“Molti dettagli mi incoraggiano a credere che questa sia, in effetti, un’opera di Caravaggio” (with original english text)

Keith CHRISTIANSEN

1.Posto che per giudicare un dipinto occorre vederlo dal vivo (e quindi non le chiedo un parere diretto ma solo una sua prima impressione), vorrei però sapere cosa ne pensa del fatto che questo sub judice possa essere attribuito al Merisi.

R: Mi hanno inviato alcune foto dell’immagine prima della sua rimozione dall’asta.  La mia impressione è stata di un’opera di notevole potere e con molti tratti che riguardano Caravaggio.  Un dettaglio morelliano: l’orecchio della figura in primo piano è dipinto proprio come fa Caravaggio, con quella chiarezza di delineazione e posizionamento.  D’altra parte, c’è una tenerezza nell’espressione della stessa figura e una delicatezza nel trattamento delle ciglia e delle sopracciglia che mi ha colpito e che non mi aspettavo.  La pennellata nella spalla del Cristo, con le pennellate a zig-zag è, ancora una volta, caratteristica di Caravaggio e, per me, assicura che l’immagine è una versione privilegiata, non una copia di qualche altra opera. La figura dietro Cristo, con quell’espressione di sorpresa a bocca aperta, il suo volto diviso tra luce e ombra, è un’invenzione brillante.  Ho scritto a chi mi ha inviato le immagini (con i dettagli) che avrei dovuto riservarmi giudizio fino a quando il quadro non viene pulito. Direi che un ulteriore studio del quadro oltre a leggere i vari articoli e, soprattutto, a guardare un’altra composizione strettamente correlata che conosciamo solo dalle copie (una delle quali è stata pubblicata da Gianni Papi come originale) mi incoraggia a credere che questa sia, in effetti, un’opera di Caravaggio.  Ma come ho detto: vorrei almeno vedere il quadro da solo e comprenderne le condizioni, ecc. prima di esprimere un giudizio.

I was sent some photos of the picture prior to its removal from the auction.  My impression was of a work of very considerable power and with much that relates to Caravaggio.  A Morellian detail: the ear of the figure in the foreground is painted precisely the way Caravaggio does, with that clarity of delineation and positioning.  On the other hand, there is a tenderness in the expression of the same figure and a delicacy in the treatment of the eyelashes and eyebrows that struck me as unexpected.  The brushwork in the shoulder of the Christ, with the zig-zag brushstrokes is, again, characteristic of Caravaggio and, for me, assures that the picture is a prime version—not a copy of some other work.  The figure behind Christ, with that expression of open-mouth surprise, his face divided between light and shadow, is a brilliant invention.  And so, I wrote the person who sent me the images (with details) that I would have to reserve judgment until it is cleaned. I would say that further study of the picture as well as reading the various articles and, most importantly, looking at another, closely related composition that we know only from copies (one of which was published by Gianni Papi as an original) encourages me to believe that this is, indeed, a work by Caravaggio.  But as I say: I would want to at least see the picture myself and to understand its condition, etc. before reaching a judgment.

2. Ammettendo che questo dipinto ‘spagnolo’ (diciamo così) sia di Caravaggio questo fatto significherebbe un ridimensionando ad opera di altra differente mano quello oggi a Genova ritenuto fino ad oggi da molti studiosi come originale?

R: Non ho mai creduto che il dipinto di Genova fosse di Caravaggio e, francamente, non ho mai capito perché altri continuino a crederci. Chiunque abbia prestato attenzione al MODO in cui Caravaggio dipinge dovrà ammettere che quest’opera è dipinta in modo completamente diverso, in realtà è un Caravaggesco. Ne ho preso nota già nel 1986 e ogni volta che ho visto il quadro sono giunto alla stessa conclusione.  Quando l’ho postato sul mio Instagram in occasione della mostra al Jacquemart André, un intervistato ha suggerito di guardare nella cerchia di Borgianni. Si tratta, tuttavia, di un quadro molto forte e bello e deve in qualche modo essere una risposta intelligente e fantasiosa a un’opera di Caravaggio, forse quella ora in discussione o l’opera perduta documentata da cinque copie a cui ho già fatto riferimento.

