‘Umanità in cammino’, Pietro Ruffo nella Biblioteca Apostolica Vaticana (fino all’11 marzo)

di Francesco MOZZETTI

La mostra di Pietro Ruffo, visitabile fino all’11 di marzo, che ha inaugurato lo spazio espositivo nella Biblioteca Apostolica Vaticana è un evento importante per la città di Roma.

Scala di ingresso della Biblioteca Apostolica Vaticana
Sala Barberini. Biblioteca Apostolica Vaticana

Per più motivi. In primis perché il tema universale dell’esposizione ha preso spunto dall’enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco, dove la speranza di un’umanità senza steccati, guerre, muri o barriere di qualsiasi genere è il nobile e urgente presupposto per una vera ‘casa comune’ dei popoli; poi perché vi si intrecciano, con rara sintonia estetica e contenutistica, meravigliose ‘mappe e non mappe’ storiche, di proprietà dell’istituzione, con le creazioni dell’artista romano.

Pietro Ruffo Tutti  Exibition

Dalle Migration Globe IV e V, dove Ruffo reinterpreta il mappamondo annullando i confini territoriali con il continuo flusso migratorio dell’umanità e con il perenne volo libero per natura degli stormi di uccelli, alle Constellation 58 e 59, alle Migrazioni, dove la cartografia viene reinterpretata e trasformata dall’artista in chiave socio-politica, il lavoro di Ruffo è entrato in virtuoso contatto con alcuni capolavori della Biblioteca, confrontandosi ad esempio con il  Planisfero celeste del 1634 del gesuita Johann Adam Scahll von Bell stampato su carta cinese e descritto con ideogrammi, ma opera di un occidentale, o con gli strabilianti Astrolabi di carta del 1575, o con la delicatissima Mappa del fiume Nilo ante 1682, alla quale si contrappone quella altrettanto splendida e con le stesse monumentali misure, oltre 5 metri, a inchiostro e intagli su carta dell’artista.

Pietro Ruffo Tutti Exibition

Il gioco delle ‘mappe non mappe’ ha vivacizzato il percorso: basti ad esempio richiamare quella di Seutter del XVIII secolo per capire che si tratta in realtà di una mappa di un luogo allegorico, dove la cittadella del cuore umano si deve difendere dagli attacchi insidiosi di cupido-amore, oppure alla mappa in pieno proibizionismo americano di un’immaginaria ‘Isola del piacere’, o a quella dove gli stati con i confini delineati rappresentano i vizi (Regno della stravaganza, l’Impero degli stomaci grassi, la Terra dell’indolenza, etc.).

Ma il vero incantevole e indimenticabile fulcro di questa mostra è l’opera site specific che l’artista ha ideato nella Sala Barberini, dove i vuoti scaffali seicenteschi, di una spettacolare libreria lignea di Giovanni Battista Soria, sono stati riempiti da Ruffo con centinaia di rotoli di carta millimetrata disegnati a china con motivi vegetali, trasformando così il luogo in una sorta di ‘foresta del sapere’, una ‘foresta della conoscenza’ che con la sua leggerezza commuove l’anima del visitatore toccando le corde più profonde del rapporto tra individuo e la sua tensione alla ricerca, tra l’atto creativo e l’atto della lettura e del vedere.

Francesco MOZZETTI  Roma 6 Marzo 2022