La 64ma edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto. Si torna in presenza

di Claudio LISTANTI

 Spettacoli in presenza come augurio di rinascita per tutto il mondo dello spettacolo.

Partirà il prossimo 25 giugno la sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, una delle manifestazioni dell’estate culturale italiana tra le più importanti e conosciute al mondo.

Giancarlo Menotti

Ma l’edizione di quest’anno possiede una valenza speciale in quanto vuole essere una sorta di riavvicinamento allo spirito fondativo che Giancarlo Menotti, ideatore nel 1958 della manifestazione spoletina, volle dare alla sua creature.

La caratteristica principale del Festival dei Due Mondi era quella di trasformare la città in un palcoscenico ‘totale’ contenuto nella straordinaria cornice che offre la bellezza architettonica della splendida cittadina umbra. Questo ‘singolare’ palcoscenico ha ospitato, negli anni, rappresentazioni delle svariate forme d’arte che sono il frutto della creatività di tutti i protagonisti dello spettacolo. Nelle vie di Spoleto come nei meravigliosi teatri della città c’è stato uno straordinario connubio tra Musica, Teatro, Danza, Cinema e Arti Visive che hanno fatto di Spoleto uno dei centri indiscussi della Cultura mondiale.

Fig. 2 La direttrice artistica del Festival dei Due Mondi Monique Veaute © Magliocchetti

La direttrice artistica della manifestazione, Monique Veaute, firma per la prima volta il cartellone del prestigioso festival con l’obiettivo dichiarato di proporre una rassegna che rinnovi la gloriosa tradizione il cui spirito, purtroppo, è sembrato progressivamente sopirsi dopo la scomparsa del suo fondatore Giancarlo Menotti, con lo scopo di restituire al festival gli antichi splendori.

La sessantaquattresima edizione del Festival dei Due Mondi presenta, quindi, un programma ‘imponente’ che si sviluppa in più di tre settimane di appuntamenti che si articoleranno dal 25 giugno all’11 luglio come dimostrano i numeri sintetici di tutto il cartellone. Sono previsti 60 spettacoli, tutti in prima italiana, con più di 500 artisti provenienti da 13 paesi e rappresentati in 15 sedi diverse. Musica, Opera, Danza, Teatro, Arte saranno rappresentate dai migliori artisti e delle migliori compagnie internazionali.

Fig. 3 Il Concerto Finale in Piazza Duomo in una foto relativa alle passate edizioni del Festival dei Due Mondi

Gli appuntamenti copriranno l’intera giornata e coinvolgeranno il pubblico con una combinazione di generi e di forme che permette di soddisfare la sensibilità di ognuno degli spettatori. Saranno messi in evidenza i temi della contemporaneità non solo con gli spettacoli ma anche tramite incontri con gli artisti impegnati, approfondimenti, dibattiti utili a scoprire i diversi volti della nostra società e ricercare la soluzione per i grandi temi di oggi.  A tal proposito è importante il contributo della Rai che presenterà a Spoleto il primo Festival per il sociale, rivolto ad approfondire la sostenibilità ambientale ed economica senza dimenticare il ruolo delle donne ed i valori della memoria.

 

Fig. 4 Iván Fischer direttore della Budapest Festival Orchestra

Il programma può essere considerato come l’intento della costruzione di un ponte che colleghi passato e futuro ricordando grandi classici come Dante, Stravinskij, Strehler, Pina Bausch per comprendere come il loro insegnamento possa travalicare i secoli e proiettarsi al futuro. Il tutto tramite artisti di oggi che vanno da Iván Fisher ad Antonio Pappano, dalla Budapest Festival Orchestra all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da Mourad Merzouki ad Angelin Preljocaj, da Francesco Tristano a Brad Mehldau, da Flora Détraz a Jonas&Lander, da Liv Ferracchiati a Alan Lucien Øyen, dai contributi di Romeo Castellucci, Robert Lepage, Lucia Ronchetti, così come dalle residenze sperimentali a cura di La MaMa Spoleto Open o dell’Accademia Silvio d’Amico.

Da ricordare anche gli approfondimenti culturali proposti dalla Fondazione Carla Fendi ma anche i concerti da Casa Menotti e i numerosi appuntamenti collaterali; tutte finestre sul nostro tempo e sui meravigliosi luoghi della città. A Daniel Buren è stata affidata la realizzazione del Manifesto della 64° Edizione un elemento molto importante perché, da sempre, è l’elemento distintivo dei contenuti culturali.

Fig. 5 Daniel Buren. Manifesto della 64ma Edizione del Festival dei Due Mondi

Il festival che tornerà a dialogare, non solo con il territorio e le realtà che lo animano facendosene promotore, ma anche a stimolare il dialogo tra il pubblico e le persone, creando nuove occasioni di incontro, assume proprio quest’anno una valenza del tutto particolare. Segnerà, in un certo senso, il ritorno alla normalità e alla presenza del pubblico, elemento basilare dello spettacolo dal vivo, con l’auspicio che questa drammatica condizione socio-sanitaria possa era giunta al termine dei suoi effetti. Una ripartenza insomma che non sottovaluterà le disposizioni sanitarie vigenti nei giorni del festival proponendo in digitale gli spettacoli programmati che, eventualmente, non potranno andare in scena.

Esporre in dettaglio l’intero programma è praticamente impossibile ma, allo stesso tempo, vogliamo accennare, per ogni genere di spettacolo, ad alcuni appuntamenti che ci possono far comprendere la valenza di questo festival.

