di Claudio LISTANTI
Un dramma liberamente ispirato ai tragici fatti di Avetrana apre la 73ma stagione lirica del Teatro Sperimentale di Spoleto
Nel festival anche un intermezzo di Leonardo Leo, uno spettacolo di derivazione leaderistica e l’attesissimo Barbiere rossiniano.
Il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto è una delle Istituzioni Musicali più importanti d’Italia soprattutto per l’impronta culturale che ha saputo dare al mondo dell’opera lirica del nostro paese e che è stata una dei punti di riferimento per la valorizzazione professionale e l’inserimento nelle produzioni operistiche di giovani e promettenti cantanti.
Il Teatro è nato del primo dopoguerra, nel 1947, quando in Italia iniziò la ‘ricostruzione’ dopo gli sconquassi del periodo fascista grazie ad un avvocato e musicologo, Adriano Belli, che con la sua creazione volle dare a molti meritevoli giovani l’opportunità di un debutto dopo la conclusione degli studi di canto, offrendo loro la possibilità di seguire corsi di preparazione, non solo musicale ma anche teatrale, grazie al contributo dei direttori d’orchestra e dei registi impegnati nell’allestimento di opere della Stagione Lirica, inserendo i più meritevoli nella varie realizzazioni previste in programma.
La valenza artistica di questa ‘splendida’ iniziativa ha dato nel corso degli anni fino ad oggi straordinari risultati se si pensa, ma solo a titolo di esempio, che da questa attività uscirono fuori nomi come Franco Corelli, Rolando Panerai, Ruggero Raimondi e Renato Bruson fino a cantanti temporalmente più vicini come Roberto De Candia, Sonia Ganassi e Daniela Barcellona.
Questa attività con il passare degli anni si è adeguata ai tempi. Oggi si svolge in tre fasi: a marzo inizia a Spoleto il Concorso per giovani cantanti lirici della Comunità Europea, esaminati da un Giuria internazionale che contribuisce a selezionare coloro che conseguono una media di almeno 8/10. Poi, come seconda tappa, un corso di preparazione al debutto in scena di cinque mesi, focalizzando non solo il perfezionamento vocale ma anche la dizione e la recitazione durante i quali vengono impartiti vari insegnamenti: dizione, mimo, recitazione oltre al perfezionamento vocale. Poi, nel mese di settembre, la conclusione dell’iter formativo con l’inserimento, da parte del Direttore Artistico, in uno degli spettacoli previsti in cartello che, solitamente, coprono un vasto repertorio che va dai sei-settecento ai giorni nostri.
La Stagione Lirica Sperimentale di Spoleto, quest’anno giunta alla 73ma Edizione, sarà inaugurata il prossimo venerdì 6 settembre alle 20,30 con uno spettacolo dedicato e ispirato alla contemporaneità. Si tratta di una prima esecuzione assoluta, Re di Donne, dramma musicato dal compositore britannico John Palmer su un libretto di Cristina Battocletti, che sarà rappresentato presso il Teatro Caio Melisso, con repliche il 7 alle 20,30 e l’8 alle 17,00.
L’opera, che ha ricevuto un importante riconoscimento proveniente dalla celebre Ernst Von Siemens Music Foundation, prende ispirazione da un temendo fatto di cronaca nera avvenuto nell’agosto del 2010 ad Avetrana in provincia di Taranto, altrimenti noto come l’assassinio di Sarah Scazzi, una giovane ragazza del posto che ebbe il suo epilogo con enorme rilievo mediatico quando nel corso della nota trasmissione Rai Chi l’ha visto? fu dato l’annuncio del ritrovamento del cadavere proprio quando era ospite della trasmissione Cosima Serrano, madre della sventurata ragazza.
Da lì nacque un tortuoso percorso giudiziario che si concluse nel 2017 con la sentenza di Cassazione che condannò all’ergastolo la cugina di Sarah Sabrina Misseri e sua madre Concetta Serrano (sorella di Cosima) entrambe ritenute responsabili della sua morte condannando anche lo zio Michele Misseri ad 8 anni. Lo scorso 2018 le due donne presentarono un ricorso presso la Corte Europea dei dei Diritti Umani che lo dichiarò ammissibile.
Il libretto di Cristina Battocletti presenta un testo liberamente tratto dai quei tristi e drammatici fatti sopra descritti basato su l’intreccio morboso tra i vari personaggi legati fra di loro dal medesimo rapporto di parentela della storia alla quale si ispira, vittima (cugina e nipote) e le carnefici (zia, cugina). Sullo sfondo però non c’è il sud d’Italia ma l’ambiente di una città di provincia della Toscana.
Il ruolo della mamma (Frida) è stato affidato al mezzosoprano Daniela Nineva che, usando le sue stesse parole “manipola la figlia come una marionetta e la incalza a fare tutte quelle cose che lei stessa non ha potuto fare, ma che avrebbe voluto. Frida – questo il suo nome – gestisce la figlia Martina a proprio uso e consumo, per farle vivere ciò che lei non ha mai vissuto in gioventù”.
La pare di Martina, è invece affidata alla voce di soprano, nell’occasione quella di Miryam Marcone che spiega le caratteristiche del personaggio come “.. una ragazzina come tutte le altre, che sta sempre col suo cellulare a messaggiare o a farsi selfie: una comune ragazzina di oggi”. Il soprano Lada Bočková è la cugina, Ivana, che vede Frida come una vera madre e la cerca nel momento del bisogno. Un personaggio che la cantante dichiara “… davvero difficile da interpretare soprattutto perché ci è richiesto di mettere in scena sentimenti che fortunatamente non abbiamo mai provato”
‘Re di Donne’ è stata realizzata grazie alla regia di Alessio Pizzech per un allestimento affidato alle scene di Andrea Stanisci, ai i costumi di Clelia De Angelis ed alle luci di Eva Bruno. La parte musicale è affidata alla direzione di Vittorio Parisi.
Il programma della 73ma Stagione del Teatro Lirico Sperimentale, che ha avuto un’anteprima di successo lo scorso 9 agosto con un applaudita edizione de El retablo de Maese Pedro di Manuel de Falla, proseguirà con altri tre importanti appuntamenti. Il 13 settembre (con repliche il 14 e 15) sempre al Teatro Caio Melisso, nel rispetto della vocazione sei-settecentesca del festival, con l’intermezzo Drosilla e Nesso di Leonardo Leo, prima rappresentazione nell’edizione critica di Lorenzo Tunesi, che avrà la direzione di Pierfrancesco Borrelli e la regia di Davide Gasparro. Il 18 settembre, nel complesso di Villa Redenta, Operalieder – Liebeslieder, spettacolo affidato sempre a Davide Gasparro e costruito su musiche Johannes Brahms, Franz Schubert, Robert Schumann.
Non mancherà, come di consueto, la grande opera lirica. Questa volta è stato scelto un capolavoro assoluto, Il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini che sarà rappresentato al Teatro Nuovo di Spoleto il 20 settembre (repliche 21 e 22) prevedendo anche delle rappresentazioni dedicate alle scuole del territorio (17-18 e 19 settembre) ed un tour in altri teatri umbri: Assisi (23 e 25 per le scuole), Città di Castello (26), Todi (27) e Orvieto (28). Lo spettacolo è affidato al direttore Salvatore Percacciolo, alla fantasiosa regia dell’attore Paolo Rossi che godrà delle scene di Andrea Stanisci, dei costumi di Clelia De Angelis e delle luci di Eva Bruno.
Tutte le informazioni e i relativi approfondimenti possono essere visualizzati sul sito www.tls-belli.it
Claudio LISTANTI Roma 1 settembre