Reminiscenze leonardesche nelle opere di Caravaggio. Comparazioni e nuove ipotesi.

di Claudia RENZI

Natura, maestra de’ pittori[1] insegnava Leonardo (Fig. 1) che è, per molti versi, un anticipatore di Caravaggio, il quale avrebbe portato alle estreme conseguenze gli studi del genio di Vinci su luce e ombra: “La pittura è composizione di luce e tenebre.”[2] (Fig. 2).

Fig 1 Leonardo, Ultima cena, Milano, Santa Maria delle Grazie
Fig. 2 Caravaggio, Martirio di San Matteo, Roma, San Luigi dei Francesi

Estremamente interessanti in tal senso alcuni brani del Trattato della pittura:

Dico che nel tuo dipingere, tu [pittore] devi tenere uno specchio piano e spesso riguardarvi dentro l’opera tua, la quale lì sarà veduta per lo contrario, e ti parrà di mano di un altro maestro, e giudicherai meglio gli errori tuoi che altrimenti[3]. […] Quando tu vuoi vedere se la tua pittura tutta insieme ha conformità con la cosa ritratta di naturale, abbi uno specchio e favvi dentro specchiare la cosa viva, e paragona la cosa specchiata con la tua pittura, e considera bene se il soggetto dell’una e dell’altra similitudine abbiano conformità insieme. […] E se tu conosci che lo specchio per mezzo de’ lineamenti ed ombre e lumi ti fa parere le cose spiccate [più nette] ed avendo tu fra i tuoi colori le ombre ed i lumi più potenti che quelli dello specchio, certo se tu li saprai ben comporre insieme la tua pittura parrà ancor essa una cosa naturale vista in un grande specchio.”[4].
Lo specchio di piana superficie contiene in sé la vera pittura in essa superficie […] e voi, pittori, trovate nella superficie degli specchi piani il vostro maestro, il quale v’insegna il chiaro e lo scorto di qualunque oggetto […] La prima intenzione del pittore è fare che una superficie piana si dimostri un corpo rilevato e spiccato da esso piano; e quello che in tale arte eccede più gli altri quello merita maggior laude, e questa tale investigazione, anzi corona di tale scienza [la pittura] nasce dalle ombre e dai lumi, o vuoi dire chiaro o scuro.”[5] (Fig. 3).
Fig. 3 Caravaggio, David e Golia, Roma, Galleria Borghese

Leonardo afferma cioè che la buona pittura sa ingannare l’occhio al punto che quello che è dipinto in piano (in 2d) sembri in rilievo (3d), tanto che un’immagine vale perciò più di molte parole:

E se te, poeta, vuoi descrivere le opere di natura con la tua semplice professione, tu sei superato dal pittore con infinita proporzione di potenza […] la tua penna sarà consumata innanzi che tu descriva appieno quel che immediato il pittore ti rappresenta con la sua scienza[6] (Fig. 4).
Fig. 4 Caravaggio, Ecce homo, Madrid (coll. priv.)

Ecco dunque che per fare un esempio su quanto Caravaggio abbia studiato e ricordato il maestro, le cui opere deve aver avuto certamente modo di vedere a Milano ai tempi dell’apprendistato presso Simone Peterzano, è sufficiente accostare quattro volti, uno di Leonardo e tre di Caravaggio (Fig. 5), per notare come le sagome siano quasi ricalcate – del resto quella del Caravaggio digiuno di disegno (e di conseguente utilizzo di cartoni) è una leggenda priva di fondamento – per notare come il viso del giovane David nel David e Golia (1606, Roma, Galleria Borghese)[7], oltre a essere perfettamente sovrapponibile a quello di Caravaggio stesso che si autoritrae nel Martirio di san Matteo (1599-1600, Roma, San Luigi dei Francesi), ricordi in modo impressionante il volto di Gesù nell’Ultima cena di Leonardo (1498, Milano, Santa Maria delle Grazie), rievocato di nuovo – proprio per un Cristo stavolta – nell’Ecce homo di Madrid (1606 ca.) recentemente riscoperto[8].

Fig. 5 Affiancamento volti Gesù, Autoritratto, David, Gesù

Anche il taglio della luce, da sinistra verso destra, è il medesimo:

E soprattutto fa che le tue figure dipinte abbiano il lume grande e da alto, cioè quel vivo che tu ritrarrai, imperocchè le persone che tu vedi per le strade tutte hanno il lume di sopra.”[9] [il tondo è mio].

Reminiscenze – se non vere e proprie citazioni – leonardesche, sempre reinterpretate in maniera personale, sono altresì individuabili in altre opere di Caravaggio[10], a riprova che l’influenza del sommo vinciano sul giovane lombardo è una questione aperta e potenzialmente ricca di ulteriori scoperte e riflessioni, sulla quale c’è senz’altro ancora molto da approfondire.

© Claudia RENZI    Roma  11 febbraio 2024

NOTE

[1] Leonardo da Vinci, Trattato della Pittura, Roma, 1996, § 520, Parte Quarta. Per Leonardo in generale si veda Carlo Pedretti, Io & Leonardo, Milano, 2008 con bibliografia precedente e Domenico Laurenza, Leonardo. Uomo del Rinascimento. Genio del futuro, Novara, 2002, 5 voll.
[2] Leonardo, op. cit., § 433, Parte Terza.
[3] Ovvero Leonardo sta suggerendo al pittore di verificare se vi sono difetti nelle proporzioni vedendo la propria opera al contrario, specularmente (nel caso di un disegno, basta rivoltarlo in controluce).
[4] Leonardo, op. cit., § 401; 402, Parte Terza.
[5] Leonardo, op. cit., § 404; 406, Parte Terza.
[6] Leonardo, op. cit., § 10; 11, Parte Prima.
[7] Per la datazione del David e Golia Borghese al 1606 si veda Claudia Renzi, “Non li hobsti l’aver in rissa commesso un homicidio”. Caravaggio: dalla corruzione delle fonti alla leggenda del pittore maledetto, https://www.aboutartonline.com/non-li-hobsti-laver-in-rissa-commesso-un-homicidio-caravaggio-dalla-corruzione-delle-fonti-alla-leggenda-del-pittore-maledetto/ su «About Art online» del 28.01.2024.
[8] Per il quale di veda almeno Massimo Pulini, È il vero Ecce homo di Caravaggio, https://www.aboutartonline.com/e-il-vero-ecce-homo-di-caravaggio/ su «About Art online» del 31.03.2021; Rossella Vodret, L’istino – e molti dettagli – mi dice che l’Ecce homo è di Caravaggiohttps://www.aboutartonline.com/listinto-e-molti-dettagli-mi-dice-che-lecce-homo-e-di-caravaggio-ma-occorrono-ancora-molte-verifiche/ su «About Art online» del 10.04.2021.
[9] Leonardo, op. cit., § 408, Parte Terza.
[10] Rimando a tal proposito al mio Da Leonardo a Caravaggio, tra il Musico e il Riposo ‘Doria’, suggestioni di un confronto, https://www.aboutartonline.com/da-leonardo-a-caravaggio-tra-il-musico-e-il-riposo-doria-suggestioni-di-un-confronto/ su «About Art online» del 3.09.2023.
BIBLIOGRAFIA