Per quanto riguarda la Musica, che da sempre è uno degli elementi costitutivi fondamentali dello Spoleto Festival, sono previsti 22 concerti. In questo ambito è da segnalare l’inizio della residenza quinquennale a Spoleto di due grandi istituzioni internazionali: la Budapest Festival Orchestra e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Fig. 6 Orchestra e Coro di Santa Cecilia con il direttore Antonio Pappano ©Fabio Lovino_Contrasto

All’orchestra ungherese che per la prima volta si esibisce a Spoleto, è affidato il concerto inaugurale di venerdì 25 giugno nello straordinario scenario di Piazza Duomo. Il suo direttore principale e fondatore Iván Fischer proporrà un repertorio interamente costituito da musica francese di inizio ’900: Darius Milhaud, Erik Satie e Maurice Ravel.

Massiccia è la presenza dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia impegnata in diversi appuntamenti di grande spessore. Domenica 27 giugno sempre a Piazza del Duomo un ricordo di Igor Stravinskij per i cinquanta anni dalla sua scomparsa. L’Orchestra e il Coro diretti da Pascal Rophé proporranno il grande capolavoro oratoriale Oedipus rex accanto al quale saranno inseriti i tre Nocturnes di Claude Debussy. Compagnia di canto di spessore con Allan Clayton Oedipus, Anna Caterina Antonacci Giocasta, Andrea Mastroni Creonte/Messagero, Mikhail Petrenko Tiresia e John Irvin Il Pastore. Voce recitante sarà Pauline Cheviller.

A Santa Cecilia è anche affidato il gran finale del concerto di chiusura dell’11 luglio. Sul podio Antonio Pappano con un programma che gli stessi organizzatori definiscono da mille e una notte. Infatti vogliono mettere in risalto la relazione tra Due Mondi, nello specifico Oriente e Occidente, assieme alle conseguenti ispirazioni e suggestioni proponendo la Sinfonia da L’Italiana in Algeri di Gioacchino Rossini e la suite sinfonica di Nikolaj Rimskij-Korsakov Sheherazade e, con il contributo del violinista Friedemann Eichhorn  1001 Nights in the Harem del compositore turco Fazıl Say.

Undici sono gli spettacoli previsti per la Danza, un genere che da sempre ha catalizzato la presenza, nelle vie e nei teatri di Spoleto, dei ‘ballettomani’ di tutto il mondo.

Fig. 7 Il balletto Folia del coreografo Mourad Merzouki © Gilles Aguilar

Per questa occasione una scelta di balletti rivolti alla contaminazione tra generi con spettacoli internazionali costruiti su linguaggi multipli.  Emblematico in tal senso è il promo spettacolo di danza previsto per i giorni 26 e 27 giugno presso il Teatro Romano. Si tratta di Folia un balletto del coreografo Mourad Merzouki dove la danza diventa un’arte a mosaico, con nuove sinergie che emergono dalle molteplici connivenze tra hip-hop e musica barocca, tra la tarantella italiana e l’elettronica, tra il balletto classico e i movimenti dei dervisci rotanti.

Al Teatro Nuovo il 9-11 luglio è previsto uno spettacolo molto atteso.  Le Lac des Cygnes con la realizzazione di uno dei coreografi più in vista di oggi: Angelin Preljocaj.  Per il coreografo francese di origine albanese si tratta di un ritorno, quello al balletto narrativo, nel quale ha dato spesso il meglio di sé e della sua arte. Questa volta sarà una rilettura di uno dei capolavori musicali di Čajkovskij al quale saranno affiancati arrangiamenti contemporanei.

Fig. 8 Alan Lucien Øyen. The American Moth © Ólafur Jónsson

Ricca è anche la sezione Teatro per la quale sono previsti 19 spettacoli. In questa parte del programma il Festival volge lo sguardo alle nuove generazioni orientandosi su più fronti, la scena internazionale e le promesse del teatro italiano e locale. Dalla Norvegia arriverà il coreografo e regista Alan Lucien Øyen, tra le voci più interessanti del teatro contemporaneo, per presentare il 2-4 luglio al Teatro Nuovo, The American Moth, una performance che unisce narrazione, danza e teatro sul tema della rete, coniugando la tecnica di differenti discipline artistiche, compresa quella cinematografica, prevedendo anche la partecipazione dell’attrice Liv Ullmann.

Fig. 9 Il regista Leonardo Lidi © Luigi de Palma
Fig. 10 Liv Ferracchiati. Platonov © Luca del Pia

Il 26-27 giugno, a San Simone, è la volta del teatro italiano con il regista Leonardo Lidi che, in prima assoluta, metterà in scena uno dei testi più famosi del teatro europeo La signorina Giulia di August Strindberg in prima assoluta. Il 9-11 luglio all’Auditorium della Stella un lavoro del regista umbro Liv Ferracchiati, La tragedia è finita, Platonov, spettacolo in collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria. Per Ferracchiati sarà un modo di confrontarsi direttamente con il protagonista del dramma di Cechov, Platonov.

La nostra presentazione è del tutto sintetica. Consigliamo a tutti coloro che volessero approfondire tutti i diversi e stimolanti contenuti del Festival dei Due Mondi 2021, di connettersi con il sito del festival www.festivaldispoleto.com

Claudio LISTANTI   Roma 25 Aprile 2021