La bellezza della memoria senza tempo nelle opere di Luca Pignatelli alla Villa La Versiliana (dal 5 luglio)

di Silvana LAZZARINO

Apre il 5 luglio 2019 a Marina di Pietrasanta presso gli spazi della Villa La Versiliana la mostra Luca Pignatelli. La casa delle Muse a cura di Sergio Risaliti (fino al 25 agosto)

Musa, 2019, dipinto su tela, cm 191 x 172

Un linguaggio innovativo orientato ad una riflessione attenta su temi legati alla tradizione e al passato che si riaffaccia nel presente con nuove possibili forme comunicative, è quello presentato da Luca Pignatelli (Milano 1962) tra i più affermati protagonisti della scena artistica contemporanea nel cui percorso artistico tra disegno, pittura e scultura negli ultimi anni si fa strada un recupero originale del concetto della memoria storica tra tradizione e modernità. Affiora una nuova chiave di lettura  con cui accostarsi ad un’opera espressione di come l’uomo vive  e si sente in questa realtà dove tutto corre troppo velocemente. Con uno sguardo volto a cogliere quel che resta “vivo” del passato, soffermandosi su temi legati alla tradizione rivisitata nel presente attraverso nuove possibili forme comunicative, Luca Pignatelli, traccia il suo percorso con cui riporta in auge la memoria attraverso quella classicità vista quale archetipo che parla di grandezza e bellezza ormai lontane da questa contemporaneità sempre più in declino, dove non sono più dati all’uomo punti di riferimento cui appellarsi.

A questa sua ricerca proiettata a scoprire altri modi e altri orizzonti per rielaborare quei canoni tradizionali dell’arte facendo interagire diversi piani di visualizzazione, in cui la classicità spesso riferita alla statuaria romana diventa archetipo per l’identità occidentale, è dedicata l’ esposizione “Luca Pignatelli. La casa delle Muse” negli spazi della Villa La Versiliana a Marina di Pietrasanta in Viale Morini, 16 dove resterà aperta ad ingresso libero fino al 25 agosto 2019.

Persepoli, 2018, tecnica mista su tappeto persiano, cm 345 x 232

Curata da Sergio Risaliti direttore artistico del Museo Novecento di Firenze che firma un testo in Catalogo, e organizzata con il supporto della Galleria Poggiali (sedi a Pietrasanta, Firenze e Milano), la mostra realizzata in occasione del 40° anniversario del Festival della Versiliana, si inaugura il 5 luglio 2019 alle 18.30 al Caffè della Versiliana dopo l’incontro tra il curatore e l’artista che dialogheranno con il Presidente della Fondazione La Versiliana Alfredo Benedetti e con Massimo Mallegni Assessore alla Cultura del Comune di Pietrasanta.

Si tratta di un progetto inedito appositamente realizzato dall’artista per Villa La Versiliana in occasione, come accennato, del 40° anniversario del Festival della Versiliana. Allestite al piano inferiore della Villa le opere inedite di Luca Pignatelli suggeriscono un’installazione di impianto museale in linea con gli ambienti storici dell’edificio: al centro dei grandi tappeti persiani dipinti sono i volti della statuaria classica che campeggiano nella cornice di questi originali drappi.

Entro un ambiente immersivo i tappeti dipinti di Pignatelli diventano drappi veri e propri in sostituzione delle originarie tende collocate a ridosso di finestre e porte-finestre che offrono la suggestiva vista sul parco della Versilliana. Dispositivi di memoria restituiti in questi “drappi” che si staccano dalla cornice e dalle pareti.

La memoria è concetto centrale nell’opera di Pignatelli come si evince anche nel titolo della mostra “La casa delle Muse” in cui il riferimento  è come scrive il curatore Sergio Risaliti: “alla natura variata delle arti che convivono assieme alla loro madre Mnemosyne nello stesso luogo”. Così in linea con “questa mitica genealogia” – secondo Risaliti

“scultura e pittura non possono essere scisse dalla memoria, quindi dalla storia dell’arte che precede sempre ogni atto o invenzione artistica. L’immagine artistica gioca quindi con il passato più memorabile e, infatti, la memoria ha una centralità assoluta nel lavoro di Pignatelli. L’immagine per l’artista, noto per i suoi dipinti caratterizzati da rimandi al mondo della statuaria classica, è una sorta di custodia atemporale”.

