“Betto Lotti (1894 – 1977). Di arte e di vita”, l’arte e la vita quotidiana in mostra Torre delle Arti di Bellagio (Como).

di Silvana LAZZARINO

“Arte e vita”: l’opera di Betto Lotti restituisce l’umanità dei lavoratori tra gentilezza e impegno. La mostra a lui dedicata “Betto Lotti (1894 – 1977). Di arte e di vita” a cura di Luigi Cavadini inaugura sabato 29 aprile 2023 alle ore 17,00 a Torre delle Arti di Bellagio (Como)

Berto Lotti nel suo studio a Como

Se per Ottone Rosai vale il binomio pittura-vita quale espressione con cui egli si fa interprete dell’esistenza umana descritta con sensibilità e attenzione a gesti e atteggiamenti di personaggi del popolo fiorentino e toscano calati entro un destino di sofferenza in cui traspare una luce di speranza celata nei loro animi, per Betto Lotti il binomio arte-vita esplora le atmosfere del lavoro nella quotidianità in cui protagonisti sono pescatori, contadini, artigiani e operai colti nella loro gentilezza e partecipazione alla vita lavorativa. Partiamo da questa osservazione poiché Rosai e Lotti, figure di spicco e protagonisti dell’arte del Novecento, oltre ad avere in comune l’autenticità nello scandire i vissuti e le emozioni di gente semplice e di grande sensibilità prediligendo una visione realista, hanno stretto un legame di amicizia, ricevendo in occasione della prima mostra personale nel 1913 a Firenze presso la Galleria Cavour, grandi apprezzamenti da parte di Marinetti, Boccioni, Carrà, Papini e Soffici. 

Dopo gli studi presso il liceo Artistico a Venezia e all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Betto Lotti (Taggia Imperia 1894 -Como 1977) si specializza in particolare con il carboncino, la pittura ad olio, l’acquerello e l’incisione entrando a far parte di quella schiera di artisti tra cui Carrà e Soffici con cui condivide il fervore culturale e artistico deli primi decenni del Novecento; dove fin dalle prime collettive si fa apprezzare in particolare per le acqueforti. E’ nuovamente a Firenze al termine della Prima Guerra mondiale che lo ha visto tra gli internati in un campo di concentramento in Austria, ed è a Firenze che oltre ad entrare in contatto con l’ambiente artistico del Caffè delle Giubbe Rosse, si dedica all’attività di illustratore. cartellonista e giornalista. Dal 1936 fino al 1977 anno della sua morte, vive con la famiglia a Como insegnando presso la cattedra di disegno e orientandosi verso una pittura che se in parte risente dell’influsso degli astrattisti comaschi, diventa via via più essenziale ed attenta alle forme. 

Betto Lotti, Contadini, 1940 china acquarellata cm17x18

Il tema del lavoro presente sotto diverse sfaccettature nelle opere di Betto Lotti viene descritto nelle tre sezioni della mostra a lui dedicata che apre a Torre delle Arti di Bellagio (Como) dal 29 aprile dove resta visibile fino al 21 maggio 2023.  Curata da Luigi Cavadini, l’esposizioneBetto Lotti (1894 – 1977). Di arte e di vita”, patrocinata dal Comune di Bellagio in collaborazione con l’Associazione culturale Torre delle Arti che inaugura il 29 aprile alle ore 17,00, attraverso una selezione di 40 opere, approfondisce alcuni temi e tecniche caratteristiche della produzione di questa figura di rilievo nel panorama artistico contemporaneo.

Una produzione strettamente legata al rapporto come prima anticipato tra l’arte e la vita quotidiana, dove il lavoro riveste un aspetto importante con cui restituire le dinamiche sociali ed emozionali di uomini e donne intenti nella loro attività tra fatica, dovere e profonda sensibilità, e dei quali coglie attimi di eternità negli sguardi e nei volti da cui traspare tenacia, gentilezza e dedizione.

Betto Lotti Le Mondine1952 olio su tela cm54x69

Entro un contesto fatto di scenari dove ad esterni di paesaggi con il molo o i campi. si alternano interni di laboratori, osterie, la mostra, realizzata da LottiArt di Daniele Lotti e Lauretta Scicchitano Lotti, racconta dell’impegno e dedizione di questi protagonisti umili e autentici, consapevoli della durezza della vita e di quanto la terra seppur talora aspra sia dispensatrice di risorse. Con pennellate morbide e sfumate Betto Lotti descrive spazi ampi e aperti dove respirare atmosfere dal sapore sospeso in cui le ore del giorno sono scandite dal lavoro: questo lo si apprezza in particolare nella prima sezione “l’Arte e i mestieri del ‘900” dove accanto all’acquerello Chioggia del 1950 in cui un gruppo di pescatori è rappresentato mentre lavora sul molo, è Contadini del 1940 o Le Mondine del 1952 realizzato a china in cui è messa in risalto attraverso pochi tratti la gestualità naturale e la semplicità della vita rurale del tempo. Oltre ai lavori all’esterno, sono quelli riferiti a spazi interni come l’osteria, il laboratorio di sartoria e lo studio d’artista descritti attraverso un sapiente utilizzo della luce e del colore e alla padronanza di numerose tecniche come l’acquerello, la china e l’olio, così da restituire una rappresentazione degli ambienti nel loro tessuto più profondo a toccare situazioni legate a un passato recente.

