La grande mostra dedicata a Manolo Valdés torna ad essere visibile a Roma presso Palazzo Cipolla.

di Silvana LAZZARINO

“Le Forme del Tempo” realizzata da POEMA in collaborazione con la Galleria Contini di Venezia e con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia, attraverso circa 70 opere tra quadri e sculture restituisce i tratti salienti del percorso creativo dell’artista internazionale che trasforma l’immagine e la materia attraverso il tempo.

Nella sua ciclicità infinita e universale che procede attraversando millenni, epoche, segnando il ripetersi di fenomeni necessari all’esistenza, il Tempo, legato anche alla trasformazione e al cambiamento, viene riproposto quale meccanismo di rivisitazione del passato entro il presente dal grande artista spagnolo Manolo Valdés attraverso opere innovative ed evocative dove la memoria ritorna sotto altra luce anche visionaria.

Artista di fama internazionale con all’attivo numerose e importanti esposizioni, Manolo Valdés (Valencia, 1942) nelle sue diverse interpretazioni suggerisce come vi sia quella continuità tra un’epoca e un’altra. Pur nelle possibili variazioni tra un prima e un dopo, tra pittura e scultura dove l’energia del segno, della materia e della plasticità dei volumi restituiscono un nuovo modo di leggere il contesto esistenziale guardando alla tradizione e ai capolavori del passato, entro un’ottica di innovazione, l’artista, mette in campo il suo sentire dando vita ad opere dense di vigore e mistero, talora visionarie dominate dal tema figurativo e dall’uso informale della materia. Questo grazie all’utilizzo e alla combinazione di diversi materiali con cui restituisce una nuova interpretazione anche di noti lavori del panorama della storia dell’arte facendo uso di formati e tecniche diverse.

Conosciuto in particolare al grande pubblico per le esposizioni al Guggenheim di Bilbao, al Centre Pompidou di Parigi e al Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, Manolo Valdés che attualmente vive e lavora tra New York e Madrid, dopo ben 25 anni dall’esposizione presso la Galleria Il Gabbiano nel 1995, torna a Roma con un’ampia personale ospitata nelle magnifiche sale del Museo di Palazzo Cipolla finalmente visibile al pubblico dopo la chiusura per fronteggiare la diffusione del Covid.19.

Voluta fortemente dal Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale che la promuove, l’esposizione Manolo Valdés. Le forme del Tempo” aperta fino al 26 febbraio 2021, è curata da Gabriele Simongini; la rassegna presenta una settantina di opere provenienti dallo studio dell’artista e da importanti collezioni private, fra quadri e sculture (in legno, marmo, bronzo, alabastro, ottone, acciaio, ferro, ecc.) alcune delle quali di grandi dimensioni, che restituiscono i tratti salienti del percorso creativo di Valdés dai primi anni ottanta poco dopo la conclusione dell’esperienza con il gruppo di Equipo Crónica ad oggi.

Reina Mariana, 1997, legno_© Manolo Valdés by SIAE 2020

Facendo riferimento al patrimonio artistico spagnolo, particolarmente a Velázquez, Picasso, all’informale dei suoi immediati predecessori (Manolo Millares, Antonio Saura e Antoni Tàpies) Manolo Valdés alla fine del 1964 partecipa alla creazione del gruppo Estampa popular, che utilizza immagini pubblicitarie, i prezzi popolari, e le incisioni come supporto e una tematica basata sulla vita valenciana. Dopo lo scioglimento del gruppo, insieme a Rafael Solbes e Juan Antonio Toledo, con cui prende parte al XVI Salone della Giovane Pittura di Parigi, fonda il gruppo Equipo Crónica che diversamente dal precedente utilizza prevalentemente la pittura dando voce ad una tematica impersonale con particolari riferimenti alla Pop Art, ed uno sguardo critico verso il regime franchista.

Dopo l’esperienza con i due gruppi egli guardando alla rielaborazione di particolari riferiti a dipinti di pittori antichi e moderni da Velázquez a Rubens e Zurbarán, da El Greco a Ribera fino a Léger, Matisse, Lichtenstein e molti altri. accosta e sovrappone diverse immagini e frammenti riferiti a epoche diverse a creare un’interazione visiva di grande suggestione dove il passato rinasce sotto altra forma.

El ciclista, 1986

Con il suo riferirsi a capolavori dei grandi maestri del passato Valdes amplia il proprio spazio espressivo trasformando quell’immagine riferita al passato più o meno recente entro i nuovi cambiamenti dell’arte successiva. Questo guardando in particolare all’informale e alla Pop Art, fino ad approdare ad una nuova veste dove fa uso di buchi e lacerazioni della materia impressi entro questo lungo viaggio nel tempo.