Il riferimento al passato alla statuaria classica viene ripreso per restituire un’immagine che resta nel tempo e lo supera, immagine da considerare entro riferimenti archetipici e trascendentali. Queste installazioni rimandano alla mostra intitolata “Senza data” (26 gennaio- 25 marzo 2019) per il Museo Bardini di Firenze in cui Pignatelli aveva presentato una serie di lavori su telone ferroviario, legno, carta e lamiera, unitamente a grandi dipinti realizzati su tappeti persiani di inizio novecento. Nei dipinti di Pignatelli elementi e riferimenti all’antichità entrano a far parte di questo tempo fissando una nuova visione del passato. Come afferma ancora Sergio Risaliti:

I dipinti di Pignatelli ospitano al centro un variato materiale iconografico antiquario che, strappato all’oblio e alla fossilizzazione, alla commercializzazione e al feticismo, ripropone l’esperienza mai esaurita della classicità, come se quella civiltà non fosse mai svanita, o trapassata, ma fosse una reale presenza in mezzo alle miriadi di segni e forme che popolano la nostra epoca”.

Egli restituisce nei suoi dipinti immagini che parlano di un passato, di storie e civiltà che tornano in un tempo uguale all’originale entrando in contatto con il nostro presente mutevole e in divenire.

Rimandi all’Arte povera e al Neo Dada si ritrovano nelle due opere esposte in cui scultura e pittura interagiscono: due custodie di strumenti musicali per arpa che rimandano a sarcofaghi, dove emergono riferimenti astratti alle teste classiche dal colore blu. Qui memoria, musica e poesia si intrecciano essendo la custodia scrigno della memoria e lo strumento musicale simbolo di melodia e poesia. Opere queste che riferendosi al concetto di musica e memoria fanno pensare al mito di Orfeo e al suono della sua cetra, e anche a Marsilio Ficino fondatore dell’Accademia Neoplatonica e figura tra le più influenti nella cultura della Firenze dei Medici, il quale affermava il potere curativo della musica per l’anima e che la stessa musica, rifacendosi a Platone, fosse immagine della verità celeste. Tra le opere del filosofo neoplatonico fiorentino citiamo: le “Institutiones ad platonicam disciplinam” sua prima opera dedicata alla filosofia platonica e i diciotto libri della “Theologia platonica de immortalitate animarum” scritta tra il 1469 e il 1474.

Luca Pignatelli

La memoria e la storia diventano punti essenziali da cui ripartire per rielaborare il presente come dimostrano diverse opere di Pignatelli (grandi tele) dove si intrecciano aspetti legati alla storia e al mito e contesti attuali ordinari e straordinari, che appartengono al vissuto dell’uomo al suo cammino spesso incerto. In questo tragitto il passato diventa punto su cui soffermarsi, cosa che non accade quasi più: infatti se si pensa ad esempio all’opera “Pompei” del 2014 Pignatelli vuole stupire lo spettatore proiettandolo in un contesto insolito per estraniarlo dal suo vissuto attuale e metterlo di fronte ad un passato che ha segnato la storia, un passato di cui si deve riconoscere la grandezza. Passato simbolo di grandezza e bellezza che entra in contrasto con questo presente decadente e distante: presente sempre più in declino.

Antico e contemporaneo entrano a far parte delle sue opere a volte non del tutto completate come a lasciare un qualcosa di sospeso pronto per essere ritoccato. Nelle tele emergono frammenti di passato, si combinano diversi elementi di vari materiali, come a suggerire che anche questi segni vivono di memoria. Il passato e il presente rivivono tra sculture e dipinti, o meglio convivono a cercare un’interazione di segni e simboli per riformulare un nuovo concetto di vissuto dove tutto si forma e trasforma nell’assolutezza di un tempo- “senza tempo” che lascia tracce.

Il Catalogo che accompagna la mostra presenta un saggio a cura di Sergio Risaliti.

Silvana LAZZARINO     Roma  luglio 2019

LUCA PIGNATELLI.

“La casa delle Muse”

a cura di Sergio Risaliti

 Villa La Versiliana, Viale Morini, 16- Marina di Pietrasanta (Lucca). Orario: tutti i giorni ore 17.30-23.30, fino a domenica 25 agosto 2019. Ingresso libero

Inaugurazione il 5 luglio 2019 ore 18.30 presso il Caffè della Versiliana

Per Info tel.: 0584-265757 http://, www.galleriapoggiali.com