Prorogata la mostra “Maternità nell’arte africana”, al Museo d’Arte e Scienza (Milano, fino al 26 ottobre)

di Raffaella TIONE

LUNEDI’ 16 OTTOBRE CONFERENZA SACRIFICAZIONI E DECORAZIONI CORPOREE NELLA VITA E NELL’ARTE DELL’AFRICA SUBSAHARIANA

Ingresso 5€, ridotto studenti 3€. Tel.0272022488 info@museoartescienza.com

La mostra “MAMA AFRICA, LA MATERNITA’ NELL’ARTE AFRICANA” (a cura di B. Albertino e A. Alberghina)

al MAS  – Museo d’Arte e Scienza di Milano (fino al 26 0ttobre)

In Africa, come in molte culture del mondo, l’evento della nascita è circondato da un’aura di sacralità e presenta valenze religiose spesso all’origine delle tradizioni cosmologiche e del pantheon religioso. La ricerca dei due collezionisti Bruno Albertino e Anna Alberghina, prestatori e curatori dell’esposizione, muove proprio da questo tema: si tratta di un viaggio nell’arte africana e nella concezione oltre che nel sentimento di maternità, con tutte le implicazioni culturali che ispirano tanta parte della sua scultura.

Il percorso della mostra introduce il visitatore in un viaggio attraverso l’Africa subsahariana e occidentale, fino alle aree più inaccessibili centro-equatoriali e, nel contempo, lo accompagna ad esplorare la spiritualità dell’arte, le tradizioni e la religiosità di questo continente.

In rassegna si potranno ammirare le opere più geometriche dei popoli Dogon e Bamana del Mali, così affini al cubismo, insieme a quelle estremamente naturalistiche dei Baoulé, dei Dan e degli Attié della Costa d’Avorio e della Liberia. Il percorso della mostra, così come il libro Mama Africa. La maternità nell’arte africana, sempre a cura di Bruno Albertino e Anna Alberghina, consentono di ammirare e disvelare i segreti delle sculture femminili e delle bamboline di fertilità, che evocano la donna e la madre. Le opere sono realizzate in diversi materiali, come legno, metallo, avorio, terracotta e pietra e spesso presentano tracce di un uso attivo e rituale, elemento fondamentale nel mondo magico-religioso africano. Ulteriore approfondimento è dedicato alle figure di coppie di antenati alle origini del lignaggio e alle statuette di gemelli, oggetto di culti ancestrali.

Le sculture non sono un mero oggetto artistico da contemplare, ma soprattutto uno strumento per la comprensione di una cultura diversa dalla nostra. Il visitatore potrà approfondire la conoscenza di questa realtà attraverso circa cento reperti di arte africana, tra cui un nucleo di quaranta sculture lignee: figure di maternità e fertilità, ibeji (gemelli yoruba della Nigeria), maschere femminili, statuette di antenati.

Sono altresì esposte, in dialogo con le opere, dodici fotografie a tema etnografico realizzate da Anna Alberghina, legate alla figura della donna e al rito della maternità.

Il libro Mama Africa. La maternità nell’arte africana è stato presentato in occasione della serata di inaugurazione dell’esposizione, durante la quale è intervenuto il Professor Alberto D’Atanasio, docente di storia dell’arte, estetica dei linguaggi visivi, teoria della percezione e psicologia della forma, con una relazione dal titolo “Il mistero della grande madre”.

Il 16 ottobre p.v., nell’ambito del ciclo di incontri “Tatuaggi e Scarificazioni”, realizzato dal MAS  in collaborazione con il centro di Cultura Italia-Asia, il dott. Albertino e la dott.ssa Alberghina terranno una conferenza dal titolo “Scarificazioni e decorazioni corporee nell’Africa Subsahariana”.

Il MAS

Il Museo si trova nel centro di Milano, tra il Castello Sforzesco e il Duomo ed è un laboratorio di ricerca e sviluppo culturale, con vocazione multietnica. Fondato nel 1990 da Gottf­fied Mat­thaes, possiede una tra le maggiori collezioni italiane di arte africana (con oltre 500 oggetti ascrivibili a diverse etnie dell’Africa Nera), anche se per il  momento non visibile al pubblico. Le innumerevoli maschere, sculture, reliquari, simboli di autorità, feticci e oggetti d’uso quotidiano, sia in legno che in bronzo, avorio e terracotta, rappresentano numerose tradizioni e culti attribuibili a differenti tribù africane e sono di alto livello storico artistico e di grande originalità. In linea con il principale interesse del suo fondatore per la da­ta­zione scien­ti­fi­ca­ degli og­get­ti li­gnei della propria col­le­zio­ne (nel 1990 infatti Gottf­fied Mat­thaes la­sciò l’in­du­stria per dedicarsi alla ricerca dell’ac­cer­ta­men­to del falso nel­l’ar­te, fondando il “Museo di­dat­ti­co per l’ac­cer­ta­men­to del falso nel­l’an­ti­qua­ria­to” presso Pa­laz­zo Bo­na­cos­sa), il museo ospita anche una sezione specificamente dedicata alla datazione di oggetti d’arte.

Le altre sezioni in esposizione permanente comprendono: ceramiche da scavo (vasi di terracotta e sculture di provenienza greco-romana ed etrusca, ceramiche dalla Cina e dal Sud America, bronzi da scavo, facenti parte del lascito ricevuto dalla Fondazione Kurau-Matthaes); tappeti e arazzi di pregiata fattura e provenienza (tra cui si annovera un Goblins, nel quale viene rappresentato Giove – tratto dal cartone del pittore Claude Audran III); Arte Buddhista (collezione di proprietà della famiglia Matthaes, acquisita nei primi anni ’70 dal fondatore) che presenta un’accurata selezione dei pezzi provenienti dalla Thailandia, Birmania, Cina e Giappone; una mostra didattica dedicata a Leonardo Da Vinci a Milano, con un percorso che descrive le innumerevoli attività del pittore durante il soggiorno a Milano ed un inedito approfondimento sul suo “Trattato della Pittura”.

27 settembre – 19 ottobre

“MAMA AFRICA, LA MATERNITA’ NELL’ARTE AFRICANA”

A cura di Bruno Albertino e Anna Alberghina

Museo di Arte e Scienza Via Quintino Sella 4, Milano