E’ di Giorgione il disegno nella Divina Commedia pubblicata a Venezia nel 1497? La scoperta di Jaynie Anderson

di Roberto SGARBOSSA

Nel Burlington Magazine di marzo 2019 è apparso un articolo che ci farà ancora riflettere su uno dei più grandi maestri della pittura italiana: Giorgione da Castelfranco.

Le notizie e i documenti riguardanti Giorgione arrivati a noi sono scarsissimi e il suo catalogo di dipinti esiguo e costantemente dibattuto. Solo due sono i disegni dati al maestro.  Il più noto è la veduta del castello di Montagnana a Rotterdam, il più discusso è il cupido attribuito a Giorgione del Metropolitan Museum di New York che potrebbe essere servito per gli affreschi del Fondaco dei Tedeschi di Venezia  dei quali si sono conservati solo pochi frammenti staccati, difficili da giudicare per lo stato pessimo di conservazione

L’articolo sul Burlington Magazine è firmato dalla australiana Jaynie Anderson, una delle più illustri e accreditate studiose di Giorgione. Nella biblioteca dell’ Università di Sydney afferma di aver scoperto in una edizione della Divina Commedia di Dante, pubblicata a Venezia nel 1497, un disegno a sanguigna con lo studio di una Madonna con bambino, disegnato nell’ultima pagina dell’incunabolo, e sulla stessa pagina viene riportato a penna la seguente iscrizione.

A dì 17 setenbrio morì Zorzo(n) da Castelo francho d’ peste/ fintore excelentisimo (da peste) in Venezia de/ anni 36 & requiese in pace.

*** Local Caption *** selected pages from an incunable of Dante’s Divine Comedy, 1497, in the University of Sydney library collection.On the last page is an inscription about Giorgione, also a possible drawing/doodle by him. Request via Jaynie Anderson Faha Osi, Professor Emeritus The University of Melbourne E: jaynie@unimelb.edu.au

Ho avuto il piacere di incontrare a Castelfranco la studiosa in occasione della sua conferenza “Giorgione is Back” tenutasi presso la casa di Giorgione, organizzata dal nuovo direttore Matteo Melchiorre.

Da una nostra conversazione di fronte alla pala di Castelfranco è nata questa intervista

1- La prima domanda che ti vorrei fare è come un disegno e un’iscrizione cosi esplicita possano essere passati inosservati fino ad ora, considerando il fatto che il libro è un importante incunabolo conservato in una famosa biblioteca universitaria?

In some ways it is hard to explain how a rare book in a university library was never examined in detail before.  The book is listed on sites for incunabula, has been on exhibition four times, and has been the subject of a lecture on you tube by the professor of Italian, Nerida Newbiggin, https://www.youtube.com/watch?v=j7n_gTxO7fs Perhaps no one looked at the last page, no one understood the Venetian script, no one recognised the Renaissance drawing for what it was as Renaissance drawings are rare in Australia. There are other Dante incunables in the Sydney library that are more valuable, for which reason it may have been overlooked.

(In un certo senso è difficile spiegare come un raro libro in una biblioteca universitaria non sia mai stato esaminato in dettaglio prima d’ora. Il libro è elencato su siti per incunaboli, è stato esposto quattro volte, ed è stato oggetto di una lezione su you tube del professore di italiano, Nerida Newbiggin, https://www.youtube.com/watch?v= j7n_gTxO7fs Forse nessuno ha guardato l’ultima pagina, nessuno ha capito la scrittura veneziana, nessuno ha riconosciuto il disegno del Rinascimento per quello che era, dato che i disegni del Rinascimento sono rari in Australia. Ci sono altri incunaboli Dante nella biblioteca di Sydney che sono più preziosi, motivo per cui potrebbe essere stato trascurato.)

