Il Dossale con Madonna col Bambino in trono e santi di Palazzuolo sul Senio (FI); dopo il restauro si conferma opera da attribuire a Bastano Mainardi

di Roberto CIABATTINI

Il prossimo sabato 19 Giugno 2021 alle ore 10 verrà presentato  nella Chiesa di Santo Stefano a Palazzuolo sul Senio (FI) il dossale raffigurante Madonna col Bambino in trono tra i santi Benedetto, Michele Arcangelo, Cassiano, Zanobi, Andrea e Domenico.

Restaurata in modo esemplare dalla Dott.ssa Luisa Landi, a cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, la tavola, da attribuire a Bastiano Mainardi (San Gimignano 1466- Firenze, 1513)  e datata 1511, venne eseguita per la Pieve di San Giovanni Decollato della vicina Misileo (Tav.1).

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L’importantissimo lavoro è passato, come capita non di rado, attraverso numerose vicende attributive. Ascritto giustamente in passato a Bastiano Mainardi da Lisa Venturini [1], grande studiosa, scomparsa prematuramente (alla quale ho dedicato una mia recente monografia sul Maestro del Tondo Borghese) in seguito Matilde Simari l’attribuiva invece alla mano del Maestro di Marradi [2], seguita poi anche da Livietta Galeotti Pedulli ( Cfr., la sua monografia dal titolo Alla scoperta del Maestro di Marradi, Edizioni Polistampa, Firenze, 2009).

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Il restauro consente ora di tornare alla primitiva attribuzione, individuando la mano di Mainardi nella realizzazione del dossale di Palazzuolo sul Senio che possiamo includere nella produzione quasi seriale dell’artista di San Gimignano a fianco di altre Madonne col Bambino in trono e santi  eseguite dopo il 1500 fino al 1513 anno della sua morte. Tale produzione la possiamo far risalire alla tavola del Museo Civico di San Gimignano raffigurante la Madonna col Bambino in trono tra i santi Girolamo e Benedetto Tolomei, del 1502, proveniente dalla sacrestia della chiesa di S. Maria Assunta a Barbiano, in località Monteoliveto Minore (Tav.2) .

Degli stessi anni è la tavola con la Madonna col Bambino in trono tra i santi Girolamo e Antonio Abate (ubicazione ignota) già Sotheby’s Milano, 20 Novembre 2007, lot. 16 (Tav. 3) [3]

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Come pure la grande pala del Museo d’Arte Sacra dell’Oratorio del Crocifisso di Figline e Incisa Valdarno (Firenze) con la Madonna col Bambino in trono tra i santi Domenico, Lorenzo, Giovanni Battista e Lucia, databile tra il 1506 e il 1507 (Tav. 4) [4]

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Mentre sono datate sotto il gradino del trono della Madonna due pale: una a Palermo, nella collezione Chiaramonte Bordonaro, con la Madonna col Bambino in trono tra i santi Francesco e Paolo del 1506 (Tav. 5) [5] e l’altra a Indianapolis, nel Museum of Art, The Science of Art, con la Madonna col Bambino in trono tra i santi Nicola e Margherita d’Antiochia, del 1507 [6] (Tav. 6).

Dopo la morte nel 1494 di Domenico Ghirlandaio, la sua bottega fu gestita dai fratelli Davide e Benedetto. Nello stesso anno  il 16 Giugno, Bastiano Mainardi sposava la sorella di Domenico, Alessandra Bigordi, dalla quale avrà in seguito cinque figli due maschi, Domenico, nel 1499, Niccolò nel 1500, tre femmine Maria, Dianora e Tommasa, queste due ultime moriranno di peste a Firenze insieme al padre nel 1513 [7].

La bottega di Domenico Ghirlandaio dopo la sua morte, fu quindi gestita dal fratello Davide, coadiuvato da Bastiano Manardi il quale si era già reso in precedenza disponibile e capace agli occhi di Domenico nella stessa San Gimignano nel cantiere del Duomo nella decorazione della Cappella di Santa Fina e poi a Firenze nel cantiere dell’abside della Basilica di Santa Maria Novella negli affreschi della Cappella Tornabuoni, dove erano confluiti altri strepitosi artisti come Francesco Granacci [8], Michelangelo Buonarroti, il Maestro di Marradi [9] e il Maestro del Tondo Borghese [10].

Con Davide Ghirlandaio il Mainardi eseguirà molti lavori che porteranno nuovo lustro alla bottega del Ghirlandaio, in gran parte tratte da cartoni o spolveri dello stesso Domenico di sue composizioni precedenti, che consentiranno loro di ottenere altre committenze. In particolare, per una di  queste, e precisamente per la famiglia Taddei,  la bottega di Davide eseguì, nella Basilica di San Lorenzo a Firenze, una importante tavola raffigurante San Antonio Abate in trono con ai lati san Leonardo e san Giuliano ospetaliere, comprensiva della predella con scene della vita dei tre santi, attribuita in precedenza alla Scuola  del Ghirlandaio [11]. Dopo il suo recente restauro  Nicoletta Pons ha proposto l’attribuzione al Maestro del Tondo Borghese (Tav. 7).

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Ancora a Davide Ghirlandaio spetta la tavola del Philadelphia Museum of Art raffigurante la Madonna col Bambino in trono tra i santi Apollonia e Sebastiano, acquistata nel 1917 da John G. Johnson (Tav. 8).

fig 8

Il dossale di Palazzuolo sul Senio porta la data 1511, la stessa data della pala di Sant’Angelo a Legnaia eseguita dal Maestro del Tondo Borghese, con la Madonna col Bambino in trono tra i santi Agostino e Girolamo (Tav. 9) [12].

fig 9

Roberto CIABATTINI  Firenze 30 maggio 2021

NOTE

[1] L. Venturini, Il maestro del 1506: la tarda attività di Bastiano Mainardi, in Studi di storia dell’arte, 1994-95, nn. 5-6, pp. 123-183
2 M. M..Simari, Per il Maestro di Marradi e per il Maestro di Serumido: due inediti, in “Antichità Viva”, Edam Firenze, anno XXXI, n. 3, 1992, pp. 5- 14.
3 R.Ciabattini, Maestro del Tondo Borghese (attivo a Firenze tra XV e XVI secolo), Firenze, Giugno 2016, N. 87, p. 131.
4 C. Caneva, in Il Museo di Arte Sacra a Incisa in Val d’Arno, Firenze, 2000; R.Ciabattini, Maestro del cit., 2016, p.130, n. 86.
5 R.Ciabattini, Maestro del cit., 2016, p.128, n. 84.
6 R.Ciabattini, Maestro del cit., 2016, p.129, n. 85.
7  V.Sapienza, Bastiano Mainardi, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 67, 2006
8 C.Von Holst, Francesco Granacci, München, 1974.
9 L.Galeotti Pedulli, Alla scoperta del Maestro di Marradi, Livietta Galeotti Pedulli (Ed), Edizioni Polistampa, Firenze, 2009.
10 R.Ciabattini, Maestro del Tondo Borghese (attivo a Firenze tra XV e XVI secolo), Firenze, Giugno 2016.
11 San Lorenzo. La basilica. Le Sacrestie. Le Cappelle. La Biblioteca a cura di Umberto Baldini e Bruno Nardini, Firenze, 1984, pp. 164-165.
12 R.Ciabattini, Maestro del cit., 2016, p.132, N.88.