“L’Equivico del Bianco”, tra musica. lettratura ed arti visive nell’ultimo volume di Cristina Santarelli.

redazione

Tra Otto e Novecento, a partire da Nietzsche, Rohde e Bachofen, si verifica un cambio di rotta nella reinterpretazione del mondo ellenico, visto non più soltanto come il luogo dell’equilibrio apollineo ma come una realtà ambivalente caratterizzata dal manifestarsi di forme di pensiero irrazionali, massimamente sul terreno della pratica rituale: aspetto analizzato e messo in luce dagli studi comparativi di Frazer, Dodds, Burkerdt e Kerényi, veri e propri spartiacque nell’indagine scientifica sulla religiosità del Mediterraneo antico.

Legati tra loro da assonanze e rimandi incrociati, i dieci saggi che compongono il presente libro illustrano differenti aspetti di quel Nachleben della civiltà classica che costituisce un parametro di riferimento costante per la letteratura, la musica e le arti visive a cavallo tra i due secoli, evidenziando come tanto l’algida lettura winckelmanniana quanto la visione edenica proposta dal Romanticismo tedesco siano spesso contraddette dall’affiorare di una fenomenologia dell’inconscio capace di farsi portavoce delle inquietudini che costellano la modernità.

Roma 1 Maggio 2023

Cristina SANTARELLI.
Già docente di Storia ed Estetica della Musica nei Conservatori e professore a contratto presso l’Università degli Studi di Torino, ha tenuto seminari e masterclass presso le Università di Madrid, Oviedo, Lisbona, Parigi e Roma. Membro del RIdIM (Répertoire International d’Iconographie Musicale) e dell’IMS Study Group on Musical Iconography of European Art, dal 2014 è vicepresidente dell’ICTM Study Group on Music Iconography of the Performing Arts. Presidente dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte dal 2013, fa parte del comitato editoriale della rivista “Music in Art” edita dal Research Center for Music Iconography della City University di New York.