I have never believed that the Genoa picture was by Caravaggio and, frankly, I have never understood why others continue to believe it.  Anyone who has paid any attention to the WAY Caravaggio paints will have to admit that this work is painted in a completely different—actually unCaravaggesque—fashion. I noted this as far back as the 1986, and each time I have seen the picture I have arrived at the same conclusion. When I posted it on my Instagram on the occasion of the exhibition at the Jacquemart André, one respondent suggested looking in the circle of Borgianni. It is, however, a very strong and beautiful picture and must in some way be an intelligent and imaginative response to a work by Caravaggio—perhaps the one now under discussion or the lost work documented by five copies to which I have already referred.

3. Il dipinto ‘spagnolo’ presenta indubbiamente tratti di alta qualità; a suo parere –vedendo anche l’immagine ad alta definizione e quella in screenshot che le allego- dove si potrebbe ravvisare meglio la eventuale mano di Caravaggio ?

R: Ho già risposto. Aggiungerei anche la mano che tiene il drappo rosso. Il modo in cui verrà condotta l’opera di pulizia del dipinto sarà decisiva.  In questo momento sembra un po’ piatto.  La pulizia potrebbe dargli quella solidità che attualmente manca.  Anche il drappo rosso, con le sue pieghe abbreviate, è molto simile a Caravaggio.

Already answered.  I would add also the hand holding the red drapery.  How this cleans will be decisive.  Right now it looks a bit flat.  Cleaning may well give it that solidity it currently lacks. The red drapery, with its abbreviated folds, is very like Caravaggio too.

4.Alcuni studiosi hanno già dichiarato il loro parere a favore o contro il quadro ‘spagnolo’, le chiedo allora se secondo lei queste differenze che si registrano ogni volta che si parla di un’opera nuova o anche già attribuita al Merisi non sarebbe bene che fossero espresse nelle sedi opportune, cioè nelle riviste d’arte o in appositi convegni o conferenze ?

R: Ogni volta che appare una nuovo dipinto, c’è sempre resistenza. Lo scetticismo è sempre corretto. Ma il licenziamento rapido non lo è. Questo è particolarmente vero per Caravaggio, il cui stile varia in modo così particolare. Ci sono così tanti casi che si potrebbero sottolineare. C’è chi ancora non accetta il ritratto Corsini di Maffeo Barberini, che per me è sorprendente, poiché la questione era assolutamente chiara a chiunque vedesse l’opera appesa accanto agli Uffizi Bacco, questo è quello che io chiamo un “gioco da ragazzi”.  Ma il questo caso è più difficile, sia per le sue condizioni sia perché ci sono parti che sono, almeno per me, un po’ inaspettate.

Any time a new picture appears, there is always resistance. Skepticism is always proper.  But the quick dismissal is not. This is especially the case with Caravaggio, whose style varies so notably.  There are so many cases one could point to. There are those who still do not accept the Corsini portrait of Maffeo Barberini, which is astonishing to me, since the matter was absolutely clear to anyone who saw it hung next to the Uffizi Bacchus.  To my mind, that was what I call, a “no brainer”.  This one is more difficult, both because of its condition and because there are parts that are—at least for me—a bit unexpected.

5.Infine una domanda che mi viene da farle personalmente: se l’ECCE HOMO spagnolo non fosse di Caravaggio (come alcuni hanno già sostenuto) e se anche l’ECCE HOMO ‘genovese’ non lo fosse (come alcuni da tempo sostenevano) non è possibile che ci sia un ECCE HOMO ancora da trovare o PARADOSSALMENTE –visto che comunque per entrambi altri studiosi ancora credono che siano originali- che Caravaggio NON ABBIA MAI DIRETTAMENTE DIPINTO un quadro del genere facendolo invece dipingere da qualche suo stretto sodale?

