Van Gogh. A Palazzo Bonaparte prorogata fino a Maggio la mostra con i capolavori del Kröller-Müller Museum di Otterlo.

di Elena GRADINI

Van Gogh. Il genio tormentato

Per celebrare i 170 anni dalla sua nascita, dall’8 ottobre 2022 al 7 maggio 2023 Palazzo Bonaparte a Roma ospita la grande e attesa mostra dell’anno dedicata al genio di Van Gogh. Attraverso le sue opere più celebri viene raccontata la storia dell’artista, esponente della corrente espressionista europea di fine Ottocento. La mostra è articolata su più riprese narrative, che illustrano attraverso una proiezione video e diversi ambienti espositivi l’evoluzione del percorso artistico del pittore portavoce degli umili, degli emarginati.  Van Gogh fu un artista dalla vita tormentata, divisa tra il bisogno di affermarsi e le costanti difficoltà economiche e sociali che lo hanno incalzato per tutta la sua esistenza. Oppresso dalle necessità, oltre che da uno stato di salute psicofisica cagionevole, cedette sovente agli attacchi di follia, cui seguirono i lunghi ricoveri nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul in Provenza.

Memore su tutti, l’episodio dell’orecchio mozzato, così come la fine della sua vita, che termina nel 1890, a soli trentasette anni, con un suicidio: un colpo di pistola al petto nei campi di Auvers. Sebbene la sua sia stata un’esistenza raminga e disseminata di angosce, Van Gogh ha tratto da questa urgenza di vita, bruciante nel suo animo inquieto, la forza e lo stimolo necessari per realizzare opere entrate di diritto tra i capolavori assoluti dell’arte occidentale di fine ottocento.

La mostra di Roma, attraverso ben 50 opere provenienti dal prestigioso Museo Kröller Müller di Otterlo – che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere di Van Gogh – e tante testimonianze biografiche, ne ricostruisce la vicenda umana e artistica, per celebrarne la grandezza universale. Il percorso espositivo fa riferimento ai periodi e ai luoghi dove il pittore ha vissuto; da quello olandese, al soggiorno parigino, a quello ad Arles, fino a St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua tormentata vita.

Molte delle opere in mostra danno al visitatore la possibilità di compiere un vero e proprio viaggio sentimentale nella mente dell’artista, il quale ha sempre eletto a soggetti della sua interpretazione artistica gli emarginati, i contadini, i poveri analfabeti, costretti ad un’esistenza misera e miserabile, ma non per questo con minor dignità nella propria etica del lavoro, sia esso nei campi come raccoglitori di patate, o nelle tremende miniere del Belgio.

Tessitore al telaio, olio su tela, 1884, Otterlo Rijksmuseum Kröller-Müller

Le opere esposte mostrano un crescendo di toni e di accenti cromatici, passando da opere del primo periodo giovanile, caratterizzate da colori cupi e scuri, sino ad arrivare all’ultima fase della sua produzione, quando, ormai recluso nell’ospedale psichiatrico, Van Gogh sperimenta con padronanza l’uso del colore, del bianco, dell’azzurro e del suo inconfondibile giallo cromo.

Sebbene vi sia una grande ricerca della luce ed una esasperazione di colori dal tonalismo chiaro, resta inconfondibile il suo tormento interiore, ben visibile attraverso le pennellate violente, inquiete, che si sovrappongono sulla tela son forza esasperante fino a costruire uno spazio distorto, privo di qualsivoglia prospettiva. Van Gogh è precursore della corrente espressionista, che di lì a poco avrebbe coinvolto la pittura europea con la sua immane portata innovativa.

La rappresentazione della realtà attraverso gli stati d’animo dell’artista; l’interiorizzazione del paesaggio, degli oggetti, dei soggetti rappresentati, che non sono solo una componente della tela ma divengono soprattutto elementi psicologici, anticipando le teorie psicanalitiche di Freud.  Così dai campi emergono figure che agiscono in una severa quotidianità come i raccoglitori di patate, i tessitori, i boscaioli, le donne intente a mansioni domestiche.

Donne che portano sacchi di carbone, acquerello, 1882 , Otterlo, Rijksmuseum Kröller-Müller

Tutte queste espressioni trovano la loro ragion d’essere nella creatività di Van Gogh il quale non ha avuto pace nemmeno dopo la sua morte. Molte delle sue opere sono state infatti riscattate a distanza di anni dalla sua scomparsa sino ad arrivare all’età moderna, quando il suo operato ed il suo contributo artistico sono entrati a buon diritto nel patrimonio artistico mondiale e qui esposto in mostra.

Elena GRADINI  Roma  12 Marzo 2023