La scomparsa di Ennio Calabria, un Maestro che ha fatto dei temi sociali il percorso della sua opera.

di Silvana LAZZARINO

Ennio Calabria (Tunisi, 1938 – Roma, 2024) si è spento questa mattina all’età di 86 anni; è stato fino all’ultimo tra i protagonisti delle vicende artistiche del nostro paese, segnando con la sua arte, sempre attenta alle problematiche sociali e il riflesso nella propria sepcificità, un percorso destinato a rimanere tra i più importanti nell’ambito della pittura contemporanea.

Ennio Calabria continuerà a vivere grazie alla forza della sua poetica che guarda ad un respiro di rinascita per l’umanità. Nella sua opera la vita come metamorfosi per riscoprire l’identità

Ci ha lascito lo scorso venerdì 1marzo 2024 uno dei più importanti artisti a livello internazionale Ennio Calabria che esplora i grandi mutamenti del contemporaneo, toccando quell’aspetto non del tutto visibile dell’esperienza che porta a ricontattare la parte più autentica di sé e che inizia quando dopo la luce avanzano paure, incertezze con cui confrontarsi partendo anche dall’altro.

Artista che lega l’indagine filosofica e antropologica con la forza dell’immaginazione Ennio Calabria è protagonista della figurazione visionaria ed esistenziale italiana ed europea, che pone al centro l’interesse per l’uomo e la società con i suoi valori e principi che nel corso degli anni cambiano in linea con gli accadimenti della storia e che ha visto il nostro Paese passare ad esempio  dal periodo vivace e denso di entusiasmo proprio del boom economico in seguito alla ricostruzione ad  una crisi dovuta alla sempre più  mancanza di certezze che non possono solo giungere dall’esterno, ma vanno ricercate interiormente..

Ennio Calabria Ritratto di E. Berlinguer, 1984 bozzetto per un manifesto, tecnica mista su carta cm 100×70

Nei suoi straordinari dipinti viene restituito il processo di mutamento della nostra società e dell’uomo di oggi, indicando quasi profeticamente le sue possibili metamorfosi future. L’arte diventa occasione per raccontare cambiamenti, trasformazioni umane ed ideologiche in un tempo dove l’uomo sente sempre più il bisogno di ritrovare se stesso e quel senso profondo nella vita che sempre più sembra sfuggirgli.  Intrecciando la sua vicenda personale con quanto vive la collettività Ennio Calabria, è attento ad indagare quali possano essere i sintomi di atteggiamenti sempre più aggressivi da parte degli individui e i motivi della regressione, senza dimenticare gli effetti del progresso tecnologico sempre più dirompente.

Tra le sue opere più significative accanto a “La città che scende”( 1963); “Funerali di Togliatti”( 1965,), “Il Traghetto per Palermo”( 1984) e  “La città dentro”(1987); citiamo “Ombre del futuro”( 2008), “Il pensiero nel corpo”, (2010), “Patologia della luce” (2012) e “L’Uomo e la Croce” (2016).

Queste le parole che il Maestro Ennio Calabria riporta su suo sito:

Non solo dipingere sulla tela è un atto generativo, non solo esprime qualcosa che è mosso da una profonda, particolare e insostituibile necessità, ma è anche uno dei pochi casi in cui la disciplina è in grado di rivoluzionare continuamente se stessa.” (frase presa da https://enniocalabria.it/  ),

Silvana LAZZARINO  Roma 3 Marzo 2024