di Silvana LAZZARINO
Massimo Siragusa racconta con i suoi cento scatti le contraddizioni e il fascino nascosto della periferia di Roma nella mostra che ha riaperto il 1° febbraio scorso.
Aperta a Roma lo scorso 16 ottobre del 2020 presso il Museo di Roma in Trastevere la mostra fotografica di Massimo Siragusa dopo poco tempo come per molte altre esposizioni è stata chiusa al pubblico per via delle disposizioni finalizzate al contenimento della diffusione del Covid-19. Fortunatamente dal 1° febbraio anche il Lazio e molte altre regioni diventate zona gialla, hanno restituito al pubblico la possibilità di ammirare percorsi di esposizioni d’arte direttamente da vivo, ritrovando quella magia che solo la diretta visione di un’opera può dare all’interno dello spazio ad essa deputato. E’ questo che mancava e che speriamo non perdere più.
Attraverso circa cento fotografie a colori, la mostra di Siragusa racconta la periferia della Capitale e le sue molteplici contraddizioni da sempre studiate e motivo di interesse del fotografo siciliano.
Curata da Giovanna Calvenzi l’esposizione “Roma. Massimo Siragusa” promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali con il supporto organizzativo di Zetema Progetto Cultura, riunisce le tracce del passato con le novità degli anni Sessanta.
La visita alla mostra, aperta fino al 14 marzo 2021, offre un viaggio nelle periferie romane dove si riscontrano paesaggi in cui reperti del passato e dell’antico splendore di Roma coesistono con le palazzine degli anni sessanta, con le strade trasformate in parcheggi e con le costruzioni abusive sempre più diffuse.
Tutto questo viene restituito attraverso lo sguardo attento di Massimo Siragusa i cui lavori per l’esposizione sono stati scelti attraverso una scrupolosa selezione tra quelli raccolti nel volume “Roma” edito da Postcart edizioni, pubblicato lo scorso ottobre 2020 e che al suo interno contiene una sceneggiatura inedita di Ugo Gregoretti, testi di Marco Maria Sambo, Giovanna Calvenzi e un racconto di Tommaso Giagni.
Attraverso questi scatti che presentano uno spessore documentaristico Massimo Siragusa ha voluto restituire un volto di Roma meno riconoscibile, una Roma nascosta ed estranea ai flussi turistici. Si tratta di un’area abitata e vissuta da oltre la metà dei cittadini romani, una città caotica con i suoi cancelli, ringhiere, muri, alberi, reperti archeologici, auto, che si confondono in un caos visivo straordinario e unico.
È lo scenario delle periferie, diverse tra loro ma accomunate tutte dalla stessa anarchia visiva e architettonica ed in questo frastuono si riconosce di essere a Roma per via della presenza qua e là di statue o capitelli “segnali” che come sottolinea la curatrice Giovanna Calvenzi:
“Ci ricordano che non potremmo essere altrove … l’atmosfera, la luce, ma soprattutto l’anarchia che accomuna – pur ignorandoli – storia, ricordi, progetti passati e futuri, ci conferma dove siamo. La Roma di Massimo Siragusa è una città dove tutto è possibile e tutto è impossibile”.
E ancora
“Le periferie di Massimo Siragusa sono il limite, i margini di una metropoli che può espandersi o implodere, che soprattutto nei decenni a ridosso del dopoguerra è andata incontro a un’espansione incontrollata, incurante del rispetto delle cromie storiche o degli spazi altrui”.
Nato a Catania nel 1958, attivo a Roma dove vive e insegna fotografia allo IED Istituto Europeo di Design, Massimo Siragusa ha esposto in diversi musei e gallerie in Italia e all’estero e le sue foto sono state pubblicate sulle più autorevoli riviste internazionali. Attraverso il suo lavoro corporate ha descritto l’identità delle maggiori aziende italiane come: My Chef, IGP, Auditorium di Roma, Autostrada Pedemontana, ENI, A2A, Bosch, F2i, Aeroporti di Milano, Conad, Bisazza, Kartel, Unipol Banca, Telecom Italia, EF-Solare, Poste Italiane, Università Cattolica, Cantine Antinori, Aeroporto di Napoli, Ferrari. Numerosi e di prestigio sono i premi ed i riconoscimenti ricevuti tra cui quattro World Press Photo: 2009 – 3° Premio Contemporary Issues – World Press Photo, 2008 – 2° Premio Arts Stories – World Press Photo, 1999 -1° Premio Arts Stories – World PressPhoto e 1997 – 2° Premio Daily Life – World Press Photo.
Un percorso che restituisce il lavoro portato avanti per oltre due anni dall’artista lungo il perimetro della città cercando relazioni, dialoghi quasi volesse tentare di mettere in ordine il caos della realtà.
Silvana LAZZARINO Roma 27 febbraio 2021
“Roma. Massimo Siragusa”
Museo di Roma in Trastevere. Piazza di Sant’Egidio 1/B
Orario: dal lunedì al venerdì 10.00 – 20.00, la biglietteria chiude alle ore 19.00; aperta fino al 14 marzo 2021
Ingresso gratuito per i possessori della MIC Card
Informazioni: tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)