Gli “Animali Fantastici” di Ettore Marinelli esposti alla Galleria art Gap in via S. Francesco Ripa (5 – 12 luglio)

di Carmen D’ANTONINO

       Animali Fantastici

di Ettore Marinelli

Ettore Marinelli è un giovane artista molisano che grazie alla sua abilità riesce a plasmare con maestria busti ed opere monumentali, alcuni dei quali ubicati in piazze, parchi ed aziende italiane ed estere.

Un artista che lavora febbrilmente, di getto e senza alcun ripensamento, creando opere originalissime. La tecnica prevalentemente usata è “a cera persa” laddove la cera lascia spazio nella fase finale della lavorazione alla calda ed immortale colata di bronzo. A partire dalla creazione del modello iniziale e applicando della cera morbida su dei fili di ottone, si  forma il calco in gesso per sciogliere le cere e procedere con la fusione, terminando con la cesellatura e la formazione della patina, fondamentale per dare l’impressione di antico all’opera.

Marinelli esprime il suo talento personale nel sagomare a mani nude e con tocchi veloci i prototipi in argilla modellando  la materia in forma classica.La mostra rappresenta una realtà onirica e trascendentale che va oltre ciò che l’osservatore è in grado di guardare. L’artista realizza una varietà di bronzi con diversi soggetti, dagli animali simbolici alla crocifissione  in una metamorfosi frutto di un groviglio di forme, delicate ed armoniose, che solo la “bellezza del bronzo” riesce a rendere appieno.

La sua è un’arte con un’essenza profonda che si avvicina molto a quella dei grandi Maestri del Movimento Futurista come Umberto Boccioni, Giacomo Balla e Alberto Giacometti, artisti che partendo da un dinamismo plastico approdano all’assoluta e completa abolizione della linea finita e dell’idea della statua chiusa con un’ espansione di quei volumi in ritmi avvolgenti centrifughi e centripeti.

E’ un’arte fatta di assemblaggio materico con un dinamismo avvolgente e strabiliante.

Guardando le sue opere non si fa altro che riuscire a percepire energia, movimento, tensione, come se l’artista fosse spinto da una forza che lo costringe all’azione, quasi incapace di rimanere fermo.

I suoi bronzi ben si adattano  ad un frase che scrisse Filippo Tommaso Marinetti ad Umberto Boccioni nel suo testo:

Ha un’anima avventurosa e inquieta di lottare, attratto di volta in volta dall’azione violenta e dal sogno”.

La sua produzione artistica è un viaggio immaginario nella Grecia ellenistica che affonda negli archetipi del bello,  fonte di ispirazione dei maggiori artisti contemporanei.

La scelta di raffigurare questi soggetti nasce dal suo amore verso l’antico e dal desiderio di sfida con il tempo che volge a suo piacimento l’essenza delle cose. I suoi animali incarnano il ritorno di un passato che è già presente e futuro; comuni animali resi preziosi ed immortalati dal bronzo come reperti e statue antiche restituite dagli abissi alla contemplazione dei viventi.

Carmen D’ANTONINO     Roma luglio 2019