La Salomè di Oscar Wilde, al Teatro Palladium di Roma in lingua originale francese 29/30/31 maggio 2019

di Claudio LISTANTI

La Salomè di Oscar Wild nella nuova produzione della compagnia La Chambre Magique al Palladium diretta da Michele Suozzo;

musiche originali di Benedetto Boccuzzi. Alessia D’Anna nel ruolo di Salomè assieme ad una valida compagnia che prevede tra gli altri Cesare Capitani (Hérode Antipas), Nicolas Bresteau (Iokanaan) e Fulvia De Thierry (Hérodias).

Fig 1 Oscar Wilde in una foto d’epoca
Fig 2 Una caricatura di Oscar Wilde uscito su Vanity Fair il 12 aprile 1884

Il Teatro Palladium di Roma ospiterà il prossimo 29 maggio (con repliche il 30 e 31) una nuova produzione di Salomè di Oscar Wilde presentato in lingua originale francese. Lo spettacolo è prodotto dalla compagnia La Chambre Magique e sarà diretto da Michele Suozzo che con l’occasione arricchirà la sua notevole esperienza derivata dalla passione per il teatro in lingua francese per il quale, nel corso degli anni, ha offerto spettacoli di notevole interesse consentendo al pubblico ed a tutti gli appassionati di frequentare un repertorio teatrale, da noi, ingiustamente dimenticato.

Questa volta la scelta è stata orientata verso uno dei capolavori teatrali di fine ‘800, quella Salomè che segnò uno dei punti più alti della produzione di Oscar Wilde, personaggio particolarmente eccentrico per l’epoca, di cultura anglosassone ma il cui genio creativo portò le sue opere a valicare gli stretti confini delle sue origini, per essere vero e proprio riferimento della cultura europea ed internazionale.

Fig 3 Oscar Wilde assieme a Lord Alfred Douglas

Scritta nel 1891 durante un periodo tormentato della sua vita caratterizzato dalla relazione amorosa con Lord Alfred Douglas, evento che ebbe strascichi negativi e drammatici sulla sua esistenza, soprattutto nei rapporti con la società perbenista della sua epoca. (Fig 3) Un amore ‘impossibile’ che influenzò, senza dubbio, la creazione della sua Salomè. Il dramma trova ispirazione dai Vangeli di Marco e Matteo, nella parte che i due evangelisti dedicano al martirio di San Giovanni Battista, dove il personaggio della fanciulla non è citato direttamente ma qualificato come ‘figlia di Erodiade’ che, come contropartita della sua danza, chiede la testa del Battista per l’espresso desiderio della sua stessa madre.

Fig 4 Michelangelo Merisi detto il Caravaggio: Salomè con la testa del Battista (Madrid, Museo del Prado)

Su questa stringata vicenda biblica Oscar Wilde si rende architetto di una storia passionale colma di morbosità e passione che trasforma radicalmente una conciliante e sottomessa giovane in una contrastata e spietata eroina per renderla protagonista di una drammatica storia dove sensualità, sofferenza, tormento, eccitazione ed impulso scaturiscono da evidenti amori ‘contrastati’ ed ‘impossibili’ veri e propri specchi dell’esperienza di vita dell’autore.

La scena ha come sfondo la terrazza di un palazzo nel quale si svolge un banchetto che vede una molteplicità di ospiti, giudei, romani ed egizi, ed è dominata da una gigantesca luna che emana il suo spettrale chiarore su tutto il dramma che sta per compiersi. Tutti ammirano la bellezza di Salomè, figlia della regina Hérodias, che Hérode Antipas ha sposato dopo aver ucciso il fratello Filippo. In questo quadro c’è un’antica cisterna dove è rinchiuso il profeta Iokanaan che profetizza l’avvento del Messia e lancia anatemi contro Hérode Antipas per la ferocia dimostrata nell’assassinare il fratello non risparmiando strali verso Hérodias per la depravazione dimostrata nel congiungersi al sanguinario e crudele cognato.

Fig 5 Aubrey Beardsley: Entra Hérodias
Fig 6 Aubrey Beardsley: Gli occhi di Hérode Antipas

Nel contesto c’è la figura di Salomè, fanciulla bellissima, oggetto del desiderio non solo di quello lussurioso del patrigno ma anche di quello, più casto e sincero, dimostrato dal siriaco capo delle guardie (Le jeune  Syrien). Uscendo dalla sala del banchetto per sfuggire agli sguardi desiderosi del patrigno, Salomè entra in contatto con la figura di Iokanaan rimanendo attratta dal suo stato di prigioniero indifeso convincendo poi il giovane siriaco custode della cisterna ad aprirla; verrà così a contatto con la ‘fisicità’ del prigioniero che scatenerà in lei una travolgente attrazione ed un violento desiderio di baciarlo. Tale reazione porterà il giovane siriaco ad uccidersi per la disperazione.

