L’Appello di Keith Sciberras a tutela della “Decollazione del Battista” capolavoro di Caravaggio a La Valletta.

di Keith SCIBERRAS

Pubblichiamo in Italiano e nell’originale inglese lo scritto con cui il Prof. Keith Sciberras ha chiamato a raccolta gli studiosi che hanno dedicato molte delle loro publicazioni e ricerche allo studio della figura e dell’opera di Caravaggio, dal momento che uno dei capolavori del genio lombatdo, La Decollazione del Battista, allocata presso la co Cattedrale della Valletta, rischia di ritrovarsi priva dell’illuminazione con cui lo stesso artista l’aveva progettata e realizzata.
The Oratory of the Decollato in Valletta with the windows open in order to let in natural light and illuminate the space.
Ai nomi degli illustri studiosi che hanno già sottoscritto l’appello di Sciberras comparso su qualche giorno fa su Exibart, si aggiungono oggi quelli di:

Stefano Causa (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Napoli), Michela Gianfranceschi (Musei Vaticani), Riccardo Lattuada (Università degli Studi Luigi Vanvitelli, Napoli), Enrico Lucchese (Università degli Studi Luigi Vanvitelli, Napoli), Stefania Macioce (La Sapienza Università di Roma); Raffaella Morselli (Università degli studi di Teramo), Massimo Pulini (Accademia delle Belle Arti, Bologna); Sergio Rossi (La Sapienza Università di Roma) Laura Testa (La Sapienza Università di Roma); Rossella Vodret (già Soprintendente speciale per il Patrimonio del Polo Museale di Roma), Vittorio Sgarbi e Clovis Whitfield.

The Oratory of the Decollato in Valletta with the windows open in order to let in natural light and illuminate the space.

Testo Italiano

Risulta chiaramente che la schermatura in cemento armato del nuovo Museo della Concattedrale di San Giovanni, attualmente in costruzione, ostruirà definitivamente una delle finestre lucernarie dell’Oratorio del Decollato, cioè quella più vicina all’altare. Ciò influirà in modo significativo sulla linea di luce naturale all’interno dell’Oratorio, costruito nel 1602. Inoltre, annullerà specificamente l’originaria linea di luce naturale che Caravaggio ha preso in considerazione per la sua monumentale “Decollazione di San Giovanni Battista”. distorcere il passaggio dinamico e il movimento della luce naturale e la spiritualità dello spazio sacro.

Ovviamente si capisce che un tale impatto non può essere consentito in nessun modo all’interno di uno spazio storico così importante e non occorre sottolineare il significato dell’Oratorio e dell’opera del Caravaggio il quale ha reagito al potere effimero e trasformativo della luce naturale, al suo ancoraggio spirituale e alla sua natura evocativa. Ha assorbito l’aura, il gioco di raggi e ombre e il contesto dello spazio sacro. Osservando la fonte di ingresso della luce, ha deliberatamente modellato le sue narrazioni per interagire con essa.

La luce trasforma e sacralizza lo spazio dell’Oratorio. Cade bruscamente dall’alto a sinistra e bagna la sala principale in modo forte e uniforme. C’è il suo passaggio per tutta la giornata – cadendo gradualmente nel muro di fondo da una lanterna centrale man mano che il giorno procede, scivolando lungo il braccio del carnefice nella “Decapitazione” mentre questi infligge il colpo finale al santo martirizzato. Ciò implica che un’opera site-specific come la “Decapitazione” di Caravaggio fornisca diverse esperienze visive, che l’artista ha calcolato e deliberatamente curato. Le macchie d’ombra e di oscurità sono ugualmente evocative. La luce fisica e quella intellettuale si intrecciano. Caravaggio ha dipinto e catturato una realtà potente, realizzata attraverso l’oscurità e la luce.

E’ significativca questa citazione di Bert Treffers:

“[Permanentemente] Bloccare la luce proveniente dall’esterno, illuminando il santo nel suo atto di sacro servizio, è come oscurare la mente di chiunque sia in grado di capire di cosa tratta questo dipinto. Minaccia addirittura di annullare il suo vero senso, non solo come suprema opera d’arte, ma anche come estrema espressione del ruolo religioso dell’Ordine e ancor più come testimonianza del significato storico della stessa Malta”.

