Cosmogonia in forme astratte. Prorogata la mostra di Anna Di Fusco

di  Marco FIORAMANTI

COSMOGONIA

Galleria FRAMMENTI D’ARTE ( Via Paola, 23 )

Orario: dal lunedì al venerdì  10.00-12.30 e 16.00-19.30 (sabato e domenica su appuntamento)

ANNA DI FUSCO, o l’ Avvento del colore

di Marco Fioramanti

Fare Arte significa cogliere l’invisibile dentro di sé, affrontare la deriva senza tregua. Lo straniero che è dentro di noi esce fuori sempre a nostra insaputa e senza alcuna esitazione. Il segreto sta nell’accoglierlo e dargli fiducia, perché è una questione di ascolto.

Grazie anche alla sua quotidiana ricerca sapienziale, Anna Di Fusco è riuscita nel tempo a creare un vero e proprio cortocircuito, una scintilla che le ha permesso l’improvvisa, felice, uscita dal labirinto. La muta e il nuovo “orientamento” sono presenze reali attraverso le tracce che lei, artista, lascia ora sulla tela e sulla carta. Sono i segni del proprio giardino esistenziale, sono le sue impronte che si fanno colore e dinamismo nella danza degli accadimenti: taccuini di un viaggio non più ludico, ma necessario.

Nata a una nuova vita, Anna vive concentrata sul suo obbiettivo, il corpo diventa attivo, esplora mondi e corpi sotterranei, intuisce forme pronte a uscire. Sono effetti magmatici, eleganti, di colore rosso sangue su differenti tonalità di grigi che si sedimentano e si sovrappongono.

Mostrano, delineano, creano fascinazioni, ci rimandano al volto che Anna aveva al momento primo di consacrarsi all’arte.

La riorganizzazione del presente annulla tutto ciò che prima era questione strettamente privata. Nell’ etimo stesso, “privato”, ovvero del mancante-di-sé, c’è il rispetto di una piena consapevolezza circa l’unità del Tutto.

I frammenti del sé si ricompongono nell’insieme di una nuova identità pubblica. Anna Di Fusco mantiene tuttavia vivo il tessuto connettivo infinitesimale della sua razionalità. Si evince dalla struttura molecolare del colore: i suoi segni, gestuali, rituali, ben calibrati, lacerano lo spazio bidimensionale della tela spesso ritmato dalla medesima frequenza.

Il fare arte dell’artista molisana vince e convince perché convivono in lei di pari grado fede e ragione. Fede nella convinzione di aver trovato un suo proprio, adeguato, codice linguistico, col quale è capace di dialogare formulando fonemi cromatici di alta espressività. Ragione nella maestria della trasmissione e risoluzione di dati sensibili attraverso forme spesso geometriche (spatolate piene, a volte materiche, o dentate, come per l’effetto “girandola”) che vanno verso una dimensione di tipo “frattale”, cioè per analogie segniche, con l’inserimento di elementi irregolari che conferiscono al fruitore la chiave d’ingresso alla Poesia.

di Marco FIORAMANTI   Roma luglio 2017