Jeff Koons a Firenze; breve cronaca di una conferenza stampa

di Alice GIANNONE

Lo scorso 30 settembre 2021, si è tenuta al cinema Odeon di Firenze la conferenza stampa sulla nuova mostra di Palazzo Strozzi intitolata “Shine” dell’artista Jeff Koons, nella quale ha cercato di trasmettere le basi fondanti del suo pensiero e di spiegare come sia giunto agli esiti che conosciamo.

Koons, attualmente ritenuto tra i più rinomati ed influenti nell’ambito dell’arte contemporanea, ha spiegato che essendosi avvicinato all’arte, e dopo aver seguito studi in diverse accademie, poté scoprire i nessi tra i numerosi artisti, seppur di epoche diverse, dunque con l’umanità stessa. Le sue opere rappresentano un tramite per cercare qualcosa fuori di sé, seguendo un processo che gli concede di arrivare all’accettazione di sé e degli altri, di giungere ad una vita più significativa. Il suo è un concetto quasi epicureo nell’approccio dell’arte, quando le opere suscitano quasi la volontà di un abbraccio piacevole che unisce gli spettatori tra loro. Koons stesso sottolinea l’importanza della democraticità dell’arte e di come debba essere alla portata di tutti, in quanto capace di generare un sentimento tra i più importanti, ovvero l’amore nei confronti di tutto ciò che ci circonda. Grazie all’arte per lui si giunge a questa illuminazione interiore e a questo ideale le sue opere alludono.

Come possiamo capire dal titolo stesso della mostra, Shine, le sue opere d’arte illuminano in tutti i sensi, sia da un punto di vista materico, utilizzando l’acciaio inossidabile e particolari verniciature, sia da un punto di vista concettuale empirico. Koons difatti afferma di voler sottolineare soprattutto il contrasto tra l’essere e l’apparire e che, proprio quel rifrangere se stesso, debba suscitare nell’osservatore un processo di autoriflessione non solo visivamente tangibile ma, anche e soprattutto, intangibile sul piano mentale e spirituale.

Questo è quanto è espresso nell’ estetica stessa delle sue opere, che già a un primo impatto  esprimono un aspetto etereo e leggero grazie alla superfice specchiante mentre invece la loro essenza materica, ovvero l’acciaio, è estremamente pesante e statica. Così ad esempio nel Ballon Dog,  un’ opera che riesce a trasferire lo stupore che suscita normalmente nel bambino; oppure nelle Gazing Ball dove sfere di vetro blu soffiato applicate a diverse opere d’arte, fondono il riflesso dello spettatore con il loro, permettendogli di viaggiare nel tempo. L’artista pone anche l’accento sulla profonda rivisitazione di alcune forme antiche come la “Metallic Venus” che fa riferimento alla “Venere Callipigia” ma anche alla reinterpretazione di famose statuette e simboli primitivi, che vogliono proprio far riflettere sul loro ruolo nel tempo e riattualizzarlo mostrando come la bellezza possa essere tale seppur astratta.

Alice GIANNONE  Firenze 10 ottobre 2021