Quanto attrae l’opera d’arte? il ‘rito’ della visita ad un museo: quando i dipinti sembrano specchi.

di Franco LUCCICHENTI

 GLI INDIFFERENTI

Sono tornato poco tempo fa alla National Gallery di Londra (fig.1) L’itinerario è sempre una esplorazione della capacità dell’uomo di FISSARE nella materia le forme-pensiero dell’essere. La DISCESA nella materia dell’artefice – artista apre alla possibilità di trascenderla liberandola mediante l’immaginazione dai suoi vincoli strutturali.

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Un METAVERSO non virtuale si sostanzia nelle opere esposte che abitano le grandi sale della galleria (fig.2).

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Appunto, l’opera d’arte trascende il tempo e FERMA l’esito della azione. L’artista esorcizza la FINE delle cose e di conseguenza la morte. Il museo raccoglie le COSE e le custodisce permettendo al visitatore una ricognizione magica nelle culture del mondo e nella possibilità delle stesse di comunicare bellezza ed emozioni.

Prima di uscire dal museo mi sono fermato in una delle sale e ho osservato gli altri visitatori: famiglie, coppie, singoli di tutte le età e di tutti i paesi si aggiravano nella sala.

La cosa curiosa è che tutti camminavano soffermandosi solo raramente a osservare un opera, i più sembravano passeggiare senza meta. Solo una piccola tavola, capolavoro di Domenichino raffigurante “ San Giorgio e il Drago” posta in un angolo della sala, attirava gli sguardi (fig.3).

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Il bellissimo paesaggio induceva un INCANTO particolare, forse un nascosto desiderio di USCIRE dalle stanze chiuse della galleria attraverso il passaggio-paesaggio e raggiungere il castello in lontananza con la bella figlia del re di Silene.

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Gli altri apparivano INDIFFERENTI e guardavano i dipinti sulle pareti come fossero specchi. Uno sguardo e via, una sala di specchi.

L’insieme troppo denso di opere NEUTRALIZZA la capacità di assorbire emozioni? Un inizio di Sindrome di Stendhal forse.

La verità è che la densità emozionale dell’opera  d’arte antica non appartiene più ai criteri estetici di oggi che escludono gran parte dell’arte contemporanea dalla osservazione profonda e da una lunga esistenza.  Il cambiamento della forma e del significato ha aperto, in molti casi, alla sola curiosità per COSE STRANE, sorprendenti (fig. 4 Banksy) La curiosità prevale sulla emozione, il tempo si contrae favorendo l’INDIFFERENZA consapevole.

Franco LUCCICHENTI  Roma  17 Dicembre 2023