: Maria studia la Torah mentre Giuseppe culla il Bambino; se ne parlerà il 10 gennaio alle 19 (a sostegno della Fondazione Receptio)

redazione

Natale oltre gli stereotipi

ICONE INEDITE

L’immagine è tratta dal manoscritto Fitzwilliam MS 69 folio 48r.

Si tratta di una miniatura a tempera e oro, da un Libro d’Ore composto a Besançon, attorno al 1450 ca.: ritrae Maria che studia la Torah, mentre Giuseppe culla il Bambino. Un scena natalizia che stravolge molti luoghi comuni e manifesta la tenerezza paterna di Giuseppe e le capacità intellettive di Maria. Solitamente (in particolare nei presepi del V secolo) Giuseppe è raffigurato in atteggiamento pensoso e contemplativo. Solo dal XIII secolo riveste un ruolo più attivo nella raffigurazione della Natività.

Nell’arte olandese e tedesca del XIV e XV secolo, Giuseppe viene raffigurato nell’assolvimento di diversi compiti quali aiutare a preparare il bagno al Bambino (nell’altare boemo di Hohenfutrh),  o tagliare dai propri indumenti fasce per avvolgerlo ( Natività nel museo Mayer van Berg ad Anversa), o intento a scaldare i vestiti, a cucinare, ad attizzare il fuoco. Nell’iconografia del tardo Medioevo, inoltre, Giuseppe viene raffigurato mentre guida Gesù tenendolo per mano, o mentre è assistito da Gesù nella sua attività di falegname. Se ne parlerà il 10 gennaio, alle 19.

Chi volesse partecipare alla discussione, della durata di circa 45 minuti, è pregato di prenotarsi. Il costo della partecipazione è di 20 Euro, a sostegno della Fondazione RECEPTIO, che sta attraversando un momento complesso, dopo lo sfratto illecito dalla sua sede di Villa Giambonini, a Lugano.

Roma 20 dicembre 2020