Il «paradigma Pasolini». Un anno di arte e cultura nel nome di PPP.

di Giulio de MARTINO

Ricominciamo dal «paradigma Pasolini». Un anno di arte e cultura nel nome di PPP.

Nell’anno centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) Roma Culture – l’Assessorato alla cultura di Roma Capitale guidato da Miguel Gotor – rilancia su tutto il territorio metropolitano di Roma il «paradigma Pasolini» con il nome di “PPP 100”. 

Si tratta di un progetto che – in quello che sarà un anno di corale rievocazione pasoliniana – si propone di investire con contenuti, immagini, spettacoli tutti gli ambiti della vita cittadina attingendo alla ricchezza cognitiva, artistica e culturale di Pasolini e alla sua forte tensione esistenziale e politica.

 

Fig. 1 Esfahan – Moscha del Venerdì – Pasolini, alla cinepresa (1973)

Pasolini è stato conosciuto, a livello della cultura di massa, soprattutto come «personaggio» per la sua scomoda – pugnace e controversa – vicenda biografica e intellettuale conclusa da una tragica morte. In realtà, soltanto un ristretto numero di studiosi ha approfondito il suo pensiero e la sua vastissima produzione letteraria, saggistica, cinematografica e teatrale. Una produzione che oggi è raccolta – dal punto di vista testuale – nell’edizione dei Meridiani Mondadori delle Opere complete (1998-2003).

“PPP 100” prevede un convegno internazionale, in prima sessione dall’8 giugno 2022 presso la Sapienza Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, sul tema: “Lingua e linguaggi di Pasolini”. Si cercherà di raggiungere quello che è stato il punto archimedico del «paradigma Pasolini»: lo stare dentro e fuori la lingua italiana, tagliandola continuamente con altri «linguaggi» e con altre «lingue» in un processo ininterrotto di equilibrio e squilibrio.

Fig. 2 Pier Paolo Pasolini a Bologna con amici (1937)

La seconda sessione del convegno si volgerà il 6 novembre 2022 – alla Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale, in Via Francesco Crispi, 24. Sarà intitolata: “Nel volto di Pasolini. Fra pittura, letteratura e cinema”. Qui si cercherà di indagare la divergente tensione intellettuale di Pasolini, dislocata fra scrittura e rappresentazione visiva, con lingue e linguaggi che attraversavano il mutamento culturale e antropologico della società italiana sgretolata e riaggregata, fra industrializzazione e post-industrializzazione.

Fig. 3 Esfahan, Moscha del Venerdì, Pier Paolo Pasolini sul set del film “Il fiore delle Mille e una notte” (1973).
Fig. 4 Pier Paolo Pasolini, Ritratto di Roberto Longhi, 1975, pennello e inchiostro su carta, © Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze

Sul piano storico-culturale l’opera di Pasolini consente oggi di ritrovare lo standard cognitivo di cui sono state portatrici le grandi figure della cultura italiana del secondo ‘900: Montale, Calvino, Moravia, Sciascia, Eco, insieme ai grandi artisti del cinema, del teatro e della pittura degli anni ’50-‘80. Pasolini è esempio tra i più grandi di un’intellettualità appartenente integralmente alle dinamiche del ‘900, ma che oggi è ancora fruibile e assimilabile se ci si colloca in posizione di asimmetria – ma non di divergenza, come fantasticano alcuni – rispetto alle forme della cultura post-moderna.

Nel «paradigma Pasolini», nel suo poli-linguismo strutturale, si possono trovare le ragioni della sua radicale inattualità.

Sul piano cognitivo la mente di Pasolini ha rappresentato la vulcanica eruzione di modelli e creazioni, coagulatisi all’interno di un’ampia e approfondita formazione umanistica, artistica e antropologica vissuta e ambientata nell’epoca di transizione successiva alla Seconda guerra mondiale, in Europa, in Africa, in Medio Oriente.

Fig. 5. Pier Paolo Pasolini, Autoritratto, 1965, pastelli su carta, mm 326×244,
© Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze

Ecco allora che la disseminazione del “PPP 100” si trova ad inseguire – quasi fossero l’opera di personalità differenti – le diramazioni di un’unica intuizione culturale, esistenziale e civile quale fu quella incarnata da Pasolini.

Per ciò che attiene ai romanzi, ai racconti e alle poesie c’è la ricostruzione proposta dalle “Biblioteche di Roma” con l’ALFABETO PASOLINI. Si tratta di un ciclo di incontri in presenza e online – organizzati dal Sistema Biblioteche Centri Culturali in collaborazione con l’Associazione Culturale Doppiozero – con scrittori e critici, in cui si cercherà di esplorare la scrittura pasoliniana trasponendola didatticamente in una costellazione di parole chiave: Amici, Arte, Cinema, Corsaro, Critica, Friuli, Grecia, Manierismo, Transfigurazione, Omosessualità, Padre/Madre, Periferie/Mondo, Petrolio, Poesia, Politica, Roma, Romanzi, Sacro, Teatro, Televisione.

