Da Giovanni Pisano ad Adolfo Wildt: al Bargello e a Palazzo Strozzi un convegno sulla storia del trapano in scultura (20 – 21 maggio)

redazione

«A fascinating story»: questo il titolo del convegno che avrà luogo al Museo Nazionale del Bargello (lunedì 20 maggio) e a Palazzo Strozzi (martedì 21 maggio) e che racconterà la lunga storia dell’uso del trapano in scultura, dall’antico Egitto al Novecento.

Nanni di Banco, Lo scultore al lavoro con il trapano, Firenze Chiesa e Museo di Orsanmichele nicchia dell’Arte dei Maestri di Pietra e Legname

Organizzato da Paola D’Agostino (Musei del Bargello) e Lucia Simonato (Scuola Normale Superiore), il convegno è ispirato ad una intrigante osservazione del grande storico dell’arte Rudolph Wittkower, il quale ricordava che una storia del trapano deve ancora essere scritta, ma promette di essere una storia molto affascinante.

Le curatrici hanno voluto coinvolgere studiosi di rinomata fama internazionale, tra cui Nicholas Penny e Jennifer Montagu, così come giovani promettenti ricercatori, per affrontare i numerosi aspetti e lo sviluppo dell’uso del trapano non solo nella scultura marmorea, ma anche nella produzione fittile, nell’intaglio ligneo e nella glittica, offrendo, grazie a ben 18 interventi distribuiti nelle due giornate, una panoramica quanto mai estesa ed aggiornata sull’argomento.

L’incontro scientifico indagherà pertanto la storia di questo strumento nei suoi snodi tecnici fondamentali, mostrando come gli artisti hanno reagito e hanno adattato di volta in volta le proprie scelte e il proprio stile alle possibilità offerte da una simile risorsa. Gli interventi degli studiosi non mancheranno naturalmente di far risaltare il valore e l’importanza del contributo di alcuni indiscussi protagonisti e veri “virtuosi” del trapano in scultura, quali Giovanni Pisano, Gianlorenzo Bernini, Antonio Canova e Adolfo Wildt.

In particolare, nel pomeriggio di lunedì 21 maggio, la sessione ospitata presso il Museo Nazionale del Bargello si concluderà con una close up section, un momento di osservazione ravvicinata di alcune opere particolarmente significative presenti nelle rinomate collezioni di scultura del museo, offrendo la possibilità di verificare “di prima mano” i caratteri e i problemi interpretativi suscitati dallo studio delle opere da questo inedito punto di vista.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Salvatore La Spina s.laspina@operalaboratori.com

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Firenze  maggio 2109