Fig 7 Aubrey Beardsley: Climax

Entrano ora in scena Hérode Antipas ed Hérodias; il primo rende manifesta l’insana passione per Salomè; l’altra dimostra lo sdegno verso il marito per la sua mancata difesa dalle reiterate ingiurie del profeta prigioniero. (Fig. 7) Hérode Antipas chiede a Salomè di danzare per lui dichiarando di essere disposto ad esaudire ogni suo desiderio; la fanciulla accetta e danzerà la danza ‘dei sette veli’ dove sensualità ed erotismo contrasteranno ‘terribilmente’ poi con i piedi nudi della fanciulla che nel vortice della danza calpesteranno il sangue oramai addensato del giovane siriaco. Ma il compenso richiesto è atroce: la testa mozzata di Iokanaan portata su un bacile d’argento. Hérode Antipas cercherà senza successo di dissuaderla. Le testa decapitata del profeta le sarà portata su uno scudo d’argento ma le atrocità non sono finite: mentre la luna, che accompagna e sottolinea tutto il progredire dell’azione tanto da essere considerata vero e proprio personaggio fondamentale del dramma, trasforma il suo chiarore iniziale in un rosso cupo, Salomè bacerà voluttuosamente la bocca di Iokanaan; Hérode Antipas colpito da tanto orrore ordinerà ai suoi soldati di schiacciare Salomè sotto i loro scudi.

Come accennato Salomè sarà recitata nella lingua originale francese, scelta che rende affascinante questa proposta teatrale, che evidenzia con forza la valenza della decisione attuata da Wilde, derivata non solo dal fatto che scrisse il dramma a Parigi ma anche dall’esigenza dell’autore di sfruttare, in un certo senso, l’indubbia ‘musicalità’ della lingua francese, elemento che la lingua inglese, seppur dominata dall’autore, non poteva garantire, riuscendo così a donare al testo un maggiore ‘risalto’ ed un ‘colore’ più efficace per dare forma più incisiva, ed affascinante, all’evoluzione del dramma.

Salomè andò in scena l’11 febbraio 1896 al Théâtre de l’Œuvre di Parigi interpretata, nella parte di Salomè, da Lina Munte, attrice all’epoca specializzata in ruoli di ‘famme fatale’ e nella parte di Hérode Antipas, Aurélien Marie Lugné, altrimenti conosciuto come Lugné-Poë, stimato uomo di teatro essendo oltre che attore anche regista ed impresario, che del Théâtre de l’Œuvre fu anche fondatore.

Fig 8 L’attrice Lina Munte prima interprete del ruolo di Salomè in una foto dell’Atelier Nadar
Fig 9 L’attore Aurélien Marie Lugné primo interprete del ruolo di Hérode Antipas in una immagine d’epoca.

L’opera, che non ebbe originariamente particolare successo, fu successivamente fu tradotta in inglese da Lord Alfred Douglas e pubblicata nel 1893 con le illustrazioni liberty di Aubrey Beardsley. Le vicende personali di Oscar Wilde furono ostacolo per una rappresentazione in Inghilterra; dopo una recita ‘clandestina’ nel 1905 al Bijou Theatre curata dal New Stage Club solo nel 1931 trovò pieno successo nella capitale inglese.

Nel resto dell’Europa Salomè fu, con il passare del tempo, sempre più apprezzata e molti paesi ne produssero una traduzione nella rispettiva lingua nazionale. Il soggetto entrò con forza nel mondo della musica con Richard Strauss che, nel 1905, grazie ad un libretto da lui stesso scritto e basato sulla traduzione del testo di Hedwig Lachmann, diede vita ad un capolavoro che è divenuto uno dei capisaldi della storia dell’Opera.

Ritornando allo spettacolo del Teatro Palladium La Chambre Magique diretta da Michele Suozzo che, ricordiamo, è noto al pubblico come critico e divulgatore musicale, vuole esaltare la ‘musicalità’ del testo ‘amplificata dai riflessi caleidoscopici di una partitura contemporanea per pianoforte preparato, appositamente composta ed eseguita dal giovane Benedetto Boccuzzi’ con la finalità di mettere in evidenza la psicologia ed il simbolismo i risvolti del dramma.

Claudio LISTANTI    Roma  maggio 2019

La Chambre Magique presenta:

Salomè

Dramma in un atto di Oscar Wilde

Regia – Michele Suozzo, Scene – Dario Dato, Costumi – Annalisa Di Piero, Assistente alla regia  – Fulvia De Thierry, Luci – Marco Guarrera, Coreografia Danza – Alessandra Cristiani, Make-up Artist e Acconciatura di scena – Sergio Tirletti, Musiche originali composte ed eseguite da Benedetto Boccuzzi

Personaggi ed interpreti principali:

Hérode Antipas: Cesare Capitani. Iokanaan: Nicolas Bresteau. Le jeune  Syrien: Nick Russo. Tigellin: Maxence Dinant.. Hérodias: Fulvia De Thierry. Salomé: Alessia D’Anna. Le page d’ Hérodias: Hannah Fried

Altri interpreti:

Alessandro Cotroneo, Alessio D’Agguaglio, Rocco Dragone, Luca Forte, Diletta Laezza, Valerio Leoni, Niccolò Migliorini, Massimo Mondelli, Jandira Moreno, Giuseppe Sinisi, Guido Targetti, Davide Trebbi

Teatro Palladium. Piazza Bartolomeo Romano, 8 – Roma

29/30/31 maggio 2019

Informazioni : http://teatropalladium.uniroma3.it/