Ognuna di queste «key-word» sarà analizzata da autori come: Marco Belpoliti, Filippo La Porta, Cristina Battocletti, Stefano Casi, Walter Siti, Stefania Parigi, Emanuele Trevi, Roberto Galaverni, Andrea Cortellessa, Marco Antonio Bazzocchi, Stefano Chiodi, Chiara Valerio, Alessandro Banda, Sandra Petrignani, Massimo Fusillo, Alfonso Berardinelli, Antonio Tricomi, Dacia Maraini, Igiaba Scego, Walter Veltroni.

Fig. 6 Pier Paolo Pasolini, Ragazzo che suona il mandolino, 1967, gessetti colorati e tempera su carta bruna incollata su cartone, © Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze

La lingua visuale di Pasolini, quella con cui cercò di lambire i bordi dell’incipiente galassia postmoderna, sarà rivisitata alla CASA DEL CINEMA – in Largo Marcello Mastroianni, 1 – dal 15 marzo al 15 aprile 2022 – con l’iniziativa: Gli Orienti di Pier Paolo Pasolini. Il fiore delle mille e una notte. È il reportage fotografico di Roberto Villa sul set di uno dei più popolari film di Pasolini, a cura della Casa del Cinema di Roma e di NFC Edizioni.

Fig. 7 Pier Paolo Pasolini, Narciso, 1947, tempera e pastelli su carta bruna,
© Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze

Un ulteriore approfondimento sul paradigma cognitivo/visuale di Pasolini sarà sviluppato dalla GALLERIA D’ARTE MODERNA – Via Francesco Crispi, 24 – dal 14 ottobre 2022 al 16 aprile 2023. Si chiamerà: Pasolini pittore. Si vedranno duecento opere circa, provenienti per la maggior parte dal Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, depositario della più importante raccolta di opere dello scrittore e regista.

Una sorta di sintesi dell’epistemologia del meticciato pasoliniano, sarà proposta a cura dell’Azienda Speciale Palaexpo, delle Gallerie Nazionali di Arte Antica e del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo – dal 18 ottobre 2022 al 22 gennaio 2023 con la mostra: Pier Paolo Pasolini. TUTTO È SANTO, incrociando diverse lingue e diverse discipline, media, opere originali e documenti d’archivio.

Fig. 8 Paul Ronald, Foto di scena da La ricotta (1963) © Collezione Maraldi
Fig. 9 Dacia Maraini, autrice di “Caro Pier Paolo”, Neri Pozza editore, 2022

Pasolini documentarista e sceneggiatore sarà possibile rivederlo e ripensarlo alla CASA DEL CINEMA dal 9 al 13 marzo 2022 con la rassegna Pasolini EXTRA. Vi saranno proiezioni di film e di altri materiali video a cui si affiancheranno a dibattiti, incontri con personalità del mondo del cinema e a presentazioni editoriali. Organizzano la Casa del Cinema e CSC – Cineteca Nazionale.

Infine, al TEATRO INDIA – Lungotevere Vittorio Gassman, 1, a cura del Teatro di Roma, Teatro Nazionale con l’Accademia “Silvio d’Amico” – dal 31 maggio al 3 giugno 2022 vi sarà un Omaggio a Pasolini a cura di Giorgio Barberio Corsetti con le allieve e gli allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”.

Fig. 10 La locandina del film, Il giovane corsaro. Pasolini da Bologna, di Emilio Marrese.

In realtà iniziative dedicate a Pasolini, al suo cinema, al suo ruolo civile e culturale ecc. saranno in campo per tutto il 2022. Saranno molte di più di quelle presentate alla Casa del cinema il 2 marzo scorso. Si agirà per radio, in tv, al cinema, ad opera di intellettuali, associazioni e archivi. Vi si potrà leggere l’intento convergente di trasmettere alle generazioni che non hanno vissuto Pasolini come loro contemporaneo, le coordinate di un’estetica e di una poetica di transizione.

Le opere di Pasolini sono state storicizzate e filologicamente sistemate, ma non sono morte e possono oggi contribuire a stimolare il cambiamento di una «identità culturale» italiana che è rimasta, negli ultimi trent’anni, praticamente immobile.

Giulio de MARTINO  Roma 6 Marzo 2022

Riferimenti

Pier Paolo Pasolini, Una vita futura, a. c. dell’Associazione Fondo Pasolini, Milano, Garzanti, 1985.

Pier Paolo Pasolini, Petrolio, Torino, Einaudi, 1992.

Roma Capitale, Azienda PalaExpo, Pasolini Roma, 2014.