In particolare a rappresentare un punto di riferimento per la sua arte è l’opera capolavoro di Velázquez, Las Meninas “per quell’intreccio fra realtà ed illusione, per quel gioco con la verità e con le apparenze, che costituiscono il cuore di quel capolavoro” come sottolinea Gabriele Simongini che prosegue

“L’artista riesce, quasi per magia, a conferire una tridimensionalità scultorea a figure e personaggi prima ‘condannati’ alla bidimensionalità della tela, ed opera un continuo ribaltamento di ruoli nei valori plastici attribuiti alla pittura con la sua strabordante matericità e in quelli pittorici dati spesso alla scultura tramite l’importanza del colore, nonché nella sorprendente ‘materializzazione’ plastica del disegno in opere di notevoli dimensioni ma dall’estrema leggerezza visiva e poetica.”.
Infanta Margarita, 2005 ©Manolo Valdes bySIAE

In mostra accanto alla Reina Mariana in legno dove viene sottolineato l’aspetto regale proprio delle icone della pittura spagnola e Infanta Margarita in bronzo, sono Dama a Caballo in bronzo, Caballero in alluminio in cui è evidente il richiamo alla scultura equestre del Rinascimento con attenzione a Donatello, El “Ciclista in legno. E poi i ritratti di volti femminili in legno come Lidia o dipinti ad olio su tela di juta come Rostro tricolor sobre fondo gris.

Tra le mostre internazionali cui ha preso parte accanto alla Biennale del Festival Internazionale di Arti Plastiche di Baghdad dove ottiene la Medaglia d’Oro nel 1986 e alla Biennale di Venezia nel 1999 dove ha rappresentato la Spagna insieme a  Esther Ferrer, citiamo la retrospettiva al Guggenheim Museum di Bilbao nel 2002, la rassegna al Museo Reina Sofia nel 2006 in cui sono riuniti i lavori dei suoi ultimi venticinque anni e le esposizioni al National Art Museum of China di Beijing e allo State Russian Museum di San Pietroburgo; senza dimenticare  la prestigiosa antologica presso il Museo Casa Rusca di Locarno nel 2019.

Le sue sculture monumentali sono state esposte o installate in permanenza a New York presso Park Avenue, Botanical Gardens e Broadway; a Parigi presso Place Vendôme e nei giardini del Palais Royal; a Madrid, Valencia, Monte Carlo e Pietrasanta. Inoltre le sue opere si trovano in diverse collezioni tra cui quelle del Metropolitan Museum of Art di New York, del Musée National d’Art Moderne Centre George Pompidou di Parigi, del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía a Madrid, del Fundaciòn del Museo Guggenheim a Bilbao e del Kunstmuseum a Berlino.

Ad accompagnare la mostra è il Catalogo pubblicato da Manfredi Edizioni, al cui interno vi sono testi del Prof. Emanuele Francesco Maria Emanuele, di Gabriele Simongini, di Kosme de Barañano, oltre a tutte le opere esposte e ad un’ampia bio-bibliografia.

Queste le parole del Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele riguardo l’esposizione:

Le opere di Valdés, siano esse dipinti o sculture, sono percorse da una forza e una vitalità dirompenti, trasmesse dalla sapiente lavorazione che l’artista fa dei materiali più vari, fino a comunicare allo sguardo quasi una sensazione tattile. Del suo lavoro apprezzo, in particolare, l’attitudine ad attingere in maniera del tutto trasparente e naturale al repertorio artistico del passato per reinterpretarlo in chiave contemporanea, a conferma della mia convinzione che l’arte è un fluire ininterrotto, un dialogo costante tra i grandi di ieri e di oggi, e che non ha dunque senso racchiuderla in periodi rigidi ed impermeabili tra loro.” –

La mostra il cui ingresso avviene nel rispetto delle vigenti normative non esclude la possibilità di ulteriori proroghe per permettere al pubblico di conoscere più da vicino un’artista tra i più eclettici nel far interagire la spazialità della scultura con il colore della pittura.

Silvana LAZZARINO  16 maggio 2021

Manolo Valdés. Le Forme del Tempo

Ente promotore  Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale

Ente organizzatore Poema Spa e Galleria Contini di Venezia

Museo di Palazzo Cipolla,  Via del Corso, 320. Roma Orario: dal lunedì al venerdì ore 10,00 – 20.00,  con ultimo ingresso alle ore 19.00; sabato e domenica chiusura.

Per informazioni: 06 9762 5591