Ci lascia Philippe Daverio, il ricordo della sua cultura nelle parole e nelle immagini di un’artista che lo ha amato

di Roberta FILIPPI

Una luce che brillerà ancora

 Roberta Filippi, Artista visiva

Conobbi Philippe Daverio a Milano, parecchi anni fa, a casa di Pierre Restany. Ero nella città meneghina per lavoro, dovevo ricevere per una mostra a Roma la presentazione di un altro grande, Bruno Munari, squisita e ospitale persona, geniale “fanciullo” dagli occhi limpidi e turchini.

Restany in quell’occasione, sfogliando il mio book e soffermandosi su un’opera dalla forte carica erotica disse, quasi rivolto più a Philippe che a me, una cosa che non ho mai dimenticato e che poi mi scrisse in una lettera:

”…Nel suo “Con Amore”, Roberta rappresenta esattamente una mia profonda e intima fantasia, rappresenta, infine, me stesso…” (da una lettera di P.Restany).

Daverio sorrideva sornione e questa era l’opera:

Anni dopo fui invitata da Daverio a partecipare con la mia opera “Transiti”, selezionata per  ”13×17” un libro, una mostra e un sito che registrarono un grande successo e che costituirono un evento collaterale alla Biennale di Venezia del 2007; andai quindi a Milano per il piacere di incontrarlo alla presentazione del volume alla libreria Rizzoli nella Galleria Vittorio Emanuele.

Ma l’incontro prolungatosi per giorni e, data la sua grande capacità di comunicare ma anche di ascoltare, lo scambio più bello e per me ricco di riflessioni con cui mi ha onorato, risalgono alla manifestazione realizzata site spcific nella settimana trascorsa a Opera Bosco, Museo di Arte nella natura di Calcata.

E’ stato bello vederlo con Jean Blancheart aggirarsi per ore tra le opere in lavorazione, parlarne con noi artisti con grande sensibilità arguzia e cordialità, salendo e scendendo e arrampicandosi agilmente tra pendii e tratti anche scoscesi, tra il verde rigoglioso che lasciava comunque trasparire la lucentezza del cielo, tra le pietre, ossa della Madre Terra, le miriadi di specie vegetali, tutti elementi naturali che soli, rigorosamente, costituivano i materiali impiegati per la realizzazione delle opere, con le quali gli artisti e i curatori dialogavano con la realtà boschiva.

Ho tutte le sue opere, anche regalatemi da amici che sapevano della mia grande passione ed entusiasmo per la scrittura di Daverio, per il suo incommensurabile lungo sguardo sulla storia e sulle arti, sulla capacità di incantare con la sua scrittura, la sua verve brillante, il fascino della sua originalità, la sua sagace ironia, il suo sferzante sarcasmo. E i suoi splendidi programmi televisivi?

Troppo, troppo grande è la perdita e poi così prematura, che impoverisce così tanto il mondo del pensiero, dell’arte e della cultura, doni preziosi che ha sempre fatto apparire e gustare come una meravigliosa inesauribile avventura.

Ciao grande Philippe, grazie per la luce che brillerà ancora e sempre.

Roberta FILIPPI   Roma 2 settembre 2020