L’arte figurativa a Pienza (SI) Il rilancio della bellezza classica (fino al 16 ottobre)

di Sara MAMMANA & Roggero ROGGERI

LA FORMA DELLA BELLEZZA

Fin dagli albori della civiltà, l’uomo ha sempre sentito una urgente necessità di rappresentare ciò che vedeva manifestarsi intorno a se, la natura che lo circondava, le azioni dei suoi simili e l’immagine di se e delle altre creature viventi, percependo che, mutuando la perfezione delle forme degli esseri e delle cose che erano protagonisti della sua vita quotidiana, potesse, in qualche modo, quasi riuscire a possederne profondamente l’essenza.

Chanel Cha, Moroccan girl waiting (cm 125 x 90)

Questa urgenza si è unita alla necessità delle religioni, appartenenti soprattutto alle civiltà occidentali, di rappresentare il divino e le creature che da esso derivano, allo scopo di esaltare, mediante la ricerca ossessiva e puntigliosa della perfezione formale, la grandezza del Creatore. La bellezza e la grandiosità delle raffigurazioni sacre, soprattutto in Italia, culla del Cattolicesimo, aveva inoltre lo scopo di ottenere la comprensione e la immedesimazione emotiva degli astanti con i soggetti rappresentati. La nostra storia, così complessa e frammentata ha anche creato, nelle numerose realtà statuali della Penisola, le premesse perché sorgessero, sulla spinta delle ambizioni collezionistiche e della ricerca del prestigio e della fama dei vari Principi, moltissimi centri di produzione artistica che hanno creato, nei secoli, innumerevoli e straordinari manufatti. Tutto questo è stato essenziale nella formazione di eccellenti professionalità nel campo delle arti figurative, i cui insegnamenti si sono tramandati intatti per molte generazioni ed hanno contribuito a fare del nostro Paese la più grande e straordinaria fucina di talenti artistici che il mondo abbia mai conosciuto.

Tale primato, incontrovertibile, si è esteso a tutte le arti anche a quelle cosiddette “minori” e, ancora oggi, residui del nostro splendido talento si possono cogliere in certi settori un tempo considerati non certo preminenti, come la moda o il design. La lunga e gloriosa tradizione artistica e artigianale italiana, oggi così a rischio, era basata su dei canoni estetici che prevedevano, sempre e comunque, pur se con principi e orientamenti anche molto diversi tra loro, la rappresentazione del mondo visibile.

Purtroppo, negli ultimi quattro, cinque decenni, questa secolare, per non dire millenaria tradizione, mantenutasi quasi intatta almeno sino alla metà del secolo scorso e che ha il suo punto fondante nell’arte figurativa, si è, soprattutto in Italia, come dissolta, travolta dalle mode, dalla negazione del passato e da una tendenza rappresentativa che rifiuta la forma ritenendola obsoleta, costrittiva e non più adatta alle esigenze dell’uomo contemporaneo.

De Juana After Arcadia (cm. 200 x 55 x 50; resina dipinta a mano)

In realtà l’arte figurativa è quanto di più libero l’essere umano possa generare, poiché è capace di soverchiare gli ordini e le convenzioni politico-ideologiche di una determinata epoca storica, per parlare, nel corso del tempo, un linguaggio sempre comprensibile, potente e instancabile, volto a toccare la sfera più intima e profonda dell’animo umano. Un capolavoro, infatti, nasce da una sintesi misteriosa e affascinante costituita da perfetta conoscenza tecnica e sentimento, e il risultato può dirsi compiuto se l’opera in oggetto è capace  di emozionare anche attraverso i secoli.

Senza nulla togliere alle nuove forme artistiche e rispettando le scelte creative di tutti, vogliamo perciò cogliere questa opportunità per rendere un doveroso omaggio all’arte figurativa che è capace, a nostro avviso, ancora oggi come nel passato, di esercitare la sua funzione etica di educazione e di affinamento dello spirito, suscitando emozioni, identificazione ed energie positive in chi la guarda, senza bisogno di nessuna spiegazione, ma lasciando lo spettatore libero di compiere un viaggio all’interno della raffigurazione, con la concreta possibilità di trovare, infine, ciò che ognuno di noi cerca da sempre: se stesso.