Betto Lotti Chioggia 1950 acquerello cm22x30

La sezione “Storie di fatica e bellezza” accolta nello spazio intermedio della Torre mette in luce l’universo del lavoro femminile narrato con rispetto e sensibilità. Attraverso pochi segni grafici eseguiti con grande espressività e semplicità emergono corpi impegnati nel duro lavoro quotidiano come quello descritto nella sanguigna La Pescivendola del 1927 o nella china acquarellata Donne al Pozzo del 1941. Anche in scene di carattere intimista si ritrova la medesima maestria e attenzione nel mettere in evidenza il calore di gesti e sguardi. Basti osservare in proposito l’abbraccio tra una madre e il suo bambino in Madre del 1966, come anche la leggerezza espressiva restituita da Dame dans le vent del 1925 in cui in una strada dal gusto metafisico, linee sinuose, ombre nette e campiture piatte descrivono una figura femminile mentre viene sospinta dal vento.

Betto Lotti Nel cantiere 1916 acquaforte
Betto Lotti Il grande condensatore 1972 china su carta cm29x20

LottiArt attraverso questa sezione dedicata alle donne, sostiene Telefono Donna Como, associazione di volontariato che opera sul territorio della provincia di Como dal 1991 come luogo di ascolto, incontro e protezione per tutte le donne italiane e straniere che subiscono violenze e maltrattamenti.

Ai “Grandi cantieri di inizio secolo” è dedicata l’ultima sezione della mostra in cui disegni e acqueforti di grandi dimensioni -tra cui I costruttori del 1914, Disarmo e Nel cantiere entrambi del 1916 – raccontano la vivacità e il dinamismo che hanno caratterizzato i primi anni del Novecento. Appena ventenne Betto Lotti dimostra grande talento per le tecniche legate al disegno e alla grafica con cui indaga la realtà oltre l’immediata descrizione, facendo riferimento a certe dinamiche futuriste. A riguardo così scrive il curatore Luigi Cavadini:

Siamo alla metà del secondo decennio del ‘900. Lotti ha vent’anni o poco più e le sue qualità grafiche si rivelano già particolarmente mature. Il segno e il disegno non sono più unicamente prodotti d’Accademia, ma hanno acquisito freschezza e una capacità descrittiva che trova nel bianco e nero della matita (e delle incisioni all’acquaforte) un ancoraggio sicuro per andare oltre la semplice rappresentazione. A guardar bene questi lavori vi si ritrova un certo spirito tipico del futurismo, da riconoscersi a fronte di cantieri complessi negli intriganti dinamismi degli operai al lavoro.
Betto Lotti, Martini Enrico,Cesena 1937, manifesto pubblicitario cm70x50
Betto Lotti Mostra delle arti e delle professioni 1937 cm.100×70

Sull’opera di Lotti la critica ha espresso molti elogi e apprezzamenti: diversi sono i critici che hanno scritto sulla sua arte tra cui citiamo: Luciano Caramel, Philippe Daverio, Raffaele De Grada e Elena Pontiggia. Accanto a mostre personali e collettive presso sedi istituzionali e private, sono i numerosi riconoscimenti ottenuti grazie ad opere di rara bellezza e poesia della vita, tali da essere entrate a far parte di prestigiose collezioni pubbliche e private, come la Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli del Comune di Milano, la Pinacoteca Civica di Como e il Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso. L’evento con l’inaugurazione è dedicato al 1° Maggio, Festa dei Lavoratori.

Silvana LAZZARINO  Roma 30 Aprile 2023

Betto Lotti 1894 – 1977). Di arte e di vita

 a cura di Luigi Cavadini

Torre delle Arti di Bellagio

salita Plinio, 25 Bellagio – Como

Orari da lunedì a venerdì ore 10.30 – 13.30 / 14.30 – 17.30

sabato – domenica 11.00 – 18.00

Ingresso libero

29 aprile – 21 maggio 2023

Inaugurazione sabato 29 aprile, ore 17,00

Info al pubblico:  info@lottiart.it  – mob. 338 7276041