*** Local Caption *** selected pages from an incunable of Dante’s Divine Comedy, 1497, in the University of Sydney library collection. On the last page is an inscription about Giorgione, also a possible drawing/doodle by him.
Request via Jaynie Anderson Faha Osi, Professor Emeritus The University of Melbourne E: jaynie@unimelb.edu.au
2- Ipotizzi che questo volume possa essere stato di proprietà di Giorgione. In questo modo possiamo aggiungere alle poche cose che sappiamo sull’artista che fosse lettore di colti testi classici visto che nell’inventario redatto dopo la sua morte, scoperto pochi anni fa, troviamo inventariati due libri a lui appartenuti (‘do libri, un sachet cum scripture’). Questo può aver influito nelle raffinate scelte iconografiche presenti nelle sue opere?

Whether this is Giorgione’s book or whether it belonged to a friend, and he drew in the volume, we can be sure that he read Dante, either alone or with a friend.  I have suggested that the drawing is a reaction or interpretation of the poem by Bernardo da Chiaravalle, that Dante quotes at the climax of Paradiso. The Commedia is not an easy text, even for Italians. From the beginning it was almost always printed with an interpretative commentary.  Nevertheless it was a best seller and always beloved by artists. May be we should be looking for other instances when Giorgione read Dante. There are some passages in the text of Landino’s commentary in this book that are underlined, perhaps even by Giorgione himself.

(Se questo è il libro di Giorgione o se apparteneva ad un amico, e ha disegnato il volume, possiamo essere sicuri che abbia letto Dante, da solo o con un amico. Ho suggerito che il disegno è una reazione o interpretazione del poema di Bernardo da Chiaravalle, che Dante cita al culmine di Paradiso. La Commedia non è un testo facile, nemmeno per gli italiani. Fin dall’inizio è stato quasi sempre stampato con un commento interpretativo. Tuttavia era un best seller e sempre amato dagli artisti. Forse dovremmo cercare altri casi in cui Giorgione ha letto Dante. Ci sono alcuni passaggi nel testo del commento di Landino in questo libro che sono sottolineati, forse anche dallo stesso Giorgione)

3- Sappiamo che la tecnica della sanguigna non era molto in uso presso i pittori veneziani alla fine del quattrocento inizi cinquecento, confermato dal fatto che i suoi “creati” Sebastiano e Tiziano non hanno mai disegnato a sanguigna, come pure Mantegna e Bellini. Come spieghi il fatto che i soli tre disegni di Giorgione pervenutici siano tutti eseguiti con questa tecnica usata e forse inventata da Leonardo, e portata a Venezia dallo stesso nel 1500?

Actually mattita rossa was used by Carpaccio quite a bit.  I suspect that Giorgione liked red pigments.  After all Vasari commented on the fiery red of the Fondaco frescoes and the remaining fragments – such as the female nude have a glowing red presence about them.

(In realtà la matita rossa è stata usata un po’ da Carpaccio. Sospetto che a Giorgione piacessero i pigmenti rossi. Dopotutto Vasari ha commentato il rosso fuoco degli affreschi del Fondaco e gli altri frammenti – ad esempio, il nudo femminile ha una frequenza rossa che risplende su di loro).

4- Se prestiamo fede alla scritta che attesta la morte di Giorgione all’età di trentasei anni, la vita dell’artista si allunga di ben quattro anni. Questo significa riconsiderare la datazione di molte sue opere ovviamente ad eccezione del fondaco dei Tedeschi del quale abbiamo la data del pagamento. Visto che siamo ora di fronte alla pala di Castelfranco cosa hai da dire rispetto alla sua datazione che è stata sempre oggetto di disaccordo tra gli studiosi di Giorgione?