R: Si tratta di una domanda complicata. Pulini non è l’unica persona che ha concluso che questo è probabilmente l’Ecce Homo che Caravaggio dipinse per Massimi e che Bellori dice sia stato inviato in Spagna. Il problema è che il documento messo in discussione non menziona il soggetto del quadro che Caravaggio fu incaricato di dipingere. Il 1o agosto 1605 Caravaggio accettò di dipingere per Massimi “un quadro di valore e grandezza come è quello ch’io gli feci già dell’Incoronazione di Crixto”. Quell’opera è solitamente identificata oggi con il dipinto appartenente alla Banca Popolare di Vicenza. Due anni dopo Cigoli dipinse un ciondolo per quel quadro, universalmente identificato con l’Ecce Homo di Palazzo Pitti. Il dipinto Pitti e quello appartenente alla Banca Popolare sono più o meno della stessa dimensione. Questo non vale per la tela attuale, che misura 111 x 86 cm. contro 175 x 135 per i Cigoli e 175 x 125 per l’incoronazione con spine. Quindi avrebbe dovuto essere notevolmente ridotto per qualificarsi come l’opera commissionata a Caravaggio nel 1605 , supponendo che il soggetto di quel quadro fosse un Ecce Homo (che NON è dichiarato). Vuol dire che Caravaggio non ha dipinto un Ecce Homo per Massimi: che Bellori (e il figlio di Cigoli) si sbagliavano nel loro conto? Non necessariamente. Significa semplicemente che Caravaggio potrebbe aver dipinto questo quadro oltre a quelli menzionati nei documenti. La questione viene discussa con chiarezza da Rosella Vodret nella sua Introduzione per l’Incoronazione con spine in Dentro Caravaggio (p. 138). Nel suo articolo apparso su La Republica Cristina Terzaghi ha presentato prove molto forti circa l’origine napoletana di questo dipinto.

Ma la questione è complicata. Ci sono cinque copie di un dipinto strettamente imparentato all’Ecce Homo che riflettono chiaramente un’opera perduta di Caravaggio, simile ma diversa dall’opera di Madrid. Come ho notato, Gianni Papi ha pubblicato quello che credeva essere l’originale di quell’opera (anche di dimensioni più piccole di quelle di Cigoli), ma che trovo del tutto poco convincente. Attendiamo ancora la ri-apparizione di quel quadro. Infine, ci sono le versioni orizzontali di un Ecce Homo conosciute in diverse tele, la più bella delle quali è ad Arenzano. Quindi questo era un soggetto che Caravaggio dipinse in più occasioni.

Dove ci porta questo? Ad una situazione più complicata di quanto si potesse pensare. il quadro deve essere giudicato per se stesso, in base alla sua qualità piuttosto che alla sua corretta (ma possibilmente corretta) identificazione con il dipinto a cui Bellori si riferisce , ovviamente per sentito dire. E la qualità sembra essere davvero molto significativa.

This is a complicated question.  Pulini is not the only person who has concluded that this is probably the Ecce Homo that Caravaggio painted for Massimi and that Bellori says was sent to Spain.  The problem is that the document brought to bear on the question does not mention the subject of the picture Caravaggio was commissioned to paint.  On August 1, 1605 Caravaggio agreed to paint for Massimi “un quadro di valore e grandezza come è quello ch’io gli feci già della Incoronazione di Crixto”.  That work is usually identified today with the painting belonging to the Banca Popolare di Vicenza.  Two years later, Cigoli painted a pendant for that picture, universally identified with the Ecce Homo in Palazzo Pitti.  The Pitti painting and that belonging to the Banca Popolare are more or less of the same size.  This is not true of the present canvas, which measures 111 x 86 cm. as against 175 x 135 for the Cigoli and 175 x 125 for the Crowning with Thorns.  Thus it would have to have been very considerably reduced to qualify as the picture commissioned from Caravaggio in 1605—assuming that the subject of that picture was a Ecce Homo (which is NOT stated).  Does that mean Caravaggio did not paint an Ecce Homo for Massimi: that Bellori (and Cigoli’s son) were wrong in their account?  Not necessarily.  It simply means that Caravaggio may have painted this picture in addition to the ones mentioned in the documents.  The matter is discussed with clarity by Rosella Vodret in her entry for the Crowning with Thorns in Dentro Caravaggio (p. 138). In her article that appeared in La Republica Cristina Terzaghi has put forward very strong evidence for the Neapolitan origin of this picture.
But the matter is complicated this.  There are five copies of a closely related painting of the Ecce Homo that clearly reflect a lost work by Caravaggio—similar to but different from the Madrid picture.  As I noted, Gianni Papi published what he believed to be the original of that work (also of smaller dimensions than Cigoli’s), but that I find completely unconvincing. We still await the re-appearance of that picture. Finally, there are the horizontal versions of an Ecce Homo known in several canvases, the finest of which is in Arenzano.  So this was a subject Caravaggio painted on multiple occasions.
Where does this leave us?  With a more complicated situation than one might have thought.  The picture must stand on its own and be judged by its quality rather than its putative (but possibly correct) identification with the painting Bellori refers to—obviously on hearsay.  And the quality looks to be very significant indeed.

Keith CHRISTIANSEN  New York april . 10 . 2021