“Emozioni tattili” a Palazzo Barberini. Presentato il modello tattile di “Giuditta e Oloferne” del Caravaggio

di Nica FIORI & Francesca LICORDARI

Vedere l’arte con le mani è possibile.

Anche chi non ha la fortuna di poter guardare con i propri occhi un dipinto o una scultura può comprenderne la forma e il significato attraverso le riproduzioni tattili, che negli ultimi anni hanno raggiunto, grazie alle moderne tecnologie, livelli abbastanza corrispondenti al vero.

Sempre più musei, in effetti, si stanno dotando di percorsi alternativi per le persone con disabilità visiva. È questo il caso delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, dove mercoledì 1° giugno 2022 è stato presentato a Palazzo Barberini il progetto “Emozioni tattili: Giuditta e Oloferne del Caravaggio, i polpastrelli raccontano”, sostenuto dalla Fondazione Roma, ideato dall’Associazione di Volontariato Museum – ODV, che ha contributo con una quota di finanziamento, e con il riconoscimento dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Modello tattile di Giuditta e Oloferne

Subito dopo la presentazione è stato installato un modello tattile in 3D del celebre capolavoro di Caravaggio (del 1600 circa), realizzato dallo studio di architettura Architalab di Roma e testato da Rosella Frittelli, in rappresentanza dell’UICI, posizionato correttamente nella stessa sala in cui l’opera è conservata, perché i ciechi hanno il diritto di vedere l’arte nelle stesse sale in cui lo fanno le persone normodotate e non devono essere ghettizzati, come purtroppo ancora troppo spesso accade, in ambienti isolati.

Il modello tattile di Giuditta e Oloferne accanto all’originale di Caravaggio

Del resto stare insieme agli altri è una forma di inclusione e uno scambio reciproco di emozioni.

Fino a qualche decennio fa, quando si parlava di accessibilità ai musei, si intendeva soltanto l’abbattimento delle barriere architettoniche fisiche che impedivano la deambulazione (con la legge 28 febbraio 1986, n. 41 tutti gli enti pubblici si sono dovuti dotare di uno specifico piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche), senza tener conto che ci sono anche barriere culturali e sensoriali, legate alla mancanza di uno o più sensi. Tali barriere non dovrebbero esistere, perché tutti hanno diritto alla cultura e, quindi, bisogna rendere accessibili ai disabili di ogni tipo quei luoghi deputati alla conoscenza del patrimonio artistico, quali i musei e le aree archeologiche. D’altronde per il Codice dei Beni Culturali (D. Lgs. 42/2004) la fruizione pubblica, e di conseguenza l’accessibilità anche da parte delle persone diversamente abili, sono lo scopo primario della fruizione e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico.

Inaugurazione del Progetto Emozioni tattili a Palazzo Barberini

Alla presentazione di Palazzo Barberini, introdotta dalla direttrice delle Gallerie Nazionali di Arte Antica Flaminia Gennari Santori, hanno partecipato alcuni ciechi, che hanno esplorato il nuovo modello, manifestando le loro impressioni.

Lucilla d’Antilio

Abbiamo avuto modo di sentire la descrizione di Lucilla D’Antilio, che, dopo essere diventata cieca in età adulta, ha scoperto l’arte della scultura grazie alle visite tattili, che le hanno consentito di toccare gli oggetti tridimensionali e che l’hanno affascinata a tal punto da diventare lei stessa scultrice, sotto la guida del grande Alessandro Kokocinski (1948-2017).

Ci è sembrata positivamente colpita dalla scena del dipinto di Caravaggio, che non aveva mai visto sui libri quando ancora era in grado di vedere (mentre conosceva altre opere del Merisi). In particolare è rimasta impressionata dal taglio della gola di Oloferne da parte di Giuditta, che ha definito “di una forza artistica sorprendente”.

Parlando di sé stessa, la D’Antilio ha dichiarato:

Noi possiamo fare le stesse cose dei vedenti, perché le mani hanno una sapienza straordinaria. A me rimane il ricordo visivo di quello che ho toccato e, quando lavoro, ho un’immagine mentale di ciò che voglio fare”.
Esplorazione aptica

Ma anche chi è cieco dalla nascita riesce a memorizzare le sensazioni tattili e, quindi, a ricordare nel tempo quello che ha sentito con i polpastrelli e le emozioni provate. Trattandosi di un’opera complessa, come nel caso del capolavoro caravaggesco, è però opportuno che ci sia un’adeguata esplorazione aptica (ovvero attraverso il tatto), guidata da un esperto opportunamente formato.