I have always dated the Castelfrano Altarpiece fairly early at the beginning of the sixteenth century for reasons that relate to the patronage of Tuzio Costanzo. The Madonna and Child on the Altarpiece now look close in time to the newly discovered drawing in Sydney, and only confirm my earlier view. Although in some ways you might say that a birthdate of only a few years earlier than supposed might not be such a change, in fact it does alter our perceiption of Zorzon, because previously Vasari’s date was only generally accepted as an indication. We do not have a birthdate for Bellini nor Titian, who now look less documented. Now we can start looking to see if Giorgione has left traces of his early participation in Giovanni Bellini’s studio from the age of ten, when he may have assisted him on such works as the Pesaro Triptych in the Frari.  What might Giorgione have learnt in the bottega of Bellini? That seems the question to ask.

(Ho sempre datato la Pala di Castelfrano abbastanza presto, all’inizio del XVI secolo per ragioni che riguardano il patronato di Tuzio Costanzo. La pala d’altare con la Madonna col Bambino ora si avvicina al periodo del disegno appena scoperto a Sydney, e conferma la mia visione precedente. Anche se in qualche modo si potrebbe dire che una data di realizzazione precedente di pochi anni rispetto a quanto supposto, potrebbe non essere un significativo cambiamento, in realtà altera la nostra percezione di Giorgione, perché in precedenza come indicazione era generalmente accettata la data di Vasari. Non abbiamo una data di nascita per Bellini né per Tiziano, che ora appaiono meno documentati. Ora possiamo iniziare a vedere se Giorgione ha lasciato tracce della sua prima partecipazione allo studio di Giovanni Bellini dall’età di dieci anni, quando potrebbe averlo assistito in opere come il Trittico di Pesaro nei Frari. Cosa potrebbe aver imparato Giorgione nella bottega di Bellini? Questa mi pare la domanda da porre).

5- Durante il convegno “Giorgione is Back” tenutosi ieri hai parlato brevemente del fatto che il Carpaccio, di circa quattro anni più anziano ed ora dopo la tua scoperta di otto anni più anziano, potrebbe aver avuto una influenza significativa sulla formazione di Giorgione. Mi sembra un’intuizione molto interessante se prendiamo in esame le due tavolette degli Uffizi: Mosè alla prova del fuoco e il giudizio di Salomone. Inserirei anche i molto discussi fregi della casa di Giorgione. Secondo te cosa può cambiare?

The word ‘fintore’ in the inscription implies a connection between the way Giorgione and Carpaccio thought of themselves as something chic apart from others.  If they were both ‘fintori’ what does that mean?  The Uffizi panels do resonate with works by Carpaccio.  I have always wondered if they were connected through the Compagnie delle Calze, as they both paint images of these men in their paintings. This might mean that they shared an attitude to invention.  Carpaccio is often considered apart from other artists, as being old fashioned rather than being contextualised with his contemporaries.

(La parola “fintore” nell’iscrizione implica una connessione rispetto a come si consideravano Giorgione e Carpaccio, qualcosa di chic in confronto  agli altri. Se fossero entrambi “fintori” cosa significa? I pannelli degli Uffizi sono in sintonia con le opere di Carpaccio. Mi sono sempre chiesto se fossero collegati attraverso la Compagnie delle Calze, poiché entrambi dipingono le immagini di questi uomini nei loro lavori. Ciò potrebbe significare che hanno condiviso un atteggiamento verso l’invenzione. Carpaccio viene spesso considerato separatamente dagli altri artisti, in quanto ancorato al vecchio stile piuttosto che contestualizzato con i suoi contemporanei).

6- Sono passati solo due mesi dalla pubblicazione del tuo articolo esplosivo. Quali sono state fino ad ora le reazioni degli storici? Pensi che questo scossone possa ridare vita agli studi su Giorgione?

What has been surprising has been the media interest in many newspapers and on television for just an article. I knew that the discovery was important but was worried that because of the surprising location of the find, it might not be taken seriously. To date only one scholar has questioned the inscription for reasons that are hard to take seriously.

