Il Rosa di Ria Lussi alla Galleria Maja Arte Contemporanea di Roma nell’esposizione “Chi ha paura del Rosa?”

di Silvana LAZZARINO

L’artista Ria Lussi affronta la spinosa questione della parità di genere nel mondo dell’arte. La mostra inaugurata giovedì 30 settembre resterà aperta fino al 13 novembre 2021

Figura poliedrica del panorama artistico contemporaneo internazionale Ria Lussi definisce attraverso le sue opere, immagini che restituiscono il vissuto tra passato e presente toccando tematiche legate all’esistenza, con attenzione a quegli stati d’animo che appartengono a ciascun individuo e al suo sentire. Con originalità e forza creativa esplora le diverse espressioni artistiche: dalla scultura alla pittura, dalla fotografia al video con cui aggancia il passato al presente, guardando ai modi e comportamenti dell’individuo entro la sua duplice natura di essere razionale e irrazionale, logico e istintivo, portato sia al bene, sia al male.

Nata a Milano nel 1961, al suo iniziale interesse per gli studi legati alla traduzione a Trieste e Parigi affianca quello per la pittura frequentando l’Ateliers Beaux-Arts di Montparnasse a Parigi e per il visual design all͛’I.S.I.A. di Urbino; e ancora la passione per la fotografia che approfondisce sotto la guida di Studio Azzurro a Milano e del cinema con Vittorio Storaro e Italo Moscati a Roma. Ha realizzato anche diversi video e spot collaborando con registi quali Taviani, Wertmuller e Fertig, ma anche installazioni all’aperto tenendo sempre al centro della sua creazione l’importanza della luce e del colore da cui affiora energia e movimento.

Sono le emozioni che definiscono pensieri, scelte e azioni e che non sempre è facile manifestare e esprimere a trovare uno spazio privilegiato nei lavori dell’artista mettendo in luce come esse rappresentino la bussola del cammino dell’uomo nel suo essere forte e fragile, ora mostrando sicurezza e indecisione, ora determinazione e paura. Guardando al mito, alla storia e letteratura fiabesca i l’artista dona respiro a stati d’animo grazie a lampadine lungo telai elettrificati, busti di vetro, perimetri con neon che simboleggiano la fragilità.

Accanto al motivo della fragilità quale caratteristica intrinsecamente umana, che analizza attraverso opere realizzate con materiali fragili, ma anche resistenti e luminosi, è quello dei vizi e del male opposti al bene. Ai vizi quali inerzia e bestialità cui si contrappone la conoscenza e il sapere ha dedicato nel 2018 la residenza d’artista “#iosonogiordanobruno” presso il Macro Asilo a Roma, mentre il motivo della nascita vista quale nuovo inizio è stato affrontato in particolare con il progetto “Mitochondria” presso la Casa natale di Raffaello ad Urbino nel 2016.

Ria Lussi al Maro Asilo (2018)

Le emozioni vengono da lei reinterpretate attraverso queste modalità in cui i materiali si lasciano esplorare a suggerire la dilatazione della stessa emozione nel tempo. Tra le tematiche trattate nelle sue opere Ria Lussi si è confrontata con un argomento piuttosto spinoso quale quello della parità di genere nel mondo dell’arte contemporanea che presenta nella mostra “Ria Lussi. Chi ha paura del Rosa?” presso la galleria Maja Arte Contemporanea (via di Monserrato 30) dove resterà aperta fino al 13 novembre 2021.

Trattando questa tematica con leggerezza e ironia, unitamente ad una certa volontà provocatoria, Ria Lussi presenta, su invito di Daina Maja Titonel– a chiusura di un ciclo espositivo durato due anni dedicato alle artiste-, un nuovo ciclo di opere pittoriche dove spiccano autoritratti in acrilico in formato tondo ironici – e dove gli aggettivi attribuiti di volta in volta alla diversa “Rosa”, suggeriscono una chiave di lettura delle candide e metamorfiche figure che emergono da una ricercata variazione sul colore.

Ria Lussi, La rosa presuntuosa

Sono esposti accanto ai ritratti anche il busto di Leonardo da Vinci in cristallo di Murano (2016), tre Rosari (2016) in vetro soffiato dal Maestro vetraio Silvano Signoretto, e uno struggente “volto” di Irene (2014), unica imperatrice nei quindici secoli di storia dell’Impero romano d’Oriente e d’Occidente. Donna tenace, spietata e dalla spiccata capacità diplomatica, affatto inferiore alle controparti maschili, Irene viene ricordata in particolare per aver sconfitto l’iconoclastia riportando la Chiesa d’Oriente in comunione con tutte le altre.

Il divario di genere in ambito artistico è stato anche avvalorato da una ricerca documentata e svolta dalla gallerista che, anche in virtù della sua formazione matematica, ha comparato numeri e presenze in percentuale, per approfondire l’attuale portata della disparità. A riguardo per citare alcuni dati recenti fra il 2008 e i primi mesi del 2019 si sono spesi oltre $ 196,6 miliardi in arte e soltanto il 2% circa di questi sono stati destinati ai lavori delle artiste ($ 4 miliardi per quasi 6.000 artiste). Dato ancora più significativo se confrontato – nello stesso arco temporale – con i $ 4,8 miliardi registrati alle aste per le sole opere di Pablo Picasso. Al fine di promuovere una presa di consapevolezza sempre più forte sulla necessitò di porre le artiste alla stessa stregua dei loro colleghi uomini, la Galleria presenta all’interno del proprio sito un’area dedicata interamente a questo tema e che vanta come nome, proprio il titolo della mostra.

Il catalogo che accompagna l’esposizione presenta contributi critici di Umberto Palestini, Gloria Fossi e una nota botanica sulla rosa di Roberto Valenti.

Tra le esposizioni di Ria Lussi, accanto a quelle prima citate, ricordiamo: “Guerrieri di Luce”, Galleria Blanchaert, Milano (2012); “Imperatori di luce” del 2014 allestita in diverse sedi tra Genova (Villa del Principe) Spoleto (Palazzo Collicola) Roma (Galleria Doria Pamphilj) Milano (Villa Necchi Campiglio), “Lussi di Penelope”, Milano, Biblioteca del Daverio (2015) e la più recente “Allegoria”, Mucciaccia Contemporary Art Gallery, Roma (2020).

Silvana LAZZARINO  Roma 3 ottobre 2021

Ria Lussi. Chi ha paura del Rosa?

Maja Arte Contemporanea. Via di Monserrato 30 –  Roma. Orario: martedì – venerdì, ore 15.30 – 19.30; sabato, ore 11 – 13 e 15 – 19; lunedì chiuso, altri orari su appuntamento; aperta fino al 13 novembre 2021

Info: +39 06 6880 4621;  +39 338 5005 483; mail: info@majartecontemporanea.com

Sito: www.majartecontemporanea.com