Chiude il progetto Rome Art Week (RAW), tra luci ed ombre.

di Giorgia TERRINONI

Sono giorni che provo a districarmi senza successo nell’horror vacui che caratterizza il sito del progetto Rome Art Week (RAW). Posso allora solo tentare di fornire qualche informazione a chi non fosse a conoscenza di quest’iniziativa culturale che coinvolge la città di Roma e la sua arte contemporanea.

Questa è la settimana di RAW – dal 9 al 14 ottobre, per la precisione – e consiglio, in ogni caso, una visita al sito per prendere nota del calendario degli eventi in programmazione.

Rome Art Week è un progetto culturale, a cadenza annuale (è giunta alla sua seconda edizione) e senza scopo di lucro. L’iniziativa è una ‘costola’ di Kou, associazione no profit per la promozione delle arti visive.

Qualche parola anche su Kou. Kou – ideogramma cinese che sta a significare la bocca, e quindi tutti quei significati che alludono all’acquisizione e all’esternazione – intende porsi quale momento di aggregazione per la comunicazione visiva. Aperto a tutti, vuol favorire il confronto delle idee e dei progetti attraverso l’organizzazione di esternazioni pubbliche in grado di trasmettere un senso di ricerca personale e collettiva. Kou fa leva sulla promozione, sulla realizzazione, sull’ampliamento, sulla diffusione, sulla condivisione e chi più ne ha più ne metta!

È probabile che mi sbagli, ma c’è qualcosa che m’inquieta nell’ipertrofia di Kou. Un bel progetto e molto democratico, se vivessimo nel migliore dei mondi possibili. Ma, ci viviamo? Anche in questo caso, forse, il sito merita una visita. In particolare andate a guardare, nella sezione Kou, il testo intitolato La Legge di Kou; a me è parso un rimescolamento un po’ trito del Dada più agguerrito, della miglior fantascienza di Philip K. Dick e di una qualsiasi serie TV sugli hackers. Spero che qualche bocca voglia farmi ricredere!

Ma torniamo a RAW, iniziativa che tenta di riunire il mondo dell’arte contemporanea romana, attraverso la promozione di eventi organizzati da strutture espositive e da artisti – molti apriranno i loro studi in questi giorni – che operano a Roma.

RAW è rivolta alla città e al turismo, oppure agli addetti ai lavori? Questo non so dirvelo. Mi viene da pensare, però, che i non addetti debbano essere dotati di una discreta tenacia, di una buona conoscenza geografica della città e di almeno parecchio tempo libero, dal momento anche che la manifestazione chiude i battenti sabato e non domenica. Premesso un interesse abnorme nei riguardi dell’arte contemporanea romana!

Quest’anno però, al fine di migliorare l’offerta e rendere più agevole al pubblico visitare gli eventi, il territorio coinvolto dalla manifestazione è stato suddiviso in macro aree. Per ogni macro area, poi, esistono degli itinerari suggeriti. Anche perché quest’edizione ha contato ben 420 adesioni tra artisti, progetti e strutture espositive. Quindi, qualche itinerario può davvero far comodo a chi abbia i minuti contati. Ovviamente tutte queste cose, con un po’ di pazienza, le trovate sul sito. Sul sito dovreste poter trovare anche i cosiddetti punti di vista; una sezione in cui noti critici, curatori e operatori del settore (ovvero?) vi consiglieranno dei percorsi di visita, attraverso video interviste. Ma, al momento, la sezione pare essere ancora work in progress!

Uno degli obiettivi principali di RAW è allinearsi alle numerose Art Week organizzate nelle maggiori capitali europee, ‘dando vita – si legge nel comunicato stampa – ad una manifestazione che possa essere un utile strumento di conoscenza, approfondimento e impulso al mercato e alla comunicazione della Roma contemporanea, proiettandola all’attenzione dei circuiti internazionali’.

Galleria del Cortile Sette Artisti e una Mostra

Ad esempio, a Londra si è appena chiusa Frieze. Frieze è una fiera, interessantissima e molto cool, ma è una fiera. Non finge di essere qualcos’altro. Allora, non riesco a evitare di chiedermi che cosa sia RAW. Forse saperlo chiaramente sarebbe più utile a comprendere come proiettarla e, ed eventualmente, venderla – perché l’arte si vende, anche quella romana – su un circuito internazionale.

Va da sé che la partecipazione alle iniziative da parte del pubblico è gratuita, non che in una galleria o nello studio di un artista paghereste comunque un costo d’ingresso.

E la gratuità, si sa, a Roma fa sempre i numeri! Pensate alla Notte dei Musei, con la quale fingiamo che le nostre istituzioni museali siano piene e in attivo tutto l’anno.

Mi auguro che, in ogni caso, partecipiate ad alcune delle manifestazioni romane di questa settimana. Non avevo alcuna intenzione di togliere valore ad artisti o gallerie. Anche alla RAW, come in ogni altro fatto dell’arte, ci saranno situazioni notevoli come situazioni mediocri.

È la comunicazione leggermente obnubilata che ruota attorno all’evento che, a mio avviso, fa problema!