(Ciò che è stato sorprendente è stato l’interesse dei media, su molti giornali e in televisione, solamente per un articolo. Sapevo che la scoperta era importante ma ero preoccupata che, a causa della posizione sorprendente del ritrovamento, non venisse presa sul serio. Ad oggi solo uno studioso ha messo in dubbio l’iscrizione per ragioni che è difficile prendere seriamente).

7- Un anno fa ci siamo incontrati a Milano e mi hai fatto vedere in anteprima e in maniera molto confidenziale le immagini di questo folio che avevi scoperto da pochissimo. I riferimenti con la sacra famiglia Benson e l’adorazione dei Magi di Washington sono stati immediati. Confermati poi dal fatto che gli underdrawings dei due dipinti hanno mostrato lo stesso tratto fine e nervoso del disegno. Pensi ancora che la datazione possa essere di quegli anni precoci o hai maturato altre idee?

I still believe that the Sydney drawing is very early, even as early as the date on the book, 1497, which Giorgione could have bought as soon as it was published, or he could have been given it..

(Credo ancora che il disegno di Sydney sia databile molto presto, già con la data del libro, 1497, che Giorgione avrebbe potuto comprare non appena fosse stato pubblicato, o avrebbe potuto essergli dato …).

8- Mi auguro che la copia della Divina Commedia con il disegno e l’iscrizione possano arrivare in mostra in Italia presto. Per ultimo ti vorrei chiedere se hai qualche progetto espositivo nel prossimo futuro?

To date there have been no loan requests but it is early days and that might happen.   It depends on my colleagues in Sydney as to how they would arrange the loan.. I would like to write another book on Giorgione.  It is now over 20 years ago since I wrote it and it is only available in libraries.  I am imagining what that book might be like…

Jaynie Anderson e Roberto Sgarbossa

(Ad oggi non ci sono state richieste di prestito ma sono i primi giorni e in seguito potrebbe accadere. Dipende dai miei colleghi di Sydney su come potrebbero organizzare  il prestito .. Mi piacerebbe scrivere un altro libro su Giorgione. Sono passati più di 20 anni da quando l’ho scritto ed è disponibile solo nelle biblioteche. Sto immaginando come potrebbe essere quel libro …)

Roberto SGARBOSSA    Castelfranco V.  maggio 2019

Jaynie Anderson Curriculum Vitae

Jaynie Anderson is Professor Emeritus at the University of Melbourne. She was the Foundation Director of the Australian Institute of Art History at the University of Melbourne from 2009-2015 and Herald Chair of Fine Arts from 1997 to 2014. She is a fellow of the Australian Academy of the Humanities (FAHA), and past president of the International Committee of Art History (2008-2012), the Comité Internationale de l’Histoire de l’Art (CIHA. In 2015 she received from the President of the Republic of Italy, the knighthood of Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia.  She was educated at the University of Melbourne and Bryn Mawr College, Philadelphia, and was the first woman Rhodes Fellow at the University of Oxford. She has curated exhibitions at the Ashmolean Museum, Oxford,the Castello Sforzesco, Milan, the Poldi Pezzoli Museum, Milan, the National Gallery of Art, Washington, and the National Gallery of Australia, Canberra. She has been a visiting professor at the Getty Research Institute, Los Angeles, the Centre for Advanced Study in the Visual Arts, Washington, the Harvard Centre for Renaissance Studies, the Villa I Tatti and the Fondazione Giorgio Cini, Venice. Her books include: Giorgione: The Painter of Poetic Brevity (1997); Collecting, Connoisseurship and the Art Market in Risorgimento Italy: Giovanni Morelli’s Letters to Giovanni Melli and Pietro Zavaritt, 1866 – 1872 (1999); Tiepolo’s Cleopatra (2003); Crossing Cultures: Conflict, Migration and Convergence. The Proceedings of the 32nd International Congress in the History of Art (2009); The Cambridge Companion to Australian Art (2011); Giuseppe Molteni in Correspondence with Giovanni Morelli