LE RAGIONI DELLA MOSTRA

La prima edizione della mostra di arte figurativa contemporanea: “La Forma della Bellezza”, illustrata in questo catalogo, si inaugura nel cuore di Pienza, unica, vera Città Ideale del Rinascimento, per questa ragione riconosciuta dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, incastonata nello splendido contesto naturalistico della Val d’Orcia, anch’essa Patrimonio Unesco, che le fa da straordinaria cornice.

Il luogo dell’evento non è, come vedremo, casuale e funge da perfetto contorno a una sede espositiva, il Palazzo Salomone Piccolomini che, in qualità di gioiello architettonico del centro urbano di Pienza, si trova ad accogliere, in questa occasione, dipinti, disegni e sculture di assoluto valore qualitativo, realizzate dai giovani artisti contemporanei della Florence Academy of Art di Firenze, un’istituzione di grande prestigio internazionale, nata oltre 25 anni fa, preziosa custode, nei tempi odierni, dell’antica sapienza tecnico-artistica che ha fatto grande l’arte italiana nei secoli.

Olsen Per Olav, Portrait of Niamh in red coat (cm 65 x 50)

A questa prima rassegna, seguiranno, nel corso degli anni a venire, altre esposizioni in cui saranno protagonisti tanti altri promettenti giovani artisti, particolarmente versati nel campo delle arti figurative, provenienti da prestigiose Accademie di Belle Arti italiane e straniere.

L’idea della serie di mostre nasce dalla sentita necessità, da parte dell’Associazione Culturale “Biagiotti per l’Arte” e dei curatori, di scoprire e valorizzare  giovani artisti che dedicano il loro talento ed il loro studio a recuperare, rappresentare  e promuovere,  nello scenario artistico dei giorni d’oggi, i canoni classici della bellezza estetica, basati su rapporti armonici di proporzione numerico-matematica, da sempre riferimenti imprescindibili dell’arte del nostro Paese.

Del resto, basta sostare nella piazza Pio II di Pienza, per comprendere come l’energia positiva e la forza attrattiva della vera bellezza emanata dalle forme euritmiche e armonicamente calibrate delle architetture, riescano ancora oggi ad attirare ogni persona verso quella condizione di perfezione e di pacifico equilibrio cui anela da sempre la parte più intima  dell’essere umano.

Palazzo Salomone Piccolomini

Seguendo questa linea di pensiero, la prima edizione della rassegna dal titolo “La Forma della Bellezza”, promossa dall’Associazione Culturale “Biagiotti per l’Arte”,  è una rara occasione per conoscere e capire come possa esistere un’arte contemporanea capace ancora oggi, in un contesto di profonda crisi sociale, politica ed esistenziale, di parlare alla gente e di recuperare e  rendere vive le radici profonde del patrimonio artistico e culturale italiano. Nella Città di Pio, “nata da un sogno d’amore e da un’idea di bellezza”, questo intento diviene una necessità morale.

In un’ epoca, infatti, in cui l’Umanesimo è morto, in cui lo sterile approccio razionalistico- funzionale nei confronti della vita e delle relazioni umane fa da padrone, è bene riscoprire la vera essenza delle cose e abituarsi all’idea che solo la Vera Bellezza è davvero in grado di salvare il mondo.

E’ con doverosa gratitudine che rivolgiamo il nostro pensiero agli artisti protagonisti della prima e delle future esposizioni, in quanto nelle loro mani sapienti, si pone la grande responsabilità di tramandare ai posteri  quanto di bello l’uomo ancora oggi sia in grado si creare.

LA FORMA DELLA BELLEZZA

1 –  Florence Academy of Art Pienza. Nel cuore di Pienza, l’antico Palazzo Salomone Piccolomini apre le porte ai giovani talenti internazionali  dell’arte figurativa contemporanea. 16 settembre – 8 ottobre 2017