Il modello 3D di un’opera pittorica, che per natura è bidimensionale, permette di “tradurre” in tre dimensioni, cioè in rilievo, l’immagine artistica. La tavola tattile di Giuditta e Oloferne, di cm 66×66, lavorata con un programma Blender con il modulo Scullpt di scultura 3D, è una restituzione tridimensionale dell’opera, sia pure di dimensioni differenti (la tela originale misura cm 145×195), ottenuta a partire da una foto.

Le informazioni iconografiche precise dei diversi elementi e personaggi che animano la composizione sono rese attraverso diverse profondità.

La spiegazione è fruibile mediante due QR code che rimandano ad altrettanti contenuti audio: il primo consiste in una spiegazione del dipinto su testi forniti da Yuri Primarosa, storico dell’arte e curatore delle Gallerie Nazionali, mentre il secondo è una drammatizzazione dell’evento realizzato dagli attori Lucia Bianchi, Stefano Pavone, Devis Tagliaferro e Mimmo Valente. Inoltre spiegazioni più dettagliate sono fornite da 5 testi in braille donati dall’Istituto per ciechi Sant’Alessio di Roma.

Per comprendere un’opera così complessa, sono state realizzate con la tecnica Minolta, in aggiunta, quattro riproduzioni in bianco e nero, raffiguranti le prime tre un dettaglio del dipinto (l’ancella sulla destra, il drappo rosso in alto, la scena centrale con Giuditta che uccide Oloferne) e la quarta il dipinto nel suo aspetto complessivo. La tecnica impiegata è basata sul principio della stampa a microcapsule, cellule termosensibili depositate sul foglio di carta che si gonfiano ed “esplodono” con il calore generato da uno speciale fornetto a infrarossi.

Quattro riproduzioni con tecnica Minolta
Esplorazione aptica

Sulla base delle esperienze e dei collaudi fatti da persone con disabilità visiva, si può affermare che il rilievo ottenuto in questo modo risulta al tatto poco pronunciato e a questo bisogna aggiungere la scarsa resistenza dei tratti, che, spesso, dopo un uso nemmeno eccessivamente prolungato, tendono a rovinarsi o a perdersi completamente. Proprio in una delle riproduzioni esposte la didascalia in braille ha manifestato delle difficoltà da questo punto di vista. Comunque la tavola sarà ristampata per renderla leggibile. Il vantaggio di questa tecnica è la facilità di riprodurre a basso costo le tavole, ma ovviamente manca l’effetto realistico del 3D.

Anche il cavalletto su cui esse sono state poste non ci è sembrato molto pratico, perché sistemato a un’altezza non ottimale e soprattutto non concepito appositamente per la lettura, ma anche questo può essere eventualmente sostituito.

Esplorazione aptica 2

La posizione del rilievo 3D è invece ottima: si tratta di un’opera molto apprezzabile al tatto, realizzata in modo che possa durare nel tempo, che va a incrementare gli ausili per non vedenti della Galleria. Ricordiamo che nel 2015 è stato realizzato dal Museo Anteros di Bologna il bassorilievo tattile in vetroresina (dimensioni cm 70×50) della Fornarina di Raffaello.

Con il progetto Emozioni tattili l’Associazione Museum prosegue il suo operato nel percorso della “fruizione del patrimonio artistico” a tutte le utenze nelle istituzioni museali della città di Roma. Si ricordano, tra le altre realizzazioni, i plastici del Campidoglio e le riproduzioni della Galleria Lapidaria e del Palazzo Nuovo nei Musei Capitolini e i due modelli tattili del Sarcofago degli Sposi, presentati recentemente nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.

Nica FIORI & Francesca LICORDARI  Roma 5 Giugno 2022

Gallerie Nazionali di Arte Antica. Palazzo Barberini. Via delle Quattro Fontane, 13

Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18. Ingresso gratuito per il disabile e l’accompagnatore. Per info: www.barberinicorsini.org; gan-aar.comunicazione@beniculturali.it