La “Intelligenza Artificiale” potrebbe avere una coscienza? Considerazioni sulla base del principio del “cogito ergo sum”.

di Franco LUCCICHENTI

Sono stato a un convegno sulla intelligenza artificiale (fig. 1)

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Ormai se ne parla e se ne scrive da decenni, forse nacque nel 1956 quando nel New Hampshire si tenne un convegno sui “sistemi intelligenti”. Mi è venuto in mente che se esiste un congegno di intelligenza artificiale questo potrebbe essere dotato di COSCIENZA (fig. 2).

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Ad una brillante professoressa ho posto il quesito mi ha risposto, dopo breve riflessione, che non è possibile. Clicco su internet:

“Eseguire e immagazzinare grandi elaborazioni di dati non significa esserne consapevoli. La coscienza NON SEMBRA potersi estendere alle tecnologie.”

Un MECCANISMO che ha accumulato una quantità incredibile di INFORMAZIONI può avere opinioni?

Secondo me SI, la comparazione statistica tra loro permette al meccanismo di fare scelte. Scelte che invia come risposta a quesiti posti da umani. La scelta è manifestazione della consapevolezza che il soggetto ha di se stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto (fig- 3).

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Se chiedo al meccanismo: scegli un bel paesaggio del ‘600, lui me lo invia, probabilmente, dopo aver selezionato uno di quelli più rappresentati nel suo archivio informatico. In qualche modo sa DISTINGUERE la bellezza (fig. 4).

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L’arte come rappresentazione del bello appartiene al suo bagaglio culturale. MA se gli chiedo che ore sono probabilmente non mi risponde o mi da una risposta errata. Il meccanismo è FUORI DAL TEMPO (fig. 5).

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E’ l’aumento dell’entropia a determinare la direzione del tempo; il meccanismo di intelligenza artificiale non è consapevole del secondo principio della termodinamica e rispetto agli organismi coscienti ne subisce un debole effetto. Una intelligenza fuori dal tempo ha un aspetto trascendente. La trascendenza è un aspetto spirituale della coscienza. Il meccanismo conosce la felicità? Sicuramente no, ma la stabilità tecnica delle sue componenti non gli fa manifestare problemi o incertezze. Se si guasta crea disappunto nell’osservatore. ESSERE e ESISTERE fanno emergere la coscienza. Il meccanismo fa scelte, percepisce il bello, avverte la stabilità, ESISTE per l’osservatore e interagisce con esso e la sua la realtà, trascende il tempo, scegliendo PENSA pertanto E’.

Franco LUCCICHENTI  Roma  18 Febbraio 2024