La linea di luce naturale di quelle finestre è, inoltre, la linea di cui Mattia Preti ha tenuto conto per i suoi dipinti a soffitto della Passione di Cristo.

E’ stata una decisione curatoriale di chiudere le finestre dell’Oratorio e di utilizzare in modo permanente l’illuminazione artificiale per illuminare il dipinto e lo spazio. La decisione di bloccare definitivamente l’apertura della finestra non è reversibile. Al giorno d’oggi è, a dir poco, sia scandaloso che oltraggioso. Bloccare questa finestra acceca l’esperienza effimera degli spazi sacri e dissolve la cattura della luce a cui hanno reagito architetti e artisti per la creazione del loro tessuto architettonico e delle loro opere d’arte.

Il progetto, soggetto a concessione edilizia PA 472/15, è stato approvato nel 2016. Il progetto è stato valutato dalla Consulta per i Beni Culturali e dalla Soprintendenza ai Beni Culturali. Il progetto ha l’approvazione di ICOMOS e UNESCO, e della Soprintendenza ai Beni Culturali di Malta.

Sono dell’opinione che ci sia stata una supervisione molto chiara su questa parte di questo progetto. Se così non fosse, purtroppo, si deve concludere che la questione non è stata deliberatamente contrassegnata in rosso.

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Original English Text

It clearly transpires that reinforced concrete screen walling for the new Museum of St John’s Co-Cathedral, currently under construction, will permanently block one of the clerestory windows of the Oratory of the Decollato, namely the window closest to the altar.


This will significantly impact the line of natural light into the Oratory, built in 1602. It will, moreover, specifically obliterate the original line of natural light that Caravaggio took into account for his monumental “Beheading of St John the Baptist”. This will also distort the dynamic passage and movement of natural light and the spirituality of the sacred space.


You will obviously understand that such impact cannot be permitted under any grounds within such a major historic space. Obviously, we do not need to underline the significance of the Oratory and of Caravaggio’s work. 


Caravaggio reacted to the ephemeral and transformative power of natural light, to its spiritual anchoring and evocative nature. He absorbed the aura, play of rays and shadows, and context of sacred space. Observing the source of entry of light, he deliberately modelled his narratives to engage with it. 

 

Light transforms and sacralises the space of the Oratory.  It falls sharply from the upper left, and baths the main hall strongly and uniformly. There is its passage throughout the day – gradually falling into the end wall from a central lantern as the day proceeds, gliding down the executioner’s arm in the ‘Beheading’, as he deals the final blow to the martyred saint. This implies that a site-specific work such as Caravaggio’s ‘Beheading’ provides different visual experiences, which the artist calculated and deliberately curated. The patches of shadow, and of darkness are equally evocative.  Physical and intellectual light are intertwined.  Caravaggio painted, and captured, a powerful reality, brought about through darkness and light.

 

You may also use this quote from Bert Treffers: “[Permanently] Blocking the light coming from outside, enlightening the saint  in his act of sacred service, is like obscuring the mind of anyone who is able to understand what this painting is all about. It even threatens to cancel its real sense, not only as a supreme work of art, but also as extreme expression of the religious role of the Order and even more so, as a token of the historical significance of Malta itself.” 


The line of natural light from those windows is, furthermore, the line that Mattia Preti took into account for his ceiling paintings of the Passion of Christ.


There has been a curatorial decision to shutter the windows of the Oratory and to permanently make use of artificial lighting to illuminate the painting and the space.    The decision to permanently block the window opening is not reversible.  In this day and age, it is, to say the least, both scandalous and outrageous.  Blocking this window blinds the ephemeral experience of sacred spaces and dissolves the capture of light that architects  and artists reacted to for the creation of their architectural fabric and works of art.

 

The project, subject to development planning permission PA 472/15, was approved in 2016. The project was assessed by the Cultural Heritage Advisory Committee and the Superintendence of Cultural Heritage. The project has the approval of ICOMOS and UNESCO, and of the Maltese Superintendence of Cultural Heritage.

 

I am of the opinion that there was a very clear oversight on this part of this project.  If this was not the case, very unfortunately, it must be concluded that the matter was